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L’autore di gialli (e occasionale investigatore dilettante) Christopher Holmes è felicemente (tutto sommato) fidanzato e a un passo dalle nozze. Sta considerando l’idea di una nuova carriera come autore di true crime quando viene a sapere che nel giardino della sua vecchia casa è stato scoperto un cadavere.
A complicare le cose ricompare dal nulla il suo ex, il quale insinua che il corpo potrebbe essere quello dell’ex assistente personale di Christopher.
A casa Holmes è il solito tran tran. In altre parole… omicidio.
Quarto (e ultimo?) romanzo di questa bella serie che, pur non raggiungendo i fasti di quella di Adrien English, si colloca di sicuro tra le migliori della Lanyon.
Ancora una volta, con il suo stile scorrevole e pieno di sarcastica ironia, l’autrice ci catapulta nella vita di Kit Holmes, scrittore di successo – anche se al momento in fase calante – alla perenne ricerca di rassicurazioni e di improbabili casi di omicidio in cui, a dire il vero, il più delle volte si ritrova coinvolto senza volerlo.
Ed è proprio lui il punto forte di questa serie, non perché sia particolarmente amabile, carismatico o simpatico, ma per il suo fare pungente, lunatico e caparbio che lo rende un protagonista eccezionale e perché l’autrice fa ben poco per farcelo amare, ma alla fine è impossibile non farlo.
C’è da dire, però, che la vicinanza con il fascinoso e innamoratissimo J.X. sta dando i suoi frutti, perché in quest’ultimo capitolo troviamo un Kit più propenso a mostrare i propri sentimenti e a lasciarsi andare.
Ormai i due piccioncini vivono insieme e fanno progetti per il futuro, o almeno li fa J.X. che sogna una luna di miele in Italia e un matrimonio in grande stile. Riuscirà a scalfire la corazza del nostro ostinato Holmes? E riuscirà finalmente a scucire la parola “ti amo” da quelle labbra sempre pronte ad atteggiarsi in un sorrisetto sarcastico? Chissà!
Nel frattempo, tra battibecchi, scenate di gelosia e riappacificazioni, la vita va avanti e con essa le loro carriere: una in inarrestabile ascesa e l’altra… beh, diciamo in fase di stallo, ma anche lì, vedrete che ci saranno delle sorprese.
Nonostante la presenza di una solida trama gialla, in questo romanzo la Lanyon si focalizza perlopiù sulle emozioni dei protagonisti e lo fa in maniera magistrale, con poche ma intense pennellate di parole che ti arrivano dritte al cuore. È davvero bello poter esplorare i sentimenti di entrambi – al di là dell’amore che li lega l’uno all’altro – verso la famiglia, gli amici e perché no… verso chi un tempo li ha fatti soffrire.
Come ripeto fin dal primo libro è un gran peccato che l’autrice abbia scelto di non utilizzare anche il punto di vista di J.X., un personaggio più complesso di quello che sembra e che adoro, ma di cui non riusciamo a conoscere i pensieri più profondi, se non attraverso lo sguardo poco obiettivo di Kit.
La Lanyon ancora una volta non delude e ci regala un plot narrativo ben congegnato, poco intuibile e con una scena finale (più da horror che da mistery, lasciatemelo dire) che è un vero tocco di classe.
Ho apprezzato l’arrivo di David e di altri personaggi del passato di Kit, un po’ meno la trama secondaria dedicata all’inquietante e subdolo Jerry che speravo si chiudesse con il precedente romanzo, ma più per un mio gusto personale che per altro.
Ho rilevato qualche refuso sparso qua e là, ma niente che una buona rilettura non possa risolvere, mentre l’esagerato (a mio avviso) utilizzo dei punti esclamativi penso sia una scelta editoriale che però non mi sento di condividere.
Che dire ancora? Questo romanzo è la perfetta conclusione di una deliziosa serie, mi è piaciuto molto e ne consiglio la lettura.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Qui trama e recensioni dei precedenti romanzi
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