Un’eredità scomparsa,
un figlio rapito,
un segreto pericoloso.
Lei era la sua ossessione.
Mian Ross farebbe di tutto per proteggere suo figlio, e quando capisce di non avere altra scelta,fa la cosa più pericolosa che esista: incrociare di nuovo il cammino di Angel Knight. Stavolta per derubarlo.
Lui era il suo peggior incubo.
Un uomo tanto potente quanto vendicativo come Angel non può tollerare che una ladruncola affamata gli sottragga qualcosa di così prezioso. Neanche se a farlo è Mian.Una ragazza che molto tempo prima aveva protetto e tenuto al sicuro,la ragazza che si era trasformata nella sua più grande ossessione. Ma stavolta non la farà franca e il prezzo di questa lezione sarà altissimo.
Niente è ciò che sembra.
Mi sono avvicinata a questo romanzo in quanto ogni storia con la dicitura “Dark” attrae il mio interesse a prescindere. La trama come potete vedere non è originale, tratta una situazione vista e rivista ma, per mia e vostra grande fortuna:
Ancora una volta, lui si discostava dal copione.
Per la miseria, è stata una sorpresa e non da poco! Nonostante il rischio di trovarsi dinanzi a un copione letto svariate volte fosse molto alto, il romanzo, proprio come il protagonista, si discosta di gran lunga da ciò che la trama potrebbe suggerire. O meglio, non si discosta propriamente, ma la caratterizzazione dei personaggi (sia principali, sia secondari), lo svolgimento degli eventi, il cambiamento della narrazione che varia a seconda dell’età dei protagonisti, dalla quale parte un’escalation di emozioni, lo rendono un romanzo davvero, ma davvero pregevole. I classici espedienti narrativi poi, le classiche situazioni che utilizza un autore per arrivare a determinate situazioni, sono utilizzati in maniera egregia; spesso e volentieri ho la sensazione che alcuni eventi siano talmente surreali da sembrare davvero artifizi sciocchi, qui invece sono inseriti talmente bene nella trama che vi porteranno a dire “Ma no, ma non è possibile tanta sfortuna!”. È vero, il confine è labile, e potrebbe essere solo una mia percezione, ma è da così tanto tempo che non mi capita un libro così coerente, con la trama e con i protagonisti, che ho ritenuto doveroso farvi conoscere questa mia impressione.
Ho accennato alla coerenza, punto di forza cruciale di Bandit. Mian e Angel sono due personaggi che NON CAMBIANO a causa della situazione che si è venuta a creare, rimangono estremamente fedeli a loro stessi dall’inizio sino alla fine.
Mian è una giovane ragazza madre, ha un padre fuorilegge che adora e che stima, e da un giorno all’altro le viene sottratto: Theo, questo il suo nome, viene incarcerato per aver ucciso il suo migliore amico, Art Knight, padre di Angel. La mancanza di questa figura così importante, unita alla mancanza di lavoro con un bimbo in fasce da crescere, la porta a ideare un piano criminale per poter sopravvivere, ovvero finire l’ultimo colpo iniziato dal padre e mai concluso.
«Non dipende più da te. Se non riesco con questo colpo, allora non mi resterà altro che agitare il culo in faccia a qualcuno o venderglielo direttamente. Scegli tu, ma io non lascerò morire di fame mio figlio». Abbassò le spalle. Forse avevo vinto. «Non era questo che volevo per te». «Lo so, qualcuno però ha cambiato le carte in tavola mentre non guardavamo, e mi hanno servito una mano diversa».
Credo che questo sia uno dei rarissimi casi in cui ho amato il personaggio femminile più di quello maschile (e Angel è tanta roba, tanta, ma davvero tanta!). Mian è una donna, una mamma, una figlia che vuole combattere per vivere degnamente con le sue sole forze, senza l’aiuto di nessuno. Non cerca un cavaliere dall’armatura scintillante che le salvi la vita, bensì cerca una mazza chiodata per combattere contro le avversità che la vita ha posto sul suo cammino.
Angel è l’ultimo discendente della famiglia Knight, un giorno erediterà tutto l’impero della sua famiglia ed è consapevole del potere e delle responsabilità che ne deriveranno; per non farsi trovare impreparato, inizia il suo percorso sin da giovanissimo, rivestendo incombenze non proprio da boss che rischia l’ergastolo a vita. Dopo la morte del padre, tutto passa in secondo piano, la vendetta contro chi l’ha ucciso avrà la priorità su tutto.
Tra le incombenze che è costretto a portare a termine c’è Mian, una ragazzina di dieci anni, cocca di papà; ebbene sì, i due si sono conosciuti molti anni prima rispetto allo svolgimento dei fatti, e sin da piccoli fra di loro si è creata una relazione fatta di prima di litigi, poi di noncuranza, fino all’amore adolescenziale, quello che ti consuma fino a ridurti a un ammasso di carne a ossa, senza più un motivo per andare avanti. Ma questa storia non s’ha da fare, i due padri non ammetterebbero mai una relazione fra loro e così le loro strade si devono separare, fino all’inevitabile odio che ci riporta ai fatti della narrazione.
Un giorno, qualcuno ti causerà del dolore. Quando arriverà quel giorno, tu gli farai vedere come ci si sente a stare all’inferno.
Mian progetta il colpo e non avendo nessuna esperienza fallisce miseramente. Ruba un oggetto di vitale importanza per Angel e questi si vendicherà rapendo lei e suo figlio Caylen, tenendoli separati e facendo sì che Mian sia portata all’esasperazione, così da poter cedere e consegnargli ciò che è stato rubato.
Ed è qui che inizia il romanzo vero e proprio, ed è qui che termina il mio racconto della trama. Come detto al principio è un romanzo il cui copione “puzza di vecchio”, ma come io sono stata abilmente sorpresa dalla ricchezza di emozioni provate, è giusto che anche per voi sia la stessa cosa.
Posso però aggiungere qualche chicca…
Prima fra tutti i fratelli di Angel, Lucas Devlin e Zachariah Ellis (detto Z), due ragazzi fuggiaschi che il padre di Angel ha accolto nella sua famiglia, proprio come se fossero suoi figli. Il rapporto con il protagonista non è solo di fiducia e fratellanza, bensì di Amicizia, quella con la A maiuscola! Sono due uomini bellissimi, forti e valorosi che durante il rapimento di Mian, cercano di farla sentire a proprio agio, mantenendo però il loro ruolo di rapitori. Quando arriverete alle scene in cui avranno a che fare con la protagonista, avrete la sensazione di vedere due uomini che pur rimanendo fedeli al loro fratello, comprenderanno, sicuramente meglio dei protagonisti, la situazione e cercheranno di fare ciò che è giusto che venga fatto. Mi spiace dirlo, senza nulla togliere ad Angel e Mian, loro sono per me i veri protagonisti della storia. Il romanzo è stato sponsorizzato giocando con le parole Angelo e Diavolo, beh, per ciò che mi riguarda, loro sono i diavoli custodi dei protagonisti!
Prima o poi dovevo arrivare al rapporto tra Angel e Mian, eccomi che arrivo…
Pur non essendo un romanzo nelle mie corde, ammetto che mai e poi mai mi sarei aspettata una storia del genere. Non potete immaginare quanta COERENZA ci sia con i loro atteggiamenti, con le situazioni che si trovano costretti a vivere. Qualche riga più su ho scritto che non cambiano per i fatti odierni, devo scriverlo più chiaro? Non dicono “Oddio mi hai rapita, ma ti amo, sposami” oppure “Cambierò per te, ti amo, sposami”, no, per nulla. Loro sono il frutto del loro passato.
Quanto in basso era caduta esattamente? Per la prima volta mi resi conto che non sapevo più niente della ragazza che avevo praticamente cresciuto.
E così sarà per Angel, dopo anni votati alla vendetta, non cambierà idea da un momento all’altro, rimarrà fedele a se stesso finché non si renderà conto che… Mica ve lo posso dire io? Vi ricordate quando ho parlato degli espedienti narrativi? Qui ne troveremo uno, e sarà credibile, plausibile, e altamente probabile.
Ciò che poi mi ha colpito è la crescita dei loro sentimenti, la maturità di essi, e il cambiamento di parole, dettati dal passare del tempo. Da una cotta adolescenziale che rasenta la gelosia, passeremo a un amore carico di odio e sofferenza, che rasenta invece la pazzia per l’impossibilità “morale” di seguire i propri desideri inconsci.
«Un giorno, non apparterrai a lui». «E allora a chi apparterrò?» Così fottutamente innocente. «A me».
«Sei pazzo se pensi che ti permetterò di toccarmi, e ti ucciderò se ci provi». «Cadi a pezzi con me, e forse te lo lascerò fare».
Ora davvero non posso aggiungere altro, il romanzo non è autoconclusivo e molte questioni sono rimaste aperte. Il finale poi lascia a mascelle spalancate, molte di voi chiederanno il secondo capitolo a gran voce ma come dice Mian,
Mio padre mi aveva insegnato che l’appagamento dava più piacere quando lo si otteneva lentamente.
Non ci resta che attendere!
Ps: un finale così coerente con l’intera opera non lo vedevo da un po’, perciò chapeau!
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