♦ Traduzione a cura di Chiara Fazzi
Triskell Edizioni, acquistabile qui ♦
Jake, ex imprenditore e futuro marito divorziato, ha avuto parecchia sfortuna di recente e il suo mondo sta crollando. Ma è arrivato il momento di scuotersi di dosso la polvere e voltare pagina. Comprare e ristrutturare l’edificio più fatiscente che riesce a trovare potrebbe essere proprio ciò di cui ha bisogno per rimettersi sul giusto binario.
Ma Jake trova molto più di quanto si aspettasse quando incontra Dakota, ex avvocato divenuto architetto paesaggista, sagace e sexy da morire… Jake non sa come comportarsi con lui e, dopo svariati incidenti di giardinaggio, è sicuro che Dakota lo ritenga un completo inetto.
A quanto pare, Dakota la pensa in tutt’altro modo. E mentre gli offre consigli, gli presta orecchio e lo aiuta ad affrontare i suoi problemi, Jake si rende conto che i fiori non sono l’unica cosa che sta sbocciando fra loro.
L’inizio di questa storia lascia un po’ perplessi: per quale motivo Jake dovrebbe acquistare una casa che cade a pezzi, trovandola perfetta per iniziare la sua nuova vita? Poi lentamente, mentre l’edificio viene ricostruito, comprendiamo che l’uomo ha bisogno di vedere ogni cosa che torna a posto, perché spera che nel medesimo tempo anche la sua esistenza trovi un nuovo ordine, una struttura che la definisca ancora una volta. Tradito dal marito e socio in affari, anche Jake sta cadendo a pezzi.
La parte divertente inizia quando si tratta di sistemare il giardino della casa e Jake, incapace di restare con le mani in mano, chiede alla coppia di architetti paesaggisti di potersi rendere utile. Il fascino di uno dei due mette in crisi Jake, che sembra incapace di restare verticale in sua presenza: ogni volta che Dakota è nei paraggi, lui combina qualche disastro, che di solito coinvolte anche l’altro uomo. Un susseguirsi di incidenti esilaranti, che segnano la crescita dell’attrazione di Jake per Dakota.
«Sai,» esordì, con lo sguardo fisso sul turbinio di paesaggi fuori dal finestrino. «Non sono un idiota. Spesso, di recente, ho avuto l’impressione di esserlo diventato. Ma non lo sono. E non sono mai stato un disastro. Anche se adesso sì, devo ammettere di esserlo. Non posso negarlo.» Il movimento delle sue dita si fece più rapido. «Non mi piace l’inattività e detesto non avere il controllo delle cose. Di sicuro non l’hai notato ma in realtà, quando mi concentro, sono molto attento ai dettagli.» Fece una risatina, bassa e amara. «Ma vedi, a volte mi distraggo e faccio cose stupide. Non vorrei distrarmi. Lo vorrei tanto, davvero.»
Si obbligò a smettere di tamburellare le dita e sbatté le palpebre, nel tentativo di dissipare la nebbia di bruciante frustrazione che gli offuscava gli occhi. «Tu mi rendi inspiegabilmente nervoso, mi dispiace. Se potessi smettere di comportarmi così, credimi, lo farei.» Emise un sospiro profondo. «Ci sto provando, giuro. Niente di ciò che ho fatto era intenzionale, davvero. Non sto cercando di ucciderti.»
Il libro è breve, eppure riesce a narrare in modo perfetto il processo di ricostruzione che coinvolge la vita di Jake, che va di pari passo con quello del giardino e della casa: una volta pronti, anche lui sarà in grado di lasciarsi alle spalle le sofferenze del passato e ricominciare.
Il sorriso di Dakota davanti alla goffaggine di Jake fa amare da subito il personaggio, un uomo solido che ha preso in mano la propria esistenza da tempo e si dedica a ciò che ama, progettando giardini. La sua sicurezza fa da contrappunto allo smarrimento che caratterizza inizialmente Jake e la sua dolcezza lo travolge quando l’uomo trova finalmente il coraggio di aprirsi con lui.
L’altro allungò la mano e si fermò con le dita protese verso il suo viso. «Posso?»
Jake annuì, fissandolo con gli occhi spalancati. Sentiva il cuore battergli talmente forte che temeva – in modo legittimo – che potesse saltargli fuori dal petto. Avvertì le dita dell’uomo, fredde come ghiaccio, sulla pelle bollente delle sue guance arrossate. Involontariamente, emise un debole sospiro; lasciò che Dakota gli prendesse il viso a coppa nel palmo della mano e lo appoggiò a essa.
Non avrebbe saputo dire chi tra loro si fosse avvicinato per primo, sapeva soltanto che, un attimo più tardi, aveva le labbra premute contro quelle di Dakota e che sentiva il cuore sul punto di esplodere.
Per quanto alla fine forse si avverta il desiderio di qualche pagina in più, perché non ci si vuole staccare da questa coppia di protagonisti, “Fixer-Upper” è una lettura piacevole e divertente che non vi deluderà.
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