Dopo il successo mondiale di Facciamo finta che mi ami, la nuova commedia romantica di Elena Armas.
Rosie Graham ha un segreto. Anzi, ne ha diversi. Ha appena lasciato un lavoro strapagato per dedicarsi a un altro tipo di carriera: desidera diventare una scrittrice di romanzi rosa. Il suo futuro però si preannuncia tutt’altro che luminoso, anche se Rosie è convinta di potercela fare. Non ha ancora detto alla sua famiglia del cambio di rotta perché troppo occupata a combattere con un terribile blocco dello scrittore e un appartamento fatiscente.
Prima che il soffitto le crolli addosso, decide di occupare abusivamente l’appartamento dell’amica Lina, mentre lei è fuori città. Ma Rosie non sa che la casa è già stata prestata al cugino dell’amica, l’irresistibile Lucas, che le offre di restare.
E così Rosie finisce per diventare coinquilina del ragazzo per cui ha una cotta, e che segretamente stalkera su Internet da mesi. Per di più Lucas, per aiutarla a ritrovare l’ispirazione narrativa, le propone una serie di appuntamenti romantici. Rosie non ha nulla da perdere, in fondo Lucas deve ripartire tra poco più di un mese e la sua stupida cotta online è totalmente sotto controllo. O quasi…
“A coloro che aspettano l’amore:
siate pazienti.
L’amore è melodrammatico
e non aspetta altro che
di fare un bell’ingresso.”
Elena Armas ci saluta così. In Facciamo finta che non finirà l’amore si farà attendere come una star. Lunghe pagine di attesa, uno slow burn che più slow non si può, una storia che non parte in quarta ma si prende il suo tempo per cuocerli (e cuocerci) a puntino, e un finale che vede il grande amore fare il suo trionfale ingresso.
Protagonisti di questa rom-com Rosie e Lucas, rispettivamente la migliore amica e il cugino di Lina. Scrittrice di romanzi rosa lei, surfista lui.
Questo è un romanzo di segreti e omissioni. Rosie non ha ancora detto a suo padre e al fratello che ha lasciato il lavoro. Non gli ha detto che scrive romanzi. Ha tenuto per sé il fatto che per la prima volta nella sua vita non sta seguendo un programma prestabilito.
Lucas, il grande assente al matrimonio spagnolo di Lina e Aaron, sta lasciando credere a tutti di aver solo bisogno di una semplice vacanza lontano dalla Spagna, che vuole solo del tempo da turista prima di ritornare allo sport che per lui è vita. Peccato che non ci sia nulla ad attenderlo alla fine del viaggio.
A lei cade letteralmente il soffitto addosso – non proprio addosso, ma la visione del vicino del piano di sopra è un’esperienza che di sicuro non vorrebbe fare – e ha bisogno di un posto dove rifugiarsi; a lui viene offerto un posto dove dormire tra una esplorazione e l’altra nella Grande Mela. E quale mai sarà il posto? Udite, udite: nientepopodimeno che l’appartamento di Lina.
Se ci aggiungiamo che Rosie è segretamente innamorata di Lucas al limite dello stalking, che Lucas è un bonazzo da paura, dall’accento seducente, dalle ottime doti culinarie, generoso e gentile con tutti, e che questa storia ha una data di scadenza scritta a caratteri cubitali? Non vi viene voglia di leggere subito, e solo per questi motivi, Facciamo finta che non finirà?
Ma voglio esagerare, vi dirò anche perché non potete perdervelo.
Via via, accompagnerete Rosie nella ritrovata voglia di scrivere. Sarete spettatori degli appuntamenti esperimento che Lucas organizzerà per aiutarla. Li vedrete convivere sotto lo stesso tetto, girarsi intorno, superare i confini. Sarete i primi a dire che questa strana amicizia ha i minuti contati, farete il tifo per vederli finalmente cedere e poi… oh come vorrei dirvelo!!
Elena Armas ci propone un secondo volume di serie dalla dolcezza disarmante. Abbandoniamo le atmosfere della storia precedente e ci ritroviamo sommersi dallo zucchero. Ci nuotiamo proprio dentro. Il livello di romanticismo subisce svariati picchi, se soffrite di glicemia alta statene attenti.
Se devo proprio trovare degli aspetti negativi nella lettura, questo è uno. A tratti risulta stucchevole, i dialoghi tanto elaborati e lunghi. Al ventesimo “preciosa” avevo i brividi.
Altro punto a sfavore, aspetto spicy. Non l’ho trovato sempre in linea con la trama e di conseguenza non c’era coinvolgimento da parte mia. Anzi, in alcuni momenti, i dialoghi stonavano così tanto che più di una volta mi sono chiesta se la traduzione sia stata rispettata alla lettera.
Nonostante tutto, rimane il fatto che l’autrice sa come intrattenere i suoi lettori e non posso non consigliarvi di leggerla!
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