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“Il mio eroe”
Quando aveva sedici anni, Rich Miller salvò un ragazzo mentre stava annegando in piscina. Non poteva sapere che anni dopo, come studente anziano del college e speranza olimpica nei tuffi, Rich avrebbe incontrato ancora una volta Johnny Milloway, diventato nel frattempo un grande giocatore di football – e quando Rich dice grande, intende proprio come un ‘orso’. Il timido giocatore si ricorda del suo soccorritore, e così i due ragazzi diventano amici.
Johnny non è scoraggiato dal fatto che Rich sia gay. Anzi, più trascorre del tempo con lui, più diventa curioso. Vuole conoscere tutto di quel mondo, come ad esempio cosa significhi baciare un ragazzo. Solo che non riesce a fermarsi lì.
Rich non crede che questo rapporto possa andare avanti; Johnny è etero e lui non se la sente di affrontare l’angoscia e il dolore che ne potrebbero derivare in futuro. Ha già fin troppe cose a cui pensare e il titolo di Campione del mondo è a portata di mano, mentre suo padre preferisce guardare una partita di football piuttosto che perdere tempo seguendo i tuffi del figlio. Ma Rich non ha fatto i conti con la determinazione di Johnny, e averlo nella sua vita potrebbe rivelarsi un catalizzatore di cambiamenti pronti a sconvolgerlo.
Prima di tutto devo dire che amo Max Vos, ho adorato il controverso e discusso “Andare a casa” e quando ho scoperto che “My Hero” sarebbe stato tradotto in italiano sono stata felicissima, ero veramente impaziente di leggerlo e le mie aspettative non sono state assolutamente deluse.
La trama è molto interessante, la storia parla di due ragazzi, per la precisione due sportivi. Rich è un tuffatore che si sta allenando per partecipare alle olimpiadi di Londra 2012, Johnny è un giocatore di football. Rich ha qualche anno in più e quando erano solo dei ragazzini ha salvato la vita a Johnny che stava annegando in piscina, che per questo motivo lo considera il suo eroe.
Quando si incontrano all’università, Rich non si ricorda di Johnny, o meglio si ricorda del ragazzino pelle e ossa che ha salvato, ma non ha la minima idea che sia diventato il gigante che si trova di fronte.
«Rich, io sono alto un metro e novantacinque per centoquattordici chili. Senza offesa, ma penso che sarei in grado di difendermi nel caso in cui, nel bel mezzo della notte, tu decidessi di diventare un maniaco sessuale.»
Nel momento esatto in cui si incontrano inizia la loro profonda amicizia. Questa è l’unica cosa del libro che non mi è piaciuta. Johnny conosce Rich, nel corso degli anni ha continuato a guardarlo da lontano e ha seguito la sua carriera sportiva, quindi ci può stare che fin da subito abbia nei suoi confronti una sorta di forte attaccamento e che lo consideri il sue eroe, ma la stessa cosa succede a Rich e questo non ha una vera spiegazione. Avrei apprezzato maggiormente la fase iniziale se l’autore avesse dato ai due ragazzi un po’ di tempo per conoscersi, invece di farli diventare immediatamente inseparabili.
A parte questo piccolo particolare, il resto della storia è praticamente perfetto. I personaggi principali sono molto ben approfonditi, Rich è un ragazzo gay, dichiarato e con un pessimo rapporto con il padre, Johnny è convinto di essere etero, è un enorme “orso” peloso, timido e impacciato, ma è un tipo piuttosto caparbio e tenace, quindi quando decide di iniziare a sperimentare il sesso con Rich non c’è nulla che possa fargli cambiare idea.
La famiglia di Johnny è fantastica. La madre e il padre sono due persone eccezionali che amano il figlio incondizionatamente e che accolgono Rich fin da subito con grande affetto. Anita, la cugina di Johnny, e Ruth, la migliore amica di Rich, sono due personaggi di contorno molto importanti e danno grande supporto e comprensione ai due ragazzi nei momenti difficili, che naturalmente non mancheranno.
Rich abbassò lo sguardo e rimase un attimo in silenzio prima di rispondere. «Signor Milloway, non vorrei mai essere un ostacolo per Johnny. Lo ammetto, provo qualcosa per lui, ma non so se in questo momento posso spingermi così oltre da dire di essermi innamorato.»
Il signor Milloway sorrise con gli occhi che brillavano. «Allora ti stai prendendo in giro, giovanotto.
Riconosco quello sguardo quando lo vedo. Se voi due decideste di mettervi insieme io sarei d’accordo. Non è una di quelle cose che avrei scelto per mio figlio, ma ognuno ama chi ama, e questo non si può cambiare.»
Il libro è ben scritto, la traduzione è ottima, scorrevole e fluida e la storia molto ben articolata e non scontata. Le parti hot sono spettacolari e si vede chiaramente che il libro è stato scritto da un uomo. Gli M/M scritti dagli uomini hanno un non so che di particolare, un’intensità nelle scene di sesso che quelli scritti dalle donne non hanno.
Lo consiglio assolutamente a chi ama le storie intense sia dal punto di vista sentimentale che dal punto di vista sessuale.
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“Il mio eroe – L’olimpionico”
Dopo una serata romantica, Rich e Johnny si affacciano sul nuovo giorno come una coppia. Il coming out di Johnny li mette davanti a delle serie ripercussioni per come i compagni di squadra del giocatore si approcciano al nuovo compagno gay dichiarato.
Rich continua ad allenarsi per i Campionati del Mondo, riversando tutte le sue speranze e i suoi sogni nei Giochi Olimpici di Londra del 2012.
Insieme dovranno affrontare delle preoccupazioni, visto il nuovo status di coppia.
Col supporto della famiglia e degli amici, i due ragazzi continueranno a crescere insieme, ma i pregiudizi e le avversità che dovranno affrontare a ogni angolo, li metteranno a dura prova.
Saranno in grado Rich e Johnny di affrontare insieme il mondo?
Non importa quello che potrà succedere, in Rich, Johnny vedrà sempre il suo eroe.
In questo periodo, il tempo che ho a disposizione non è molto, ma non potevo non leggere un libro che ho aspettato con ansia da quando ho chiuso l’ultima pagina de “Il mio eroe”.
Alla fine del primo libro lasciamo Johnny e Rich innamorati e sereni, ma fondamentalmente devono ancora iniziare la loro vita insieme e devono ancora affrontare l’ostile mondo sportivo che li circonda.
“L’olimpionico” inizia esattamente nel punto in cui finisce “Il mio eroe”, ossia dal picnic sulla piattaforma della piscina. A partire da quel momento, anzi, per essere più esatti, a partire dal coming out di Johnny, i protagonisti avranno a che fare con aggressioni e minacce sia verbali che fisiche, ma aiutati dalle loro fantastiche famiglie, dai loro rispettivi allenatori e da buona parte della squadra di Johnny, che si schiera con i due ragazzi, riusciranno a superare momenti veramente difficili.
In genere non amo le serie che parlano della stessa coppia per più libri, ho sempre paura che l’autore faccia vacillare il sentimento che lega la coppia e faccia nascere problemi in un rapporto che ha già avuto un intero romanzo per nascere e consolidarsi, ma in questo caso devo dire che non è successo. Il rapporto tra Johnny e Rich è solido e non subisce scossoni di alcun genere e, cosa fondamentale per me, non ci sono stati ripensamenti da parte di Johnny che ha appena scoperto la propria omosessualità. Devo dire che è stato bellissimo vivere con loro la quotidianità del loro rapporto e l’impegno con cui hanno perseguito i loro sogni, soprattutto quello di Rich di partecipare alle Olimpiadi. Il loro sostegno reciproco, la crescita del loro amore e la passione che hanno messo in ogni singola azione, mi hanno fatto piangere e gioire con loro durante tutto il libro.
«È quando sai esattamente di cosa il tuo compagno ha bisogno o che cosa sta per fare prima che lo faccia,» lo prese in giro Pet. «Proprio come un momento fa… Sapevi che il tuo compagno avrebbe voluto più acqua. Prima che potesse prenderla o chiederne, tu gliel’hai data. Poi quando ha finito di bere, eri pronto a prendere la bottiglia che ti porgeva.»
Molto importanti sono anche i personaggi secondari, ampio spazio è stato dato al rapporto di Rich con il padre, con cui finalmente riesce ad avere un chiarimento che li farà riavvicinare e gli farà riscoprire il loro affetto reciproco.
«Rich, devo confessare di essere stato più felice in questi ultimi mesi di quanto non lo sia stato in anni. Riaverti nella mia vita, per me è stata la miglior medicina. Non mi ero neppure reso conto… di quanto fossi diventato solitario. Era come se andassi avanti con il pilota automatico. Se non fosse stato per Jack, dubito che sarei uscito di casa. Era lui che mi trascinava a tutte quelle partite di football ed è il motivo per cui sono arrivato a conoscere Johnny così bene.»
Questo libro, come il precedente del resto, è ben scritto e la traduzione e l’editing sono perfetti. I personaggi, anche quelli secondari, sono ben delineati e la storia è interessante e ci permette di scoprire ancora di più su questi due ragazzi giovani e innamorati, e finalmente sapremo se Rich vincerà la famosa medaglia d’oro alle Olimpiadi.
In attesa del suo turno, Rich escluse tutto ciò che lo circondava. Non guardò il punteggio di Daley. Non guardò verso la folla. Quello era il suo ultimo tuffo. Camminò sulla piattaforma e chiuse gli occhi. Rivide se stesso e Johnny fare un picnic a lume di candela. Non poté fare a meno di sorridere al ricordo di quella notte. Avevano fatto l’amore sulla torretta. Era stata una delle migliori notti della sua vita.
Come in tutti i libri di Max Vos le scene hot sono numerose e molto fantasiose, l’unica pecca da questo punto di vista è che ho trovato i commenti del padre di Rich e di altri personaggi, riferiti alla vita sessuale dei due ragazzi, un po’ troppo forzati. Non credo che un genitore, che oltretutto si è appena riavvicinato al proprio figlio, faccia commenti e domande del genere sulla sua vita sessuale con tanta naturalezza.
Consiglio la lettura di questo libro a chiunque abbia voglia di immergersi in una bella storia d’amore tra due ragazzi giovani, passionali e con tanti sogni da realizzare.
Per entrambi romanzi:
Recensione a cura di:
QC:
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