Fiamma ha diciott’anni, è impulsiva, determinata e negli occhi nasconde una forza che ancora non conosce. Insieme a Menico, apprendista di casa Giraldini, è cresciuta imparando l’arte di suo padre, messer Vincenzo, uno degli orafi più famosi di Roma. Ma un giorno i committenti dei Giraldini cominciano a preferire gli ori raffinati di Benvenuto Cellini. Fiamma, decisa a scoprire i segreti di quell’artigiano, corre alla bottega di Cellini. Lì conosce se stessa, il proprio corpo e una passione travolgente: nell’attimo in cui incontra gli occhi smeraldo dell’orafo Lorenzo de Luna capisce che non potrà più tornare indietro. Lorenzo le insegna un nuovo modo di forgiare i gioielli, incastonando nel metallo non solo le pietre preziose, ma anche i sentimenti e i desideri più nascosti.
L’intensità dei loro incontri, però, ben presto si interrompe. Fiamma ricomincia la sua vita dall’inizio e torna a lavorare l’oro, questa volta da sola; e ogni giorno, mentre perfeziona la sua arte, ricorda i tempi in cui Lorenzo la rendeva felice. È convinta dell’eternità dell’oro, ma anche di quella dell’amore…
Meraviglioso. Indimenticabile. Scritto in maniera incantevole.
Ecco quello che subito mi viene in mente pensando a questo libro.
Si capisce dalle prime pagine, dalle prime righe, di aver a che fare un libro speciale.
Ma nel giardino di casa Giraldini l’inverno sembrava non arrivare mai. L’erba era verde, i fiori sbocciavano sempre e la nebbia non oltrepassava il cancello. Quando la neve cadeva, nel posarsi sulle rose che profumavano i cespugli e le primule che coloravano le aiuole, si trasformava in un velo d’acqua e imperlava le foglie come rugiada.
La storia di Fiamma Giraldini è la storia di una donna, della Roma del Cinquecento, che ha deciso di non attenersi alle convenzioni, ha deciso di essere orafa, non la moglie di un orafo. Vuole forgiare gioielli e oggetti con le sue mani, già segnate dagli insegnamenti del padre, vuole che le sue creazioni allietino le giornate a uomini e donne ed essere orgogliosa del suo lavoro. Ma per fare questo deve capire perché le creazioni di suo padre, fino a quel momento molto apprezzate, non lo siano più.
Come un tornado entra nella bottega di Benvenuto Cellini e lì conosce uno dei suoi assistenti: Lorenzo. Lorenzo diventa il suo nuovo insegnante, aprendole il cuore all’amore le insegna a trasmettere il sentimento nelle sue creazioni. Insieme si completano e il loro amore brucia come la fucina dell’oro.
«Questa febbre, Donna Fiamma, trasforma in pura tempera il sangue dei pittori, e in polvere di marmo il respiro di chi scolpisce. Questa febbre colpisce solo i veri artisti» le disse, allontanando la mano dal suo volto. Di quella febbre ardeva Benvenuto Cellini, che nella fucina sarebbe stato capace di gettare perfino la propria anima. Di quella febbre, che Lorenzo non aveva mai provato in tutta la sua vita, bruciava adesso Fiamma Giraldini. Una donna. Un’orafa.
Ma ad ostacolare il loro amore oltre le convenzioni, ci si mette il Sacco di Roma da parte dei lanzichenecchi di Carlo V. Da sola, Fiamma deve trovare la sua strada, in una Roma che non riconosce più, profanata dagli invasori, spezzata dalla peste.
Tenendosi per mano, Fiamma e Camilla ripresero il cammino. Più si avvicinavano a casa e meno riconoscevano la via dov’erano entrambe nate. Fiamma cominciò a tremare. Accelerando il passo si misero a correre. Le statue antiche ornavano le facciate degli edifici più belli. Fiamma rallentò per guardarle, senza trarne il familiare conforto che sperava. Anche le sculture sembravano impallidite: immobili e silenziose, paralizzate dagli orrori che i loro occhi di marmo non avevano visto in oltre mille anni.
La sua battaglia nel mondo è la battaglia di tutte le donne per la loro autonomia, una battaglia per la libertà, per camminare nel mondo a testa alta. Fiamma è un personaggio splendido, antico e moderno, pervaso dalla magia di un’arte sopraffina che profuma di oro e di passione.
Al suo fianco conosciamo altri personaggi, dalla piccola Camilla, sconvolta dagli avvenimenti all’imponente lanzichenecco Michael che l’accompagna con un rispetto e una gentilezza inaspettati e diventa un fulcro della sua sicurezza. Lui è il ferro come lei è l’oro, e come Fiamma compie un importante percorso nel corso della narrazione, a ritrovare una sua identità smarrita durante il Sacco.
Ma Michael è oscurato dal fantasma di Lorenzo, non presente fisicamente ma presente nella mente e nel cuore di Fiamma, che non può e non vuole dimenticarlo, a costo di rimanere sola per sempre.
Preparatevi a soffrire a fianco di Fiamma, a sentire il suo dolore, a combattere al suo fianco, a decidere per la sua vita e per quella dei suoi familiari. Si vola nelle pagine sempre con questo senso di peso sul cuore, sperando, sperando…
Ogni parola è cesellata in questo libro, descrizioni, colori, aromi sono vividi intorno al lettore, mai eccessivi, mai noiosi, mai fuori posto. Possiamo quasi sfiorare i gioielli che Fiamma crea e sentire in mano l’amore che ci ha messo, la sua anima, e ci sorprendiamo che lei non sia lì al nostro fianco, avvolta nei suoi abiti semplici sporchi di cenere.
Splendente e pulita – come un gioiello d’oro zecchino – la passione amorosa, che traspira anche ove non direttamente descritta, è parte integrante del romanzo, ma come tutto il resto è bilanciato alla perfezione e narrata in maniera sublime e raffinata.
Un libro che va letto per immergersi nella magia di un tempo che non esiste più, di un’arte sempre meno praticata e riscoprire una scrittura ricca ma mai difficile, perfetta per il genere ma non noiosa, che profuma d’oro.
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