Solo tu puoi salvare tua sorella. Sei tu la gemella migliore… Ne sei davvero sicura? Callie e Tilda sono gemelle, eppure non si somigliano affatto. Callie è timida, goffa e impacciata. Tilda è un’attrice di successo, ambiziosa, carismatica. Ed è fidanzata con Felix, bellissimo uomo d’affari. Insieme sono la coppia perfetta, invidiata da tutti. Da quando c’è lui, Tilda si è perfino riavvicinata a Callie e ha ripreso a invitarla a casa sua a guardare vecchi film, come Delitto per delitto, il capolavoro di Alfred Hitchcock in cui due sconosciuti pianificano di uccidere l’uno la moglie dell’altro. All’inizio, Callie rimane affascinata da Felix, così gentile e premuroso. Poco dopo il matrimonio, però, si rende conto che Tilda è sempre più magra e passa il tempo rintanata in un appartamento ormai irriconoscibile, dove il suo allegro caos ha lasciato il posto alla precisione maniacale di Felix: tutto è nuovo e così ordinato da far paura. E poi nota i lividi sulle braccia della sorella, scopre gli antidepressivi nell’armadietto del bagno, assiste alle reazioni esagerate di Felix per questioni da nulla. Preoccupata, Callie cerca in Internet forum di sostegno alle vittime di uomini prevaricatori e violenti: le storie di quelle sconosciute le sembrano fin troppo familiari e Callie si convince che la sorella sia in pericolo. Deve proteggerla. Ma come, se Tilda per prima non vuole farsi aiutare? Proprio nel momento in cui ha l’impressione che la situazione stia precipitando, Callie riceve una proposta da una delle donne del forum, una proposta che potrebbe risolvere in un sol colpo i problemi di entrambe. Callie è sconcertata, non può accettare. Poi, però, Felix muore. E Callie capirà di aver commesso un errore imperdonabile…
Se penso a una parola, un unico aggettivo per descrivere questa storia, la prima che mi viene in mente è: ossessione.
Ossessione per il successo, per se stessi, il narcisismo più da manuale che possiate immaginare e di contro l’ossessione di un essere umano per la fonte del suo amore, sangue del suo sangue, la propria gemella.
Con un ritmo incalzante, l’autrice dissemina piccole molliche di pane per tutto il testo, tanti piccoli, semplici e a volte terrificanti dettagli per portare il lettore potenzialmente con tutti i dati per capire le rivelazioni finali.
Dico potenzialmente perché, a un certo punto, i meccanismi psicologici dei protagonisti prendono il sopravvento sul filo logico, solido, della trama; quindi ti trovi catapultato nella ricerca spasmodica dell’essere amata di Tilda, così come nella possessività sempre più evidente di Callie nei confronti della sorella.
Ma andiamo con ordine: Tilda è sempre stata la gemella più bella e talentuosa, Callie quella che sembra vivere solo di piccole attenzioni che Tilda le dà, come briciole, come un pallido vivere di riflesso all’ombra della sorella.
Se per alcuni la presenza di una personalità così importante potrebbe schiacciarli, Callie ha la necessità di avere con sé pezzi di Tilda, arrivando a mangiare i suoi capelli, i dentini da latte caduti, fino a essere i suoi occhi con i fidanzatini dell’adolescenza e ritrovarsi perversamente felice quando questi non si rivelano all’altezza della sua amata sorella.
Callie ha la certezza che Tilda abbia bisogno di lei, proprio come lo sente lei stessa.
Le due ragazze diventano delle donne, una con una carriera di attrice in ascesa, l’altra una libraia, un po’ dimessa, di certo bella e procace ma che sente comunque di non essere mai abbastanza rispetto alla sorella.
Un giorno Tilda presenta a Callie il suo nuovo fidanzato, Felix, ed entrambe si riveleranno completamente ossessionate da lui, anche se in modi diversi… o forse no.
Onestamente, malgrado sia l’unica voce narrante in prima persona, non ho empatizzato con Callie, ho trovato folle e morboso il suo approcciarsi agli altri, come una stalker, una maniaca il cui unico amore, Tilda, deve essere protetto e controllato in ogni aspetto.
Una personalità così succube e disturbata di certo non trova giovamento a cercare informazioni su siti di “sostegno alle vittime di uomini prevaricatori e violenti”, ne rimane avviluppata, invece, come quando cerchi sul web i sintomi di una malattia e pensi di star per morire perché te li senti tutti.
Ecco, il testo porta a pensare che Callie sia patologica, ed è sicuramente in parte vero, però… dovrete leggere per scoprirlo.
Questo libro è uno spaccato sulle miserie umane più becere e superficiali, dove l’autrice ci mostra quanto una vita di plastica sia ricercata spasmodicamente e quanto, e come, la possessività prende il sopravvento; quando l’ossessione arriva persino a spaventare chi la sente, quando l’oggetto dell’ossessione approfitta di questo e diventa carnefice.
Confesso che alcune situazioni potevano essere snellite, ma comprendo anche che l’intento dell’autrice è quello di mostraci, e farci davvero vedere, come nessuno sia perfetto, come luci e ombre convivono in ognuno di noi e per questo ci vuole tempo e accuratezza.
Consigliato a chi vuole addentrarsi, se pur per qualche ora, nella follia che nasce dal rapporto malato tra due sorelle, che non possono stare vicine, ma nemmeno lontane.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Commenti
Nessun commento ancora.