Quello che gli manca è la disciplina.
Lincoln Hudson è appena stato assunto per il lavoro più facile del mondo: fare da babysitter al figlio viziato di un senatore conservatore, tenerlo fuori dai guai e beccarsi uno stipendio stellare. Uno stipendio di cui ha disperatamente bisogno. Il padre di Wyatt afferma che con lui ci vuole mano ferma e disciplina. A Linc è bastato uno sguardo per concordare: a Wyatt serve disciplina.
Essere il figlio segretamente gay di un senatore fissato con i valori tradizionali ha reso Wyatt Edgeworth irrequieto, e gli ha donato una passione eccessiva per le feste che potrebbe costare a lui otto mesi di vita e a suo padre la rielezione. Così ora ha un babysitter. Un babysitter molto sexy.
Quando Wyatt, ubriaco, dice a Linc che lui sarebbe un ottimo Daddy, i due trovano un accordo. Wyatt avrà un Daddy e Linc uno stipendio, poi ognuno andrà per la sua strada. Ma perché questo funzioni è indispensabile essere discreti; cosa forse impossibile, con un reporter sempre alle calcagna di Wyatt.
Mettersi assieme non è mai stata un’opzione, ma col passare dei giorni i loro sentimenti continuano a crescere. Saranno disposti a rischiare tutto per quello che dovrebbe essere solo un innocuo flirt?
Intoxicating è il primo libro della serie Elite Protection Services e contiene age-gap, Daddy kink ed elementi BDSM, con un lieto fine autoconclusivo.
Ho scelto di recensire questo libro perché adoro le trame con un body-guard alle prese con qualcuno di impertinente e capriccioso da proteggere; apprezzo l’age-gap e, pur non prediligendola, non mi dispiace la tematica Daddy/boy.
Per tutti questi motivi avevo grosse aspettative su “Intoxicating”. Aspettative che non sono state disattese, nonostante il libro non mi abbia convinta del tutto.
Linc e Wyatt sono due personaggi interessanti e complessi, anche se tra i due il meglio caratterizzato è sicuramente il secondo. Un ragazzo che ne ha passate tante, a causa di un padre che non lo ha mai accettato e lo ha costretto a subire una sorta di lavaggio del cervello in un centro per la riconversione sessuale. Wyatt è senza controllo ed è pericolosamente autolesionista. Un cucciolo spaurito, ma anche un moccioso viziato e prepotente. Insomma, il “ragazzo” perfetto per un ex marine con l’istinto del Daddy come Lincoln.
Non che il rude ex soldato sia esente da vari problemucci, derivanti da un grave disturbo da stress traumatico che si porta dietro dalle sue missioni di guerra all’estero. Un particolare che scopriamo abbastanza presto e che mi ha sorpreso, considerato il lavoro che fa e la fiducia che il suo capo ripone in lui.
La velocità con la quale i due protagonisti si “annusano” e si riconoscono nei loro rispettivi ruoli è disarmante e va al di là della semplice attrazione sessuale, ma le dinamiche Daddy/boy sono ben descritte e inserite in modo quasi naturale. Linc e Wyatt combaciano alla perfezione ed è evidente (a tutti tranne che a loro) quanto abbiano bisogno l’uno dell’altro.
Wyatt brama un uomo che si prenda cura di lui e Linc è la persona giusta per farlo, sia per carattere che per età. Un piccolo appunto sulla questione età: possibile che un quarantenne vigoroso e figo sia considerato anziano? Ora io capisco che il mondo è dei giovani, ma da ultracinquantenne continuare a leggere di un quarantenne tacciato come vecchio e anziano (e non solo una volta) mi ha un po’ infastidito.
La relazione Daddy/boy ci regala delle scene hot molto appassionanti, dolci e particolari che ho apprezzato, nella loro unicità e nelle loro problematiche.
Per quanto riguarda i personaggi secondari, devo dire di averli trovati un po’ sopra le righe. Charlie è simpatica, ma decisamente too much, e il padre di Wyatt è di una cattiveria unica, forse esagerata.
Se vi piace la trama, ma vi spaventano il BDSM e la tematica Daddy/boy, date comunque una possibilità a questo romanzo, perché l’argomento è trattato in maniera delicata sia dal punto fisico che emotivo ed è fruibile da ogni genere di lettore.
In conclusione, “Intoxicating” è un romanzo gradevole e ben scritto che, a mio avviso, perde un po’ nel finale frettoloso. Tutto si risolve in maniera fin troppo facile e sbrigativa, e ti lascia con la sensazione che manchi qualcosa, anche se in effetti non manca niente. Mi è comunque piaciuto e ne consiglio la lettura.
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