♦ Traduzione a cura di Emanuela Cardarelli
Dreamspinner Press, acquistabile qui ♦
Bay Whitman, scrittore di gialli di successo, vive una vita da celebrità, perlomeno in apparenza. In pubblico è sempre spigliato e sicuro di sé. Le donne pendono dalle sue labbra e gli uomini invidiano i suoi modi spavaldi. In realtà, però, Bay è un tipo solitario. È timido e introverso e la sua vita consiste nello stare seduto in una stanza semibuia a scrivere i suoi famosi romanzi con protagonista Jack Robbins. Il suo unico vizio è il gioco d’azzardo. Vincere un escort durante una partita a poker cambierà la sua vita in modi che non avrebbe mai immaginato.
Matthew “King” Slater è uno dei più celebri attori di film porno gay. Trascorre le giornate davanti alla telecamera e le notti come escort d’alto bordo, pagato profumatamente. Ciò che desidera realmente è il romanticismo di una vera relazione, ma il suo passato gli rende difficile separare i desideri del corpo da quelli del cuore. Per il momento, per lui è più facile pensare al sesso come a un lavoro e basta. Un giorno, però, mentre si trova a Las Vegas per delle riprese, viene assunto per una serata in un hotel famoso, e il suo bel cliente potrebbe sfumare i confini tra il dovere e il piacere.
Due uomini agli antipodi. Uno è uno scrittore, affermato e famoso, l’altro è un attore porno, anch’egli famoso, che la notte cambia volto e diventa un escort.
Il loro è un incontro voluto dal destino. Bay è a Las Vegas per firmare autografi, mentre King per girare un film. Il cliente che ha “prenotato” King, sta perdendo a poker con Bay e impegna il suo appuntamento nella speranza di vincere. Ovviamente perde e Bay si ritrova con un escort già pagato e con il piccolo problema che lui è… etero.
Quando King si trova davanti Bay è felice perché per una volta il suo cliente è giovane e molto attraente. Per Bay l’incontro è uno shock perché King è la copia vivente del suo protagonista libresco.
Quando King scopre che il suo nuovo cliente è etero, resta deluso e non sa bene come comportarsi, anche se l’istinto gli suggerisce che le cose potrebbero non essere così semplici. Per ingannare il tempo decidono di giocare a strip poker, ma una frase poco felice di Bay fa fuggire King. Con sorpresa Bay scopre che l’escort aveva la mano vincente e non capisce perché invece lo abbia fatto vincere di proposito.
Ma, soprattutto è confuso, perché si sentiva attratto da lui.
Durante la partita i due uomini si sono raccontati alcuni avvenimenti del loro passato: entrambi sono stati ragazzini soli, bullizzati per motivi diversi, timidi e sgraziati, anche se hanno reagito in maniera diversa. Bay si è chiuso e ha inventato un alter ego letterario; King ha iniziato a frequentare una palestra, a migliorarsi, ma sono anche iniziati i problemi ed è diventato dipendente dal sesso.
Da quell’incontro nascerà una bella amicizia l’attrazione aumenterà fino al fatidico lieto fine.
Un bel romanzo che tocca un argomento come la dipendenza da sesso e l’autrice, pur non entrando nello specifico, rende bene l’idea di cosa comporti e di quali possano essere le conseguenze.
La storia è incentrata su Bay e King, sul loro passato, che li ha portati a essere gli uomini di successo di adesso.
Lettura consigliata.
Bay correva più velocemente che poteva, guardandosi ogni tanto alle spalle per contare il numero di ragazzini che lo inseguivano. Erano almeno quattro, forse cinque, e sembravano piuttosto malintenzionati. Correva così veloce che il cuore gli pompava adrenalina pura nelle vene, ma i polmoni non ce la facevano più e il suo passo iniziò a rallentare. Svoltò un angolo e si ritrovò in un vicolo cieco, tra la palestra e l’edificio di matematica. Cercò di aprire il cancello, ma era chiuso a chiave. In un ultimo, disperato tentativo di fuga, provò a scavalcarlo, nonostante fosse alto più di tre metri e mezzo. Sollevò una gamba più in alto che poté e infilò un piede nel cancello, quindi si tirò su e fece lo stesso con l’altro. Piano piano si arrampicò sempre più su; poteva quasi vedere la cima. Ce la farò. Poi però, all’improvviso, qualcuno lo afferrò per le caviglie e lo tirò giù.
“Dove vai, fragolina?” gridò uno dei ragazzi, mentre Bay gli colpiva le costole con un piede.
“Ah ah! Penso che dovremmo chiamarlo fatina,” gridò un altro ragazzo.
Quando i bulli ebbero finito con lui, aveva un occhio nero, il labbro spaccato e probabilmente vari lividi. Quella settimana era già la terza volta. Un ragazzino aveva detto che era perché lui era una femminuccia e non gli piacevano lo sport e le ragazze. Un altro lo aveva preso in giro perché aveva il pranzo gratis e indossava vestiti di seconda mano. Nessuna di quelle ragioni, però, aveva davvero importanza. La tortura a scuola, pur essendo fisica, era niente in confronto a quella a casa. Quando, zoppicando, rientrò a casa, i suoi genitori erano talmente impegnati a litigare che non lo notarono nemmeno, né lui, né i lividi o il labbro insanguinato.
Si rannicchiò a letto. Si sentiva così solo e insignificante che quasi non riusciva a respirare. Si tirò su le coperte fino al collo e pregò chiunque lo stesse ascoltando di farlo addormentare e non farlo svegliare mai più.
Bay spalancò gli occhi e si asciugò le lacrime che gli bagnavano le guance. Sollevò lo sguardo verso il soffitto, incapace di muoversi, e attese che il cuore gli si calmasse. Aveva quegli incubi un paio di volte al mese, e tutto quello che poteva fare era starsene rannicchiato e aspettare che la tempesta passasse e lui fosse di nuovo in grado di razionalizzare la sensazione di paura e irrilevanza che pervadeva ogni fibra del suo essere. Un giorno alla volta, Bay. Un giorno alla volta.
Recensione:
Editing:
Commenti
Nessun commento ancora.