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“Questa è dunque la nostra storia, molti la chiamerebbero una storia d’amore”
Acca è un bambino di 10 anni, molto intelligente e con grande senso dell’umorismo, ed è la spiritosa voce narrante di questa storia, una storia diversamente gialla.
Il rapporto con suo padre è inesistente, ma con Marta, la sua mamma, vive in tenera simbiosi: lei è l’unica persona con cui riesce a comunicare, attraverso un linguaggio che trova gesti e parole nell’empatia che li unisce.
Perché Acca è cieco, muto e gravemente disabile, e Marta gli dedica ogni momento della sua vita.
La routine quotidiana, densa d’amore e altrettanto complessa, si interrompe improvvisamente quando Teresa, la sua babysitter, viene barbaramente uccisa. Tutta la famiglia si ritrova coinvolta nelle indagini e Acca stesso diventa per l’ispettore Ferrara un prezioso quanto difficile testimone, depositario di un segreto che non è in grado di raccontare se non attraverso sua madre. Un segreto che farà di entrambi il bersaglio dell’assassino.
Tra leggerezza e suspense, tenerezza e colpi di scena il delitto troverà il suo colpevole ma niente sarà più come prima, né per Acca, né per Marta. Un ciclo si chiuderà, se ne aprirà un altro.
– Si dice che le persone muoiano una volta sola, ma non a tutti succede così. Mia madre, per esempio, è già morta due volte: la prima quando io nacqui, la seconda quando la lasciai. Fu soltanto dopo che me ne fui andato, però, che potè ricominciare a vivere.-
E’ con queste parole che l’autrice apre questo dolcissimo, tenero, malinconico romanzo.
Romanzo che, dall’inizio alla fine, racconta di un amore fortissimo e potente, che unisce una madre e un figlio. Una madre silenziosa, amorevole, triste e sola, ed un figlio innamorato della sua voce e delle sue mani, che non può parlare, vedere, muoversi.
Racconta di un legame speciale e unico, fatto di mille fili di coraggio e resistenza, dolore e perseveranza, che, pur interrotto violentemente, vive ancora e si alimenta per puro amore.
La storia è, come dice l’autrice, diversamente gialla, perché c’è un omicidio, ci sono le indagini, ci sono i poliziotti, i presunti colpevoli, i veri colpevoli e tutto l’armamentario di sentimenti buoni e cattivi sempre descritti nei gialli, ma…
Ma quell’amore puro, sincero, difficilissimo, attraversa le parole e le persone, e, nel pieno del buio della notte, illumina e scalda.
La scrittura della Calvano ha il pregio di trattare argomenti dolorosissimi con una levità malinconica che incanta, una carezza letteraria protettiva e accogliente al coraggio delle donne.
Per questo consiglio la lettura di questo romanzo, che già nel titolo svela tanto.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Vi ringrazio moltissimo per la recensione lusinghiera! Sono felice che H abbia lasciato un segno positivo, grazie per avergli concesso un’opportunità. <3