Agnieszka è una contadina diciassettenne goffa e sgraziata che vive insieme alla famiglia in un piccolo villaggio del regno di Polnya. Su tutti loro incombe la presenza maligna del Bosco, che sta progressivamente divorando l’intera regione. Per mantenere al sicuro se stessi e i loro villaggi dalle minacciose creature del Bosco e dai sortilegi mortali che lì si compiono, tutti gli abitanti della valle si affidano a un misterioso e solitario mago noto con il nome di Drago. Quest’ultimo sembra l’unico, infatti, in grado di controllare con la sua magia il potere imperscrutabile e oscuro del Bosco. In cambio della sua protezione, però, l’uomo pretende un tributo: ogni dieci anni avrà la possibilità di scegliere una ragazza tra le diciassettenni della valle e di portarla con sé nella sua torre. Un destino a detta di tutti terribile quasi quanto finire nelle grinfie del Bosco. Con l’avvicinarsi del giorno della scelta, Agnieszka ha sempre più paura. Come tutti dà infatti per scontato che il Drago non potrà che scegliere Kasia, la più bella e coraggiosa delle “candidate” nonché sua migliore amica. Ma quando il Drago comunica la sua decisione, lo sgomento è generale.
Conoscete la piacevole sensazione provocata dalla fine di un libro fantasy, che vi attanaglia e fa riecheggiare dentro di voi le urla della guerra, il suono di un corno suonato nel bel mezzo di una battaglia, gli zoccoli dei cavalli che corrono veloci e il rumore assordante di un fulmine che si schianta contro il terreno?
È una sensazione bellissima, che non vi fa pentire minimamente delle ore spese a leggere un libro, nonostante le occhiaie e la stanchezza. Ebbene, credo che Cuore Oscuro, per chi ama i fantasy e storie fuori dall’ordinario, che non danno molta importanza alla storia d’amore ma solo alla battaglia e alla lotta continua contro il male, è davvero il libro perfetto.
Premetto che ci sono delle scene che possono sembrare prolisse, perché la scrittrice si perde molto nelle descrizioni ma, alla fine di tutto, io ho trovato ognuna di quelle parti perfette. Perché la magia sfila in ogni pagina, grazie proprio a queste descrizioni meravigliose che permettono di sentirsi quasi all’interno delle pagine del libro, al fianco di Agnieszka e il Drago.
È davvero deprimente smettere di leggere un capitolo, alzare gli occhi e rendersi conto di essere in realtà nella propria camera. Magari bella, confortevole, ma niente a che vedere con il luogo in cui si trovano i protagonisti, sempre pronti a combattere per salvare la propria gente e a pronunciare incantesimi nonostante le forze vengano meno.
È da parecchio tempo che un libro fantasy non mi scatena così tante emozioni, e con questo libro ci sono stati molti momenti in cui volevo sapere come proseguiva la storia, perché il tutto si svolge molto lentamente. Non direi che ci sono stati attimi di noia, niente affatto. Si prova solo la smania di sapere come andrà a finire, cosa faranno i protagonisti, se riusciranno a salvarsi! Vorresti essere al loro fianco e urlargli contro “muovetevi!”, mentre pronunciate degli incantesimi insieme a loro.
Proverò a spiegarvi davvero poco della storia, perché è tutta da scoprire.
Nel villaggio di Dvernik, poco lontano dal Bosco malvagio, ogni dieci anni viene scelta una fanciulla per offrirla al Drago, il mago più potente di tutti che tiene sotto controllo la malvagità del Bosco. Nessuno gli si oppone, nessuno osa cercare di proteggere le proprie ragazze, perché in cambio della sua protezione farebbero di tutto. Inoltre, le ragazze dieci anni dopo “la prigionia” vengono rilasciate, anche se scappano lontano dal loro villaggio, perché in esso ormai non si sentono più a casa.
Agnieszka e tutta la popolazione sono sicuri che il Drago, questa volta, sceglierà Kasia. Kasia è perfetta, è la donna che tutti vorrebbero, e sicuramente un uomo vorrebbe solo una donna come lei al proprio fianco. Nessuno sceglierebbe Agnieszka, sempre goffa e sporca di fango. Almeno, così credono.
Il Drago, inaspettatamente, sceglierà proprio lei. Si presenterà scontroso, villano, la farà arrabbiare come non mai, eppure le rivelerà delle verità che la sconvolgeranno e, allo stesso tempo, le permetteranno di capire se stessa e tutto ciò che le è successo nel corso degli anni.
Ogni pagina racchiude il cammino e la crescita di Agnieszka che, nonostante il Drago critica sempre, non si arrende mai. È pronta a fare di tutto per la sua gente, per la sua migliore amica Kasia e l’intero regno. Persino dare la vita.
“Pensai ai miei fratelli che crescevano, al mio nipotino Danushek che mi portava la palla con il suo faccino serioso e poi a quello di un uomo anziano, avvizzito, sciupato e consumato dagli anni. Mi immaginai tutte le persone che conoscevo sepolte, e solo i figli dei loro figli da poter amare.
Però era sempre meglio che non avere più nessuno. Quei bambini dovevano poter correre nella foresta, al sicuro. Se ero forte, se avevo ricevuto la forza, potevo essere uno scudo per loro: per la mia famiglia, per Kasia, per quei due piccoli che dormivano nel letto e tutti gli altri che dormivano all’ombra del Bosco.”
È stato così magico leggere di questa sua crescita e del Bosco misterioso e oscuro! E posso dirlo solo perché, a ogni pagina che leggevo, il mio occhio cadeva sempre verso le righe successive, per cercare di capire in tempo in cosa mi stavo imbattendo.
Volevo sapere sapere e sapere! E sono davvero pochi i libri che mi fanno sentire questo bisogno viscerale di conoscere tutto prima della fine, tanto da dover leggere l’ultima riga dell’ultima pagina.
Il mio cuore batteva forte a causa dell’ansia ogni volta che era in corso una battaglia, e vi posso assicurare che le scene d’azione sono davvero molte. Non so come abbia fatto la scrittrice a mettere insieme così tante idee originali e riportarle per iscritto con uno stile scorrevole e dolce. Per fortuna, il libro ritengo sia stato tradotto davvero molto bene, e si presenta ben scritto e coinvolgente. Inoltre, la storia e i personaggi restano fedeli a se stessi, sviluppandosi con calma e facendo capire pian piano cosa sta succedendo.
Unico appunto: il romanzo è autoconclusivo e, proprio per questo, dalla fine mi aspettavo qualcosa di più. Provo un po’ di amarezza, ma credo che sia solo per una questione di gusto personale.
Nonostante questo, mi è piaciuto davvero tanto. Lo ammetto, mi piacerebbe vedere una trasposizione cinematografica, perché nella mia mente sembra quasi sia stato proiettato un vero e proprio film.
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