La storia di Bear, Otter e Kid è giunta ormai al suo capitolo finale, ma prima di arrivare al tanto agognato “…e vissero per sempre felici e contenti” ci sono altre curve da affrontare, altri personaggi da conoscere.
Una ragazzina che non ha un altro posto dove andare bussa alla loro porta.
Una telefonata improvvisa comunica novità inaspettate.
Un fratello torna finalmente a casa dopo aver imparato a camminare da solo.
E, mentre questi tre elementi convergono, le vite di tutti subiranno una svolta dalla quale sarà impossibile tornare indietro.
Cominciando con Bear, Otter e Kid e proseguendo con La nostra identità e L’arte di respirare, TJ Klune ci parla di famiglia e affetto fraterno, di amore e sacrificio. In questo capitolo finale, gli eventi del passato servono a lastricare la lunga e tortuosa strada che porta a un futuro che nessuno avrebbe mai potuto immaginare.
Il difetto di tutte le storie belle è che presto o tardi finiscono, per quanto tu voglia che proseguano per poter ancora immergerti nelle pagine e nelle vite dei personaggi che le animano. Personaggi che hai imparato ad amare libro dopo libro, personaggi con i quali hai condiviso emozioni, risate e pianti, sino a considerarli quasi di famiglia. Questo è il gran finale – l’ultimo atto come direbbe Bear – della storia della famiglia Thompson, pazza, strana e piena di amore.
Il libro inizia esattamente da dove era finito il precedente, con Bear e Otter alle prese con delle grosse novità pronte ad entrare nella loro vita, novità destinate a portarli a ricalibrare l’equilibrio faticosamente raggiunto. Una di queste si presenta sulla porta di casa, Izzie la sorella di Bear e Ty, bisognosa di aiuto, di protezione ma soprattutto di amore e di trovare il proprio posto nel mondo.
La vita può cambiare in un battito di ciglia. Ma se hai qualcuno al tuo fianco che ti sorregge quando le ginocchia cedono, qualcuno che ti bacia ogni volta come se fosse la prima, allora hai la possibilità di farcela. Io ce l’ho, questa persona. Qualunque cosa succeda, ce l’ho.
Poi assieme a Bear e alla sua spumeggiante personalità faremo un salto indietro nel tempo, e ripercorreremo parte degli avvenimenti narrati nel terzo libro ma dal suo punto di vista. Vedremo come Bear e Otter hanno vissuto la storia di Ty e Dom, e tutto quanto è successo fino ad arrivare a quel giorno, in quell’istante nel quale suonano campanello e telefono nello stesso momento.
La vita gira, ruota e brilla. E può sorprenderti come niente mai.
Ci immergeremo nelle loro vite, li vedremo affrontare le difficoltà che si pareranno loro davanti, vedremo Bear dare di matto come al solito e Otter pazientemente attendere che rinsavisca e dare di matto a sua volta (Io voglio un Otter tutto mio!!! Lo esigo!!!). Li vedremo vacillare, e sostenendosi riprendere subito l’equilibrio più forti di prima, più innamorati di prima.
Abbiamo sgombrato faticosamente la strada da tutti gli ostacoli che la vita ha ritenuto giusto metterci davanti. Non credo che tutto questo fosse inevitabile. Credo che ce lo siamo guadagnati. Ce lo meritiamo perché l’abbiamo costruito con le nostre mani. Ecco chi siamo.
Riabbracceremo tutti gli altri personaggi dei libri precedenti, Anna e Creed con il piccolo JJ, tutti alle prese con i problemi della vita reale, problemi che potrebbero dividere una famiglia con dei legami meno forti della loro. Ma faremo la conoscenza di nuovi e “strambi” personaggi che graviteranno nell’orbita dei Thompson, e due new entry (se avete già letto il terzo libro già sapete a chi mi riferisco) che rivoluzioneranno la vita della famiglia. Personaggi che andranno a colmare vuoti e a realizzare desideri, che si insinueranno nelle fessure, personaggi che completeranno questa pazza famiglia portandola ad evolversi ancora una volta.
Klune è un maestro nel raccontarci storie, ormai lo so, ma ogni volta che leggo un suo libro ho l’impressione di cogliere nuove sfumature. Anche questo romanzo, come i precedenti, è corale: nonostante sia Bear il narratore, ogni personaggio prende vita e ci trascina nella sua vita. Klune come in tutti i suoi libri pone l’accento sulla famiglia, non solo quella dovuta ai legami di sangue, ma soprattutto quella che ti costruisci, che ti scegli e che ti sceglie.
Una volta vi ho detto che la famiglia non è definita dal sangue. Non sono le persone da cui siete nati, ma quelle che scegliete per accompagnarvi nel cammino della vita. Sono coloro che vi vedono nei momenti peggiori e non hanno paura di raccogliere i pezzi quando crollate. Coloro che non si fanno scrupoli a dirvi che state facendo qualche stronzata. Sono quelle persone che ogni volta vi accolgono come se non vi vedessero da anni. Sono le persone per cui vi battete.
Con questo libro cala il sipario su questa splendida serie dove mi sono ritrovata più volte con gli occhi lucidi, sia per le risate che per le lacrime, e l’idea di non poter leggere più di loro mi rattrista, ma come detto dallo stesso autore è giusto che Bear Otter e gli altri abbiano il loro lieto fine.
Consigliatissimo.
Qui TJ Klune su Feel.
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