Feel The Book | Recensione – “American Prince” di Sierra Simone (#2 New Camelot Trilogy Series)

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Sono stato molte cose.
Sono stato un figlio e un fratellastro. Un capitano dell’esercito e un Vicepresidente.
Ma solo con Lui sono un principe. Il suo principino.
Solo con Maxen e Greer il mio mondo ha un senso, solo tra di loro posso trovare la pace dai demoni che mi perseguitano. Ma gli uomini come me non sono destinati a essere felici. Non ce lo meritiamo. E avrei dovuto immaginarmelo che un amore intenso come il nostro fosse una lama a doppio taglio.
Mi chiamo Embry Moore e sono al servizio del Presidente degli Stati Uniti d’America… per ora.
Questa è la storia di un principe americano.

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“ In Eschilo, Achille piange la morte di Patroclo,” sussurrò Ash, sporgendosi abbastanza da farmi percepire il suo odore: pelle e fuoco. “Lo accusa di essere ingrato, dopo i suoi frequenti baci. Come poteva non essere ingrato, se era morto invece di stare con Achille? E notte dopo notte penso a te che te ne vai, lasciandomi; ma non sarei in grado di accusarti di essere ingrato per qualcosa, a meno che…”

Riuscivo a malapena a respirare; le sue lunghe ciglia fluttuavano su e giù, le sue cosce si muovevano contro i miei fianchi, il mio uccello stava diventando duro sotto tutto quel muscolo in movimento.

“A meno che cosa?”…

… Ash non rispose a parole. Invece si chinò e mi baciò.”

Questa è la storia del Principe. Il secondo al comando. Questa è la storia di un amore profondo e appassionato, doloroso, totale. Questa è la storia di un uomo disposto a sacrificare ogni cosa.
Un racconto sempre più intricato, difficile, teso, violento e dolcissimo, come le passioni che vi sono raccontate.

Passioni, eros, amore purissimo.

Embry Moore è un uomo complesso e fragile, ma capace di scelte dure e difficili. Un principe che conosce il Potere, lo usa, lo sfugge, lo odia. Eppure, la tela viscosa del Potere imbriglia, accarezza, corrompe, imprigiona, pretende fedeltà e sacrificio. Sangue.

Una storia che ci porta nel passato, per poi tornare al presente, facendoci vivere ogni fiato, ogni sussurro, ogni lacrima. Embry, Greer, Ash. O, forse, Achille, Patroclo, Briseide.
Loro tre, dall’altra parte il mondo. Un mondo che li rende vulnerabili, un fianco scoperto al pugnale dei sicari.

Era il mondo in cui vivevamo, un mondo che non ci pensava due volte a mandare i ragazzi ad uccidere altri ragazzi, ma poi rimaneva disgustato dall’idea che i ragazzi si innamorassero l’uno dell’altro.

Chi sono i nemici? Quanto odio, quanto veleno sono pronti a iniettare? Fino a vederli distrutti?

In un gioco perverso questi nemici preparano la vendetta e attendono il momento giusto. Per colpire, annientare.

Embry Moore è un personaggio meraviglioso, innamorato e fedele a suo modo a questo sentimento totalizzante e oscuro, fatto di carne, sangue e sogni infranti. Purissimo.

Ma quella notte nulla aveva importanza. Ciò che contava era che fosse il mio re e io il suo principe, e sarei sempre stato al suo fianco.

Embry ama anche Greer, la venera, adora la Briseide di Achille, ma l’ha avuta per primo, e l’ha amata senza sapere chi fosse. Come un filo invisibile avvolto intorno ai loro destini, ineluttabile.

Molte cose accadono, molte decisioni sono prese, ma la storia non è finita.

Ci manca la voce del re, che racconterà il prossimo libro e ci porterà all’epilogo. Cosa accadrà?

Mi aspetto molto, dal prossimo volume. Con uno stile complesso, a volte rude e violento, a volte dolcissimo e romantico, questa autrice mi ha conquistata.

Siete tutti invitati a New Camelot. Non vi pentirete del viaggio.

Voto da 5 stelle