♦ Enedhil & Gabrielle, acquistabile qui ♦
Tanto tempo prima che le stirpi degli Uomini e degli Elfi venissero create per popolare i regni conosciuti esistevano solo gli dei. Ciò che rimane delle loro vite, delle loro passioni e dei loro amori sono solo leggende. Eppure, anno dopo anno, essi continuano a perdurare sulla terra attraverso cerimonie di musica e luce, attraverso le quali vengono rinnovati i legami stabiliti nell’antichità. Nel regno di Leithras, nulla è più importante che celebrare la sacra unione tra il Cielo e la Terra, il loro vincolo e la rinascita che insieme possono portare. Qualcosa tuttavia è destinato a cambiare nel momento in cui un mercante di profumi, giunto da lontano, viene scelto per incarnare il dio delle nuvole e delle stelle. Esistono leggi che devono essere rispettate e altre che vogliono essere infrante. Quali saranno quelle che vinceranno nella notte di Igil e Taran? I fuochi stanno per essere accesi. Siete pronti a scoprire cosa si nasconde dietro a una maschera con le corna?
* * * “La notte di Igil e Taran” è il secondo racconto della serie Anthes pubblicato singolarmente. I fatti narrati sono collocati temporalmente prima di “Una moneta per i tuoi pensieri”.
“Mastro Tillion, non dovrai solo diventare Igil, per una notte. Dovrai dimenticare te stesso, ciò che sei e ogni altra cosa che hai portato con te fino ad ora. Dovrai abbandonare ogni preconcetto, ogni limite, ogni tabù. Nella notte di Igil e Taran non esiste niente dietro a una maschera con le corna.”
Dopo “Una moneta per i tuoi pensieri”, continua il viaggio a ritroso di Valadier, Cavaliere e futuro Re del Regno degli Uomini, e Idalion, Capitano degli Elfi di Mithren. Questo racconto, infatti, precede di qualche mese quello che accade quando la neve comincia a scendere nella Foresta di Cenere.
I riti della rinascita legati all’equinozio di primavera, per gli Eletti, sono un momento importante: dall’unione tra Igil, dio delle nuvole e delle stelle, e Taran, giovane e fertile dea della terra, dipende infatti la fecondità della terra stessa. Per una notte, tutte le barriere e i tabù vengono infranti. Le due divinità prendono possesso dei corpi umani prescelti per portare, attraverso la loro unione, l’abbondanza.
Il caso, o meglio un oste ben noto, decide che per quel rituale Igil sia interpretato da Valandier. Il buon Cavaliere dal misterioso passato si ritrova a indossare una maschera con le corna di cervo e il mantello che lo trasformano in un dio e, al ritmo di tamburi e flauti, comincia la sua caccia a Taran. Nella foresta, infatti, si nascondono nove vergini pronte ad impersonare la dea e… una Taran diversa da tutte le altre.
Idalion, dopo aver abbandonato la festa della Benedizione nella Foresta di Cenere ed essersi camuffato, partecipa al rito degli Eletti attirato dalla promessa di rivedere un umano cui ha già concesso fin troppo e non ancora abbastanza.
Quando la caccia si trasforma in unione, tutte le barriere vengono infrante. Le due divinità parlano attraverso i corpi di un umano ed un elfo che, per una notte, posso sentire le loro anime sfiorarsi.
Poi… il silenzio, carico di promesse e di certezze.
La notte di Igil e Taran finisce, ma Valadier e Idalion hanno ancora molto da raccontare.
“Ora che sei fuoco, diventa anche l’acqua che sola può spegnerlo,” ansimò, usando ancora una volta un linguaggio che non era solito del suo parlare.
Questo racconto, nella sua brevità, è un piccolo tesoro, esattamente come il primo volume della serie Anthes. La particolarità di raccontare la storia a ritroso incuriosisce, invoglia a sapere quali cicatrici si nascondano dietro questi due uomini che si attraggono l’un l’altro come calamite. Valadier e Idalion sono personaggi solidi, ben definiti e affascinanti. Personalmente trovo Daheron un bell’enigma, non vedo l’ora di scoprire chi cela dietro la sua facciata di oste e saggio del villaggio.
Lo stile fluido e i tempi serrati rendono scorrevole la lettura, lasciando la voglia di leggere ancora, di saperne di più su questo mondo fantastico. E, a questo proposito, una nota di merito va al lavoro di ricerca fatto sui riti ierogamici, così come sugli strumenti e le simbologie utilizzate. Inutile dire che, per chi è appassionato di mitologia e rituali antichi, qui ci sono un bel po’ di riferimenti da cercare e scoprire.
La veste grafica del racconto, pur essendo self, è semplicemente deliziosa.
Attendo il 6 giugno per capire cosa si nasconde nella vita del Capitano e del Cavaliere. Nel frattempo…rileggo!
Consigliatissimo a chi ama il fantasy e il fascino delle tradizioni antiche.
Recensione a cura di:
Editing:
Commenti
Nessun commento ancora.