Willow
Corri, corri, corri!
Mi inseguono anche nei sogni.
E quando mi sveglio c’è lui. Straordinari occhi azzurri con una luce diabolica. È il mio salvatore e il mio peggiore incubo.
Perché mi possiede.
Mi ha trovata.
Mi ha salvata.
Ma non voglio essere la proprietà di qualcuno. Voglio essere libera. A costo di morire.
Ryder
Avevo bisogno di un diversivo, un gioco, qualcosa che mi distraesse da questa noia perpetua. E lei è comparsa sulla mia strada, come se una divinità superiore avesse ascoltato le mie preghiere.
O forse, per essere più precisi, il diavolo.
Perché non sono una brava persona. Ciò che di umano c’era in me è morto molto tempo fa. Era l’unico modo per sopravvivere.
Ma è un oggettino così carino. Penso che la terrò. Almeno per un po’. Dopotutto, gli umani sono così fragili.
Benvenuti nella regione di Ryder.
Forse non è ancora mia, ma lo sarà presto.
Perché non ho vissuto così a lungo facendo il bravo.
Preferisco mordere.
Signore e signori, la vincitrice è… Willow!
Finalmente! Lasciatemelo dire, lasciatemi sfogare; abbiamo dovuto aspettare quattro libri per arrivare a una svolta decisiva e ora abbiamo tra le mani la possibilità di cambiare la storia. Non noi, sono loro a poterlo fare, ma ormai sono così immersa nella serie che non so più distinguere la realtà da questo crudele mondo futuristico governato da immortali.
Ma partiamo dall’inizio.
Willow è l’amica perduta di Rae e Silas, la bellissima ragazza che, appena prima del torneo, è stata spedita nei campi per la riproduzione. Non ha potuto combattere, non ha potuto dimostrare il suo valore, è stata declassata e considerata come un semplice oggetto per la sopravvivenza e la riproduzione del genere umano. I suoi sogni si sono infranti, i suoi desideri non contano nulla, tutto quello che ha sopportato per poter sopravvivere viene cancellato con poche semplici parole. Ma ora sappiamo che Willow non ha smesso di lottare e, proprio all’inizio del romanzo, scopriamo che è scappata.
Ryder è antico, potente, asociale e arrogante. Desidera silenzio e solitudine, ma da quando Silvano è caduto, è stato obbligato a rimettersi in gioco. Sta giusto cercando di capire come rientrare in società quando una furia inviperita e in fin di vita gli capita tra le mani. Il modo in cui Willow lo affronta per poter sopravvivere suscita in Ryder un desiderio di caccia e una fame che non provava da secoli. Lui che ha sempre disprezzato questo nuovo mondo, che agogna la lotta e la ribellione da parte delle sue prede, che desidera sentire sulla lingua il sapore della caccia e della sfida, non può lasciarsi scappare l’occasione.
Era letale. E stupendo. Un predatore che aveva messo all’angolo la preda. Una creatura dell’oscurità che non avrei mai dovuto ammirare.
Willow dovrebbe avere paura, ma non ne ha. Coglie ciò che il presente le offre, assorbendo tutte le informazioni per usarle in futuro, per poter essere libera, per poter dimenticare l’orrore subito e andare avanti. Ma Ryder è un vortice di energia primordiale, impossibile da ignorare. Il suo corpo e il suo potere avvolgono Willow come una calda coperta e la ragazza non riesce a mettere a tacere quella debole speranza che nasce e cresce ogni giorno di più nel suo cuore.
Fin da subito, Ryder si dimostra diverso dagli altri immortali; il disprezzo per il mondo attuale, per il comportamento degli immortali che, ai suoi occhi, sono diventati nient’altro che deboli ingoiatori di sangue, l’odio nei confronti di Lilith e il desiderio di ribellione non sono mascherati. Ogni suo gesto, ogni suo pensiero, sono un atto deliberatamente in contrasto con la società.
La stessa Willow diventa, con dolore e tormento, un inno alla ribellione. Perché alla fine Ryder non vuole perderla ed è disposto a combattere ogni immortale sulla faccia della terra per poter difendere quello che diviene il suo.
Era comunque un’esistenza violenta. Piena di mostri che si annidavano nell’ombra. E la società non sarebbe migliorata da un giorno all’altro. Ma avevo una bestia dalla mia parte.
Il mio reale. Il mio principe. Il mio Ryder.
L’aspetto che maggiormente apprezzo di questi romanzi è che gli uomini protagonisti non diventano sdolcinati pappamolle con gli occhi a cuoricino, ma mantengono sempre la loro arroganza, la forza e il desiderio di sottomettere. Personaggi concreti e coerenti, accattivanti e attraenti.
E anche le donne non sono fanciulle in pericolo che aspettano di essere salvate; si sottomettono perché vogliono farlo, dominano dal basso, usano unghie e denti per farsi valere nonostante la chiara inferiorità della specie a cui appartengono.
“Non sono bravo a gestire le manifestazioni emotive, Willow. Se stai per metterti a piangere, ti pregherei di non farlo. Non saprei come rimediare.”
La storia si fa sempre più fitta eppure è chiara e lineare.
La scrittura si mantiene semplice e scorrevole.
La lettura è piacevole e intrigante.
Con questo romanzo si è spalancato agli occhi del lettore un nuovo mondo di possibilità e non possiamo far altro che avanzare nella lettura per scoprire chi alla fine l’avrà vinta.
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