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Il destino li ha uniti per poi separarli. Brian e Stanley, tuttavia, non si arrendono e nemmeno la lontananza riesce a incrinare il loro immenso amore. Fino a quando qualcosa sopraggiunge a turbare ancora una volta la luce appena conquistata. La vita di Brian si avvia verso una dolorosa svolta, costringendolo a fare delle scelte che avranno delle tragiche conseguenze sul suo rapporto con Stan. Il destino li mette nuovamente davanti a difficoltà che sembrano insormontabili e in grado di spezzare anche il legame più forte. Può l’amore vincere ancora? Possono essere loro due insieme gli artefici del proprio destino e non esserne schiavi? Questa volta la prova sarà ancora più dura, ma in fondo a un tunnel buio la luce della speranza continua a brillare.
Eccomi qui a parlare del secondo capitolo delle avventure di Stan e Brian, e devo dire che questa volta sono molto più sodisfatta della volta precedente, perchè l’autrice ha saputo sviluppare la storia in maniera più fluida, senza troppe ridondanze e ripetizioni, e sopratutto con molto coraggio, raccontando uno spaccato di vita “vera”, non una favola dove l’amore è inattaccabile e infallibile, lasciando da parte ogni politically correct a favore di un maggiore realismo, che ci porta a sentire un’empatia profonda per i due protagonisti.
Finalmente qui Brian perde la sua patina lucente (e un po’ stucchevole) di eroe integerrimo: la vita gli regala ciò che ha sempre voluto (ma è veramente ciò che vuole lui?) ma lo pone anche di fronte a scelte complicate, e in un momento di particolare debolezza compie dei passi falsi che lo porteranno a perdere la fiducia incondizionata di Stan, con conseguenze devastanti per la vita di entrambi.
E Stan? Stan che si era trasferito a New York per sfuggire alla furia omicida del padre, nella città della Grande Mela ha trovato una nuova famiglia tra i ragazzi della comunità che lo ha accolto, e ha trovato anche una carriera da fotomodello che lo ha rapidamente reso famoso. Ma nel profondo c’è ancora quel ragazzino spaventato rifiutato da tutti, e quando una serie di coincidenze lo porteranno a dubitare della buona fede di Brian sarà per lui inevitabile intraprendere una strada fatta di oscurità e dolore.
Sì guardò allo specchio e ciò che vide non gli piacque per nulla. Non si riconosceva nell’uomo che era diventato e anche il suo aspetto gli era estraneo. Non amava il suo corpo e neppure il suo proprietario. Aveva allontanato dalla sua vita l’unico uomo che avesse e avrebbe mai amato e perso anche il suo migliore amico. Per quanto tempo ancora gli altri gli sarebbero rimasti accanto? Fino a quando avesse distrutto il rapporto anche con loro, rintanandosi nella sua solitudine e disperazione. […] Era davvero quella la vita che desiderava? Sicuramente no, ma non vedeva altre vie d’uscita, perché in questo modo faceva meno male pensare a cosa avesse perso.
Passeranno gli anni e sarà sempre più ripida la strada per i due, e sempre più profondo l’abisso che li divide. Riusciranno alla fine a ritrovarsi e a ricostruire quel rapporto unico e speciale che li univa da ragazzi? Questo non ve lo dico, perché dovete seguirli passo passo nella loro discesa verso la disperazione per capirli e amarli.
Come dicevo sopra, ho apprezzato molto questo secondo capitolo, più crudo, in un certo senso devastante, perché qui vi ho colto un maggior approfondimento, e l’autrice è stata molto più brava a coinvolgermi, non solo per cosa ha scritto, ma per come lo ha scritto, per come ha mostrato le emozioni più profonde dei protagonisti. Se nella prima parte della storia di Stan e Brian ci aveva mostrato la “favola” di un amore che nasce al primo sguardo e resiste ai pregiudizi e alle violenze, in questa seconda parte ci dimostra che se non si ha fiducia in se stessi non si può aver fiducia negli altri, che se nel profondo di noi stessi non si è convinti di meritare amore, non si riuscirà a vedere l’amore che brilla negli occhi dell’altro, e non si può accettare il perdono degli altri se prima non si perdona se stessi.
Ci sono anche qui alcune cose che mi sono sembrate migliorabili, qualche imprecisione da coreggere e qualche scena da limare, sopratutto verso al fine, ma è veramente poca cosa in confronto a una storia che mi ha tenuta incollata al kindle per sei ore filate, facendomi soffrire e gioire profondamente. Ecco perchè questa volta il mio voto è un 4 pieno.
E poi c’è Felicity… lei è stata una piacevole sorpresa, il balsamo perfetto per le sofferenze di questa storia.
[…] è sempre stata dentro di me. Era la parte che mi faceva ridere nonostante i miei genitori non mi avessero mai voluto bene. La tiravo fuori quando ero solo in casa oppure con Simon, rovistando tra i vestiti di mia madre. Mi faceva felice,» raccontò con un sorriso triste. «Allora tienila viva in te, perché il mondo ha bisogno del tuo sorriso e della gioia di vivere, Stan,»
Consigliato!
Recensione a cura di
Editing a cura di
Grazie per questa bellissima recensione. Sono felice che i miei cuccioli ti siano piaciuti, bellissime parole <3 <3 <3