Buondì, Feelers!
Oggi, nel salotto virtuale di Feel the Book, ospitiamo CK Harp per un’intervista esclusiva!
Buona lettura!
Quanto la scrittura influenza la tua vita? E quanto la tua vita influenza la scrittura?
Trovo che la vita influenzi molto la scrittura, perché quello che ti circonda, l’ambiente in cui vivi ti condizionano.
Cosa ti ha spinto ad iniziare a scrivere?
Ricordo ancora adesso che avevo sette anni quando scrissi il mio primo racconto, era un horror. Non c’è un vero e proprio motivo, iniziai perché leggevo sempre, quindi fu del tutto spontaneo e naturale. Le mie prime letture furono i “Piccoli brividi” e sentii fin da subito che era un genere che mi piaceva.
Quando ti senti ispirata a scrivere? C’è un momento preciso della giornata che dedichi alla tua passione?
Lavoro a casa come editor, quindi mattina e pomeriggio sono dedicati a questo. Inoltre ho un bambino piccolo, perciò sono costretta a scrivere quando trovo tempo tra i vari impegni.
Qual è il genere che ti piace scrivere?
In questo momento mi sto dedicando a libri per bambini; adoro il genere thriller-horror o la tematica LGBT+, genere, quest’ultimo, per il quale vedo un potenziale di emozioni che mi attrae moltissimo. Lo vedo in mio figlio, che ogni giorno diventa sempre più grande, e per il quale vorrei tanto realizzare libri che possano aiutarlo nella crescita e ad azzerare le discriminazioni tra i generi o sulle diversità. Sarebbe un modo di trasmettere qualcosa di buono sia a lui sia a tanti altri bambini, e di segnarli in modo positivo per il loro futuro.
Intervista a cura di:
Editing a cura di:
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