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Drew Jagger è un affascinante avvocato divorzista di successo, con uno studio da sogno affacciato su Park Avenue. Di ritorno da una vacanza alle Hawaii la sera di Capodanno, trova però il suo ufficio occupato da Emerie, una terapista di coppia che si è fatta truffare da un finto agente immobiliare. Dopo lo sconcerto iniziale, per la prima volta in vita sua, Drew, egocentrico e arrogante sciupafemmine, rimane intrigato da una donna che non ha nulla a che vedere con quelle che ha sempre frequentato. Emerie lo disarma. Con la sua ingenua schiettezza, la sua gentilezza, la sua vulnerabilità… e un lato B da capogiro. I due non hanno nulla in comune se non l’ufficio, ma col passare del tempo la convivenza forzata sfocia in una proficua collaborazione professionale e in un’attrazione irresistibile. Mentre cercano di controllare i loro impulsi, Drew dovrà affrontare il suo passato e imparare ad accettare una dura verità che riguarda suo figlio. E capirà che la dolcezza di Emerie è ciò di cui ha sempre avuto bisogno. E che il vero amore arriva quando meno te lo aspetti. Una commedia romantica e piccante.
Avete presente quei momenti che mettono k.o. anche il lettore più duro e puro? Quei momenti quando si apre e chiude un libro dopo l’altro e, neanche il proprio genere di riferimento, può fare la differenza?
Ecco, prendete un momento come quello.
Immaginate cartacei chiusi ed ebook sfogliati con la stessa partecipazione di quando si comincia una dieta e avrete me, prima di trovarmi davanti a Egomaniac, il nuovo romanzo uscito dalla penna della frizzante Vi Keeland.
E, pagina dopo pagina, come per magia tutto è scomparso: la noia, il senso di insoddisfazione, la stessa volontà di cercare un’altra storia. Tutto spazzato dalla storia di Drew ed Emerie.
Un avvocato divorzista di successo che non crede alle relazioni, un po’ per il suo vissuto, un po’ come conseguenza del proprio lavoro; e una terapista dell’Ockahoma dall’inguaribile fiducia nel prossimo… indole che la porta a credere di poter affittare uno studio su Park Avenue con una retta con cui a New York non si racimola neanche uno sgabuzzino nel New Jersey.
Avete una mezza idea di chi sia il vero proprietario? Bingo! Drew che, proprio a causa dei lavori di ristrutturazione dello studio, si è concesso una vacanza rigenerante lontano da NYC e l’ultima cosa che può aspettarsi è di trovare la sera di Capodanno una rossa mozzafiato che squattera il suo ufficio, convinta di averne diritto.
“Mi prende per scema? Lei si è appena introdotto nel mio ufficio.»
«Il suo ufficio? Penso che lei abbia preso la direzione sbagliata all’angolo tra Pazza e Svitata.»
Vacillò sulla sedia, allargando le braccia per non perdere l’equilibrio, e così… le cadde la gonna sui piedi.
«Fuori!» Si accovacciò per afferrare la gonna e se la tirò di nuovo in vita dandomi le spalle.
«Prende dei farmaci, signora?»
«Farmaci? Signora? Sta scherzando?»
«Sa che le dico?» Indicai il telefono che stringeva ancora in mano. «Perché non preme quell’ultimo uno, così la polizia sarà qui. Potranno riportarla al manicomio da cui è fuggita.»
Sgranò gli occhi.
Per essere una pazza, adesso che la guardavo bene, era dannatamente carina. Fiammeggianti capelli rossi raccolti in cima al capo sembravano corrispondere a una personalità altrettanto esplosiva. Anche se, a giudicare dagli accesi occhi azzurri, fui contento di essermi trattenuto dal dirglielo.”
Comincia, così, una convivenza forzata di qualche giorno, il tempo per denunciare la truffa subita da Emerie e aspettare le consegne che i fornitori avrebbero, comunque, effettuato a quell’indirizzo.
Emerie non si arrende, dà una mano al centralino perché la segretaria di Drew è in malattia e, presto, tra i due si innesca una complicità dovuta al fatto che nessuno si nasconde.
Emerie rivela di essersi trasferita per seguire un uomo che la considera solo un’amica e Drew… be’… si presenta subito per quello che è: un bellissimo, egocentrico, donnaiolo.
“Mi voltai di scatto e lo fissai. «Magari non ho bisogno di masturbarmi. Magari ho un fidanzato che si prende cura di quei bisogni.»
Drew sorrise. Ma non un semplice sorriso. Era una smorfia compiaciuta. «In tal caso, visto che hai ancora difficoltà a prendere sonno dopo che si occupa di te la sera, dovresti mollarlo perché a letto fa schifo.»
«E immagino che tutte le tue donne si addormentino in fretta dopo che tu ti prendi cura di loro.»
«Proprio così. Sono come un supereroe. Il Prolactinator.»
Quell’uomo aveva la prodigiosa capacità di farmi ridere nel bel mezzo di una discussione.”
Ho riso con le lacrime agli occhi, mi sono emozionata in certi passaggi e ho fatto la ola in altri.
Lo ammetto: il titolo mi aveva ingannata. Ho subito pensato a quei personaggi irritanti che trattano come un cencio la protagonista di turno salvo poi dichiararle alla fine un amore cui io risponderei con una padellata in faccia, o quelli che davanti a un principio di orgasmo se ne escono con “Non ancora!” e mi fanno pensare a Giucas Casella mentre dice: “Quando te lo dico io! Solo quando te lo dico io!”
Drew è un personaggio positivo, simpatico, irriverente, ma senza quel cinismo che lascia l’amaro in bocca anche nelle storie più belle.
Fatevi un favore: leggete Egomaniac e non ve ne pentirete.
Cinque stelle meritate (e un caffè offerto all’autrice).
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