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La guerra è finita. Ma per lei è appena iniziata. Perché ci sono crimini che non possono essere dimenticati.
La chiamano die Jägerin, «la Cacciatrice», la più spietata assassina del Reich. Nessuno conosce il suo vero nome e chiunque l’abbia incontrata non è sopravvissuto per raccontarlo. Tranne Nina. Soldato speciale dell’esercito sovietico, Nina è riuscita a sfuggirle, ma non ha mai dimenticato ciò che ha perso quella notte. Da allora, non ha fatto altro che scappare. Ora però le cose sono cambiate. Ora che la guerra è finita, la Cacciatrice è diventata preda e, ben presto, Nina avrà la sua vendetta…
Non è stato facile per Jordan accettare che suo padre si risposasse, per di più con una vedova di guerra, sbarcata negli Stati Uniti dalla Germania senza denaro né documenti. Eppure, adesso che il gran giorno è arrivato, è felice che quella donna premurosa e sensibile sia entrata nella loro vita. Ma, mentre ammira il bouquet, Jordan si accorge di un dettaglio stonato, nascosto tra i fiori: una Croce di Ferro, una delle più alte onorificenze conferite dal regime nazista. Sebbene accetti la spiegazione che quell’oggetto sia semplicemente un ricordo del defunto padre, una voce dentro di lei le suggerisce che la dolce Anneliese potrebbe non essere affatto chi dice di essere. E, nel momento in cui viene contattata da un gruppo di cacciatori di nazisti, da anni alla ricerca della famigerata Jägerin, Jordan capisce di non poter continuare a vivere tormentata dai dubbi. Deve scoprire la verità. E così, nonostante le differenze, lei e Nina si troveranno a lavorare insieme, accomunate dalla stessa determinazione e dalla stessa sete di giustizia. Se per Nina questa sarà l’occasione per chiudere i conti con un passato forgiato nel sangue e nella paura, per Jordan significherà imparare a lottare per un mondo più giusto, anche a costo della felicità delle persone che ama. Perché esistono crimini che non possono essere dimenticati. Mai.
Mi è bastato leggere le prime parole della sinossi e tra me e questo romanzo è stato amore a prima vista.
Una storia che tiene il lettore in tensione, una narrazione e uno stile curati e ricchi di dettagli, dei personaggi profondi e realistici rendono questo romanzo imperdibile.
Il titolo rende perfettamente il senso di questo libro ed esalta le vere protagoniste della storia, tre donne, tre mondi femminili che arriveranno a scontrarsi.
Da un lato lei, la Cacciatrice, die Jägerin, colpevole di crimini che definire efferati è un eufemismo.
Dall’altro le donne che hanno accantonato il ruolo di prede e sono diventate le vere cacciatrici della storia.
Nina, pilota dell’aviazione russa, unica scampata alla violenza della Cacciatrice, in cerca di una forma di vendetta, e Jordan, giovane ragazza americana che tocca con mano gli inganni della criminale nazista.
A dar loro man forte due uomini, animati da sentimenti diversi, che si dedicano da tempo alla caccia di criminali nazisti ma che, in questo caso, vivono la caccia in modo diverso perché coinvolti personalmente.
Non vi darò dettagli della storia, rivelare particolari della ricerca, di come la Cacciatrice sopravviva e scompare, di come si svolge la caccia, sarebbe davvero ingiusto nei confronti del libro.
Vi parlerò di quanto sia rimasta colpita da come queste donne si espongono di fronte ai nostri occhi di lettori, di come la guerra non sia riuscita a sopraffarle, di come i sogni siano ancora vivi nonostante la violenza.
Nina nasce in Siberia, sulle rive di un lago circondato da terribili leggende, con un padre che vuole affogarla. Nina è forte e ha un sogno: volare, il cielo rappresentava libertà, la fa sentire finalmente viva.
La Russia durante la seconda guerra mondiale fu l’unica nazione ad avere piloti donne e attraverso gli occhi di Nina viviamo le battaglie, le atrocità, i bombardamenti e i duelli aerei, siamo intrisi della sua adrenalina, ma respiriamo anche i suoi desideri, l`amore che prova per una sua compagna, la paura che la attanaglia di fronte all’acqua, la sua capacità di leggere dentro a Stalin, di capire che quello che tutti ritenevano l’eroe supremo era invece solo un lupo pronto a sbranare le sue vittime.
Nina è una grande donna, determinata, coraggiosa ma profondamente ferita.
Jordan, la giovane americana, vuole uscire dal ruolo di futura moglie e madre per fare la fotografa. Siamo nel 1950 e per le donne nei ricchi USA i ruoli erano già ben delineati e il padre di Jordan aveva già deciso il suo futuro. La Cacciatrice si insinua nella vita della ragazza che però, fin dal primo incontro, si sentirà minacciata da qualcosa di indefinito.
Due donne contro una, una serpe capace di ammaliare, di insinuarsi nelle case, nei pensieri, capace di illuderti, capace di nascondere la sua vera natura di predatore.
Di lei non sappiamo nulla e scoprire lentamente chi e cosa è, ci terrà incollati alle pagine.
Un libro e un’autrice che mi hanno letteralmente conquistata e che consiglio vivamente a tutti sia per l’accuratezza storica, sia per la narrazione vera e propria, sia per l’analisi psicologica dei protagonisti, una profondità che li rende reali, palpabili.
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