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Chiara è disperata per essersi lasciata convincere a trascorrere le vacanze natalizie sulle Dolomiti insieme alla sua famiglia, invece di scappare verso l’agognato sole dei tropici. L’ultima volta che ha messo gli sci ai piedi, parecchi anni fa, si è ripromessa di non farlo mai più. Non può neppure invocare la complicità della sorella Elisa che, fresca di matrimonio, ha deciso di dimostrare al consorte, fanatico sciatore, quanto sia ansiosa di macinare chilometri di piste innevate. E così Chiara, una volta arrivata, si rende conto che nulla potrà salvarla: dovrà unirsi agli entusiasti sciatori e sperare di tornare tutta intera. Come se la situazione non fosse già di per sé difficile, dovrà anche avere a che fare con Giulio, l’enigmatico fratello del cognato. Ma si sa, le sfide più ardue sono anche le più emozionanti: riuscirà Chiara a non lasciare sulle piste i legamenti e… soprattutto il cuore?
Questo è il periodo dell’anno in cui i negozi iniziano a riempirsi di ninnoli e colori, le vie principali delle città si animano di festoni e luci, i bambini cominciano a pensare alle loro letterine dei doni da chiedere a Babbo Natale – a casa mia arriva anche Ribes, l’elfo combina guai – e le commedie natalizie fanno la loro comparsa.
Newton Compton ogni anno ne sforna in quantità rendendo felici gli amanti del Natale e, sì ammettiamolo, anche chi subisce l’orticaria da festa. In quale fazione mi trovo io? Nella seconda, ovviamente.
Da Grinch non posso che temere il caotico arrivo di questo periodo, fosse per me si potrebbe benissimo saltare tutto e risvegliarsi a gennaio inoltrato ma, ahimè, non è possibile. Oltretutto, con due figlie è cosa impensabile non rendere magica la loro infanzia. C’è tempo per ogni cosa! Eppure le novelle natalizie mi piacciono, ne leggo tantissime – di novelle o commedie brevi, i romanzi non tanto li apprezzo – e le considero il giusto compromesso per nutrire quel pizzico di dolcezza che altrimenti scapperebbe da me a gambe levate.
Veloci, carine, divertenti e romantiche il giusto.
E quindi, tra un albero di Natale in pericolo costante, causa Zoe scalatrice di montagne, un presepe considerato da Olly la sua suite per le feste con tanto di ciotola dell’acqua incorporata, tra Oh Oh Oh vari e film al limite dell’iperglicemia, ecco che la sottoscritta si gode le sue storie seduta comodamente sul divano con copertina abbinata e tazza di tisana fumante annessa.
Potevo, quindi, non inaugurare l’anno con Anna Premoli e il suo “Un amore sulla neve”?
Lo scorso anno siamo stati a Ponte di Legno con Alessandra e Tommaso, in “Vacanze sulla neve”, e, ora, la meta prescelta sono le Dolomiti.
Neve, tanta neve, freddo e paesaggi estasianti.
Sciare, mangiare, famiglia.
Amore.
Nella città meneghina, sempre di corsa e poco socievole, Chiara è la figlia ancora single in una famiglia dove la prima discendente, Elisa, si è, invece, appena sposata con il suo principe azzurro, Riccardo. Divide l’appartamento con Sveva, sua cara amica, anche lei nel vortice dell’amore da quando ha incontrato il suo Federico durante una vacanza in Croazia; vive di cappuccini e, infatti, il suo migliore amico è un fantastico montalatte. Oh, quanta gioia può regalare un elettrodomestico!
Dicevamo.
Il recente evento di famiglia porta non solo felicità ma anche “disgrazie”. A Chiara non basta una madre “pitbull” e una nonna strafottente. Nella sua vita entrano anche la suocera di sua sorella, una donna con la puzza sotto al naso che la controlla a vista, e lui, Giulio Mantovani, fratello di suo cognato, l’uomo che la rende gelatina ogni volta che si incontrano – e si sono incontrati pochissime volte – nonché “grande amore di mamma”. La disgrazia si insidia proprio durante un incontro familiare dove, in modo subdolo e imprevedibile, Chiara viene coinvolta in una vacanza sulla neve. Neve che non ama neanche un po’. Per lei esiste solo il caldo, il mare e il crogiolarsi sotto al sole.
Come farà a sopravvivere al freddo, alla montagna e all’invadenza di chi la circonda? Riuscirà a guardare più in là del suo naso e prendere per mano l’amore?
Pensavo che uomini simili fossero un po’ leggende metropolitane ma anche che, se mai ne avessi incontrato uno, di certo non ne avrei subito il fascino. E invece…
A voi scoprirlo.
Anna Premoli si trasforma. Quando si tratta di storie natalizie sa sprigionare aria di festa. Rende affascinante quel periodo dell’anno che con il tempo perde la magia che invece fa brillare gli occhi dei bambini.
“Un amore sulla neve” è quella storia che pensi di aver già letto e invece di stupisce. Leggera, ma non troppo, frivola, ma non troppo, romantica, quel tanto che basta, è un bel mix di ironia e dolcezza.
So che per tanti di voi novella è uguale a storie corte senza approfondimento e soprattutto senza un epilogo da occhi a cuoricino, sinonimo di soddisfazione al cento per cento. Eppure, se solo gliene concederete una possibilità, saprà restituirvi gioioso appagamento. È vero, i capitoli sono pochissimi e quando girerete l’ultima pagina la delusione sarà lì pronta a mangiarvi, ma basterà ragionarci su per capire che la conclusione data è quella più giusta e che l’autrice è stata bravissima nel mostrarci un breve spaccato di vita di due personaggi che altrimenti non avreste probabilmente mai incontrato tra le tante letture di cui vi circondate.
E se proprio imbacuccarsi non fa per voi, né tanto meno discendere montagne innevate, Anna Premoli ha pensato a tutto. Mettete in valigia vestitini leggeri e crema solare perché le vacanze non finiscono qua.
Buona lettura!
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