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Quando Reyna ha deciso di vendere il suo corpo come scorta di sangue per i più potenti vampiri della città, non si sarebbe mai aspettata di incontrare Beckham Anderson. Magnetico, misterioso e affascinante. Ma soprattutto privo del desiderio di farle del male. Purtroppo, però, non tutti i vampiri sono come lui. E adesso Reyna è in grave pericolo. L’unica speranza di sopravvivere è non cedere alla disperazione e non lasciarsi piegare. Anche se l’idea di non rivedere mai più Beckham le spezza il cuore.
Eccoci arrivati al secondo volume della trilogia “Blood type”.
Riprendiamo la storia dal punto esatto in cui “Blood type” si conclude, dal rapimento di Reyna da parte di William, il vampiro più potente del mondo alternativo in cui si svolge la nostra storia. Bisognoso del particolare sangue di Reyna arriva quasi a provocarne la morte sfruttandola come “donatrice”. Reyna sopravvive a questo incubo vivendo e cibandosi della speranza di poter ritrovare il suo amore Beckham. La parte dedicata alla prigionia di Reyna è cupa e dolorosa, alleggerita solo da pochi sprazzi di luce. Una luce che pare alimentarsi durante la lettura con una serie di avvenimenti e colpi di scena; ma ci pensa il finale a farci ripiombare in un buio ancora più oscuro rispetto a quello iniziale.
Sì, perché la nostra autrice, non contenta del finale del primo volume, ha pensato bene di ucciderci ancora e lasciarci più distrutte questa volta, e più bisognose di avere tra le mani il volume successivo.
Assolutamente apprezzabile la crescita di Reyna, che da ragazzina è diventata una donna forte, capace di uscire da un ruolo passivo e superficiale per prendere coscienza di sé stessa e delle sua potenzialità. Un libro questo che pur avendo un Beckham presente e fondamentale nella storia è particolarmente incentrato sulla protagonista femminile. E sul suo percorso.
Lo stile, sempre scorrevole e incalzante, e la trama, mi impediscono di andare oltre per evitare di raccontarvi troppo. Attendo particolarmente l’uscita del terzo volume sia per la parte fantasy/distopica e la sua ambientazione sia per l’urgenza di sapere, perché non si può chiudere così; no, proprio non si può.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
1 – “Blood Type” – QUI trama e recensione
2 – “Blood Match”
3 – “Blood Game” – QUI la trama
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