Buongiorno Feelers, oggi abbiamo il piacere di partecipare al Review Party dedicato a “Shameless: senza vergogna” di Belle De la Nuit.
A fine articolo tutti i blog che partecipano all’evento.
Se qualcuno, un giorno, mi avesse detto che sarei diventato dipendente dal corpo di un uomo, io, che ho perso il conto del numero di donne che si sono susseguite nella mia vita, gli avrei riso in faccia. E mi sarei pure offeso, a dirvela tutta. Ma poi ho conosciuto lui: Joel.
Fa lo spogliarellista in un locale, sapete? Ovviamente, quando l’ho conosciuto, non ero lì per lui. Quella sera, ero lì per le femmine, ma poi… Poi è successa una cosa strana.
Lui mi ha guardato.
E mi ha baciato.
E non so dirvi che è successo. So solo che da quel momento ho come vissuto a testa in giù, o in su, in base ai punti di vista.
Perché ci sono storie semplici, quelle normali e poi ci siamo io e Joel: la follia della casualità.
Ah, dimenticavo.
La tizia che ci ha creati, l’autrice, suggerisce di dirvi che ci sono scene esplicite di sesso, che il romanzo è autoconclusivo e che io faccio uso del Dirty Talking. Io mi dissocio, voglio che lo sappiate. Ma vi pare? Essere giudicato così, dico io… Che poi ha obbligato me a parlare e non l’altro… Io non sono bravo con le parole, ma Joel si è rintanato nel camerino del locale in cui lavora e allora… Ma sorvoliamo.
Mi chiamo Jason Hofman, sono un pubblicitario, vivo a New York e questa è davvero una strana, stramba storia assurda.
Fidatevi di me che di storie ne ho esperienza.
Joel e Jason sono due protagonisti interessanti, con una storia che riesce a trascinare e conquistare.
Joel è un uomo sicuro di se e che sa quello che vuole, finché l’incontro con Jason non gli fa desiderare cose che pensava di non volere, ma soprattutto di non meritare, come l’amore, quello vero , quello del “per sempre”.
The Queen, mi chiamano. L’unica, l’inimitabile in tutta New York. La più stronza, la più tossica creatura che sia mai esistita sono io, o meglio, ciò che divento ogni sera.
Jason è un uomo pieno di rabbia e sull’orlo della disperazione. Insoddisfatto della propria vita, si ritrova a combattere contro dei nuovi desideri che lo destabilizzano, accanendosi per negarli e non accettarli. Finché non incontra The Queen.
Sono diventato gay? Si di diventa gay? Ma soprattutto, anche se fosse, sarebbe così male?
La loro storia è una continua lotta per non cedere a ciò che entrambi desiderano veramente.
Non ho mai contemplato l’idea di innamorarmi, neppure lontanamente, ma qui, in questa stanza, credetemi, non c’è solo sesso. Qui c’è altro. Lo leggo sul suo viso, lo sento nei battiti forti del mio cuore, lo vedo tra le nostre dita che ora si intrecciano, che si stringono forte quasi da far male. Nei nostri corpi che si bramano nemmeno fossero stati divisi alla nascita.
È stata una lettura interessante anche se devo dire che Jason, con la sua possessività, con la sua aggressività e arroganza, mi ha spesso irritata. Ma quando un personaggio riesce a scatenare nel lettore un qualsiasi tipo di sentimento, sia esso positivo o negativo, vuol dire che l’autore ha raggiunto il suo scopo.
La scrittura è scorrevole anche se personalmente non sempre ho apprezzato il linguaggio gergale adottato per la narrazione, e nonostante non abbia nulla in contrario verso un vocabolario “colorito”, che in certe situazioni ritengo possa essere rafforzativo per esprimere l’intensità di determinate sensazioni, in questo caso ne ho avvertito l’uso eccessivo.
È un romanzo da leggere?
Sì, ne consiglio la lettura, inoltre, a mio parare, l’autrice ha un ampio margine di miglioramento nella tecnica narrativa, in cui si vedono molte potenzialità.
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