Elisa Hoffman ha imparato presto a cavarsela da sola. Ultima di cinque fratelli, vive per la famiglia e per l’equitazione. L’esclusivo maneggio in cui lavora, alle porte di Milano, è il posto che ama di più al mondo, e mette da parte tutti i risparmi per riuscire a comprarsi Sparkle, un cavallo che ha addestrato per mesi. Tutti i suoi sogni, però, si infrangono alla notizia che Andrea, un ragazzo terribilmente bello e ricco, ha offerto più soldi e ha acquistato il cavallo che le era stato promesso. Elisa non si dà pace e riversa su di lui tutto il suo risentimento. Ma Andrea è davvero così freddo come sembra, o sotto il ghiaccio si nasconde qualcosa di diverso? Un imprevisto, un accordo e un’inattesa amicizia con il nemico permettono a Elisa di scoprire che il ragazzo, in realtà, possiede delle qualità inaspettate… Una storia sull’amore in tutte le sue declinazioni, e sui sentimenti che, come fiori selvatici, crescono in silenzio, senza che nessuno li annaffi.
“Un altro giorno ancora” è il primo romance che ho letto di Bianca Marconero. È una scrittrice che ho scoperto e apprezzato grazie alla serie fantasy Albion, e devo dire che anche con i romance la Bianconero lascia il segno.
Ho apprezzato questo libro soprattutto perché è molto accurato nei dettagli che riguardano i cavalli, la scuderia, le gare, l’unione che c’è tra un cavallo e il proprio cavaliere. Quindi si comprende che questa è una lettura che, chi ama i cavalli, non può tralasciare.
I protagonisti sono due opposti: Elisa Hoffman, una forza della natura senza peli sulla lingua; Andrea Serpieri, un genio bellissimo e molto posato.
Due opposti che si scontreranno moltissime volte e che spesso faranno venir voglia di urlare ed entrare nel libro per dire a entrambi di smetterla, di parlare e non fingere sui loro reali sentimenti.
Elisa Hoffman ha quattro fratelli maggiori. I suoi genitori allevavano e addestravano cavalli, per questo lei e i suoi fratelli sono cresciuti a fianco di questi splendidi animali, amandoli ogni giorno di più e sentendosi a casa solo in una scuderia.
La vita di Elisa non è semplice, è segnata dalla perdita delle persone che amava di più al mondo, e la sofferenza le ha insegnato che deve tenersi alla larga dalle relazioni sentimentali per non ritrovarsi nuovamente con il cuore a metà. L’unico sentimento da cui si lascia trasportare è l’amore per il suo cavallo Sparkle. Un cavallo che, dopo aver addestrato per un anno intero, finalmente potrà essere suo. Ma arriverà il padre di Andrea Serpieri a rovinarle questo sogno e di nuovo la vita, perché comprerà Sparkle offrendo una somma molto più alta di quella che lei aveva concordato, solo per garantire al figlio un promettente cavallo.
“E quello che più conta per me è che sia chiaro, lapalissiano, che non voglio rogne sentimentali. Non voglio cioccolatini a San Valentino e non voglio la telefonata della buonanotte. Non voglio un ragazzo tutto mio. Non sogno marito e figli. Allargare la propria cerchia di affetti vuol dire esporsi alle cose che possono andare male. Può sembrare un discorso cinico, ma lascio l’ottimismo agli avventati. Poiché la vita mi ha già preso a calci un paio di volte, ora adotto le mie precauzioni. Disarmo la sfiga, limitando il numero di persone che mi possono ferire. Da quando ho messo in pratica questa regola, la vita fa meno paura.”
Andrea Serpieri è la nemesi di Elisa. È un ragazzo educato e sembra non provare emozioni, proprio come un automa. Elisa lo odierà tantissimo e il suo rancore peggiorerà quando lui, durante le conversazioni, risponderà in modo gentile e tranquillo.
È un ragazzo strano, fin troppo posato, ed Elisa crede che prima o poi morirà di noia, perché non si gode la vita. Ma ci saranno dei momenti in cui Andrea manifesterà strane emozioni: fastidio, quando il suo amico ci proverà con Elisa o sarà maleducato con lei. Sorpresa, quando scoprirà che Elisa lo guarda con attenzione. Preoccupazione, quando Elisa non baderà alla sua salute e al suo bene.
Andrea ed Elisa sono due mondi differenti. Andrea vive nel lusso, in una famiglia che sembra falsa in ogni cosa che fa, a causa di un sorriso perennemente stampato sul volto.
Lui è troppo perfetto e si veste in modo altrettanto perfetto, a differenza di Elisa che è semplice, esuberante, si comporta come vuole e manda al diavolo le regole e la galanteria.
Ma, nonostante questa differenza, ci sarà un motivo che li unirà. Un motivo che renderà la vita di Elisa migliore, perché le farà scoprire sentimenti che lei cercava di reprimere con tutta se stessa.
E, da questo momento in poi, entrambi mostreranno chi sono realmente e cosa sarebbero disposti a fare per l’altro.
C’è da dire che è bastata qualche battuta per interessarmi ad Andrea, perché subito si comprende che è molto più di quello che appare. Le sue frasi enigmatiche, associate alle sue espressioni facciali, ne sono una prova. Non è affatto limitato sentimentalmente e non è affatto vuoto. Semplicemente già sa quello che vuole e crede di non poterlo ottenere, e tutto questo lo spegne.
Dovrà lottare davvero molto per cercare di tenere a sé questa ragazza testarda, ma è uno di quei pochi ragazzi che non si arrendono davanti a nulla e, se vogliono qualcosa, fanno di tutto per ottenerla. Nonostante il dolore e le difficoltà.
“Andrea viene da me. Si ferma così vicino che la sua cerata sfiora la mia e di colpo questo posto diventa piccolissimo. La vicinanza mi obbliga a guardarlo e, appena lo faccio, lui lo dice.
«Ho bisogno di te».
E, non so, sarà il suo metro e novanta enfatizzato da quella specie di tabarro che indossa, sarà quella nota sofferta nello sguardo, saranno le parole degne di una telenovela argentina, ma questa situazione, per un istante, deraglia e assume una strana, stranissima valenza emotiva.
Perché avere bisogno di qualcuno è una cosa seria.”
L’unica critica che mi sento di fare è questa: avrei preferito che determinate scene fossero approfondite di più, senza nessuna fretta. Alcune discussioni (o anche momenti dolci) tra Andrea ed Elisa si fermano sempre sul più bello e, nel capitolo successivo, non c’è il continuo. Ci ritroviamo già a giorni dall’accaduto, con solo la spiegazione di Elisa, e questo ha un po’ limitato il mio sentirmi tutt’uno con i protagonisti e la storia. Non mi ha permesso di entrare completamente in sintonia, perché mi piace quando certe situazioni sono approfondite. Ma questo potrebbe essere solo un mio limite e una mia preferenza.
Resta il fatto che c’è una cosa che mi è piaciuta molto: il rapporto che la protagonista ha con i suoi quattro fratelli. Sono cinque persone che hanno perso tutto ma fanno affidamento l’uno sull’altro, perché la famiglia è la famiglia. È sacra e ci sarà sempre.
Ho adorato le interazioni tra di loro, soprattutto con Dante che lei soprannomina fratello-padre perché è il maggiore e si è preso cura di tutti gli altri.
Quando si parla di relazioni familiari e di unioni tra fratelli, non posso fare altro che lasciarmi conquistare. Infatti mi piacerebbe molto che Bianca approfondisse la storia di alcuni di loro.
Chissà, magari ci sorprenderà e delizierà anche con le loro storie!
Nel frattempo godetevi questo libro e sognate di partecipare alle gare di equitazione insieme a un magnifico e dolcissimo cavallo, con lo sguardo di un bellissimo genio sempre su di voi 🙂
Recensione a cura di:
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