♦ Traduzione a cura di Raffaella Arnaldi —Triskell Translation Service,
JustJoshin Publishing Inc. – acquistabile qui ♦
L’agente speciale Jason West, distaccato dalla squadra Crimini artistici, viene mandato ad affiancare temporaneamente – e disgraziatamente – il leggendario Sam Kennedy quando si scopre che il caso più famoso di Kennedy, conclusosi con la cattura e la condanna di un serial killer conosciuto come il Cacciatore, potrebbe essere stato invece un fallimento disastroso.
Il Cacciatore è ancora là fuori… e gli omicidi sono ripresi.
Vi avverto subito che leggere Gli omicidi della sirena provocherà in voi una profonda depressione, non per il libro in sé, ma perché per ritrovare i protagonisti dovremo attendere fino all’inverno 2017…scherziamo? Io ho bisogno del seguito molto prima, praticamente adesso!
In perfetto stile Lanyon questo romanzo è un’ eccellente combinazione tra un thriller mozzafiato e un romance intenso e appassionante.
Iniziamo con le presentazioni: Kennedy e West sono due agenti dell’FBI costretti a collaborare in un caso delicato, nonostante le loro competenze siano completamente diverse e i loro caratteri inconciliabili.
«Okay, bellino. Mettiamo in chiaro le cose.» Il suo tono era freddo e tagliente. «Sappiamo entrambi che il tuo ruolo qua è interferire tra me e chiunque altro. Tutto quel che devi fare è starmi fuori dai piedi e calmare le acque quando serve. E in cambio sarai tu quello che posa nelle foto insieme a Gervase. Ti sta bene così?» «Col cazzo,» rispose Jason.
Ecco, come vedete, le premesse sono ottime e già si intuisce che i due ci daranno grandi soddisfazioni e, ahimè, ci provocheranno notevoli sofferenze.
Nonostante le difficoltà iniziali, si instaura tra i due, durante l’indagine, un rapporto se non di amicizia quantomeno di reciproco rispetto, ma dovremo attendere un buon numero di pagine per vedere qualche sviluppo interessante nella loro storia.
Sarà soprattutto il personaggio di Kennedy, che si preannuncia particolarmente accattivante ed emblematico, a mantenere le distanze con il suo carattere chiuso e distaccato, così avvezzo alle brutture della vita da apparire quasi privo di emozioni.
Pian piano, però, grazie soprattutto a qualche bicchiere di troppo, la storia tra i due prenderà una piega decisamente piacevole.
Dopo una giornata dedicata alla morte e ai morti, il sesso era una cosa bellissima, una dichiarazione di vitalità. Una forma d’arte in sé.
Inizierà così un rapporto volto a soddisfare i reciproci bisogni e a esorcizzare gli orrori del mondo circostante.
«Oddio, sì,» ansimò Jason. «Oh, mio Dio, ho bisogno di…» Di tutto. Della luce calda, dell’odore pungente del sesso, dei suoni scivolosi, di pelle tiepida e alito caldo… del legame. Non era possibile fare esperienza in prima persona del lato peggiore dell’umanità, come succedeva fin troppo spesso a tutti loro, e non desiderare ardentemente una prova che esisteva anche altro, che esisteva qualcosa di meglio. Sì. Aveva bisogno di sentire un legame sano, positivo con un essere umano. E non esisteva intimità più profonda di quella.
Ma sarà davvero solo questo? Un rapporto puramente fisico? O riusciremo a scorgere dell’inaspettata tenerezza e delle piccole, impercettibili, crepe anche nelle corazze più dure?
Questo primo capitolo della serie ci mette di fronte a due personalità estremamente forti e determinate, con profonde cicatrici, sia fisiche che emotive, in alcuni casi dichiarate, in altri solo intuite, e ci lascerà con molte domande e la necessità, urgente, pressante, di avere risposte.
Se amate i thriller, quelli così ben costruiti da tenervi con il fiato sospeso fino all’inaspettato finale,leggete questo romanzo.
Se amate le storie complicate, quelle che vi fanno struggere e imprecare, sperare e sospirare, leggete questo romanzo.
Se amate, come me, Josh Lanyon … bè, non devo dirvi altro.
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