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Adam Meir e Paul Smith sono destinati a stare insieme.
Sin dall’adolescenza qualcosa sboccia tra loro e nulla, proprio nulla potrà intaccarlo, neppure l’orrore della Seconda Guerra mondiale.
Gli anni passeranno e loro navigheranno ogni ostacolo che si parerà davanti con l’amore e la devozione l’uno verso l’altro di sempre, a dispetto di tutto e di tutti.
Le loro esistenze si intrecceranno con quelle di Liam e Tanui, in quella che diventerà un’amicizia destinata a durare per sempre.
Non sarà una vita semplice, tutt’altro, tuttavia il loro amore è forte, resiliente e loro affronteranno ogni cosa come un unico fronte unito, perché “dove vai tu, vado io.”
Questa è la loro storia.
La mia felicità chiede sempre di te.
Una storia lunga una vita quella di Adam e Paul, iniziata nel 1930 e arrivata ai nostri giorni attraverso i dolori della guerra, dell’omofobia e dell’AIDS, in un perenne clima di non accettazione dei diversi – diversi poi perché – e sostenuta da sentimenti profondi di amicizia ed empatia, ma soprattutto da un amore sconfinato.
L’amore è un misto di pazienza e caparbietà, le cose facili non sanno di felicità e loro due lo avevano sperimentato di persona. C’è differenza tra innamorarsi e amare. Non ci si innamora apposta, succede. Ma per amarsi bisogna sudare, soffrire, ridere, stare svegli, donarsi ed era esattamente quello che loro due avevano fatto in quegli anni, superando ostacoli all’apparenza insormontabili, per arrivare lì, dov’erano in quel momento, insieme a dispetto di tutto, due settantenni che si amavano come quel primo giorno di cinquant’anni prima, e anche di più.
Li vediamo sostenersi e mai abbandonarsi: “dove vai tu vado io” è il loro motto, la base della loro relazione. La storia di questi due uomini è così reale, così intensa, che trascina il lettore durante tutto l’arco storico, lasciando un grande amaro in bocca per quanto questa cosiddetta società civile non sia affatto civile, sopraffatta invece da pregiudizi e aridità.
Mi fanno pena, non riescono a capire che l’amore sorprende, l’amore non ha regole, l’amore può essere ovunque e lascia agli aridi solo le briciole.
Non solo amore ma anche amicizia. Le pagine sono impregnate da questi due sentimenti, amicizie che durano decenni, che servono da collante nei momenti bui, che sono capaci di strapparci un sorriso e una lacrima.
L’autrice riesce a trasmetterci tutto questo con parole semplici ma toccanti, attraverso la vita quotidiana di due uomini che vogliono solo essere loro stessi.
Quando inizierete la lettura non riuscirete a staccarvi, perché ognuno di noi si può ritrovare tra le pagine di questa storia, ognuno con le sue esperienze, i suoi dolori le sue speranze.
Vi lascio con un’ultima citazione, purché l’amore ne vale la pena:
«Secondo te è strano che, dopo tutti questi anni in cui siamo insieme, tu sia sempre la mia voglia e mai la mia abitudine?»
e 1\2
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