L’estate nella sua piccola città del Kentucky, prima di partire per il college, sembra trascorrere per Natalie nel migliore dei modi. Almeno finché la ragazza non comincia a vedere cose strane. All’inizio sono solo delle fugaci visioni: la porta di casa è rossa invece che del solito colore verde, al posto di un negozio di fiori appare un asilo nido. Quando la città scompare per ore e al suo posto compaiono dolci colline e animali che pascolano, Natalie deve però ammettere che qualcosa non va. A un certo punto riceve anche la strana visita di un personaggio che lei chiama Nonna, che le dice: «Hai tre mesi per salvarlo». La notte successiva, sotto le luci del campo da football del liceo, Natalie incontra un bellissimo ragazzo di nome Beau, e allora è come se il tempo si fermasse e non esistesse più nulla. Nulla, tranne Natalie e Beau.
Prima di iniziare a parlarvi del libro, vi voglio dare un suggerimento.
Se avete intenzione di leggere “Tutto l’amore che mi manca”, vi prego, non mollate a causa dell’inizio, dei momenti lenti e dei dubbi che vorticheranno nella vostra mente. Soprattutto, non prendetevi delle lunghe pause prima di finirlo, perché questo libro nasconde una marea di informazioni preziose a ogni singola riga, e bisogna leggerlo attentamente, con calma, ma senza fermarsi troppo a lungo.
Detto questo, vi dico che sono piacevolmente stupita. Avevo visto che c’erano dei pareri molto contrastanti su questa storia, e non ero più convinta di leggerla. Invece, posso affermare che mi trovo in disaccordo con i pareri negativi.
Sì, ho finito la lettura e mi restano dei dubbi, mi sento un po’ confusa, ma solo perché la storia è dannatamente originale e ha dei risvolti che non ti aspetti! Nasconde storie, insegnamenti, sentimenti che potrebbe star vivendo chiunque di noi.
Ma provo a far chiarezza e a spiegarvi.
Natalie Clary è stata adottata quando aveva solo undici giorni. La madre biologica era una nativa americana e decide di darla in adozione per consentirle una vita serena. Una vita colma di amore e protezione, tutto ciò che lei non poteva garantirle.
Fino all’età di sei anni, Natalie vive senza porsi nessun problema sulle palesi differenze tra lei e i suoi genitori, fino a quando un avvenimento non stravolge tutto. E, da quel momento in poi, Natalie inizia a soffrire di allucinazioni notturne. Durante la notte, la sua realtà cambia e delle persone appaiono vicino al suo letto, terrorizzandola.
È terribile, ha paura, ma queste orribili allucinazioni cambiano nel momento in cui le appare Nonna, una dolce e rassicurante presenza che la conosce più di se stessa.
Nonna forse è Dio, forse un fantasma, ma non la abbandona mai. Almeno, fino all’età di quindici anni.
“Credo che Dio sia una cosa di cui scorgiamo brevi barlumi: un gigantesco, vago calore che ogni tanto sento pulsare intorno a me; mi provoca i brividi e mi riempie gli occhi di lacrime; una Cosa misteriosa e sconfinata che abbraccia il mondo intero e non può essere ridotta a un singolo nome o a un pugno di regole da seguire, Qualcosa che si palesa in un milione di storie, vere e inventate, che riguardano tutti gli esseri viventi. Avevo affibbiato a Nonna quel soprannome non perché fossi convinta che lei fosse davvero quella Cosa, ma perché ne possedeva dei tratti e sapevo che ne faceva parte. Non mi veniva in mente nessun altro termine con cui descrivere un essere che sbucava fuori dalle pareti per proteggermi dal buio.”
Perdendo Nonna, Natalie perde tutto e non sa più chi è davvero. Vorrebbe essere notata, capita ma, allo stesso tempo, fa di tutto per nascondersi e mostrarsi come gli altri vorrebbero. Dentro di lei c’è un’accozzaglia di sentimenti che la portano a fare dei ragionamenti e delle riflessioni davvero interessanti e in cui molti di noi possono rivedersi. Natalie rappresenta chi spera di conoscersi davvero, chi prova emozioni così profonde da vivere ogni attimo con intensità. Dolore, gioia, non importa cosa si prova, si sentirà in modo accentuato. Ma ne varrà sempre la pena.
“Mi sento come se qualcuno si fosse dimenticato di scrivere l’inizio della mia storia, e io fossi piombata sulla Terra quando tutto era già cominciato, giusto in tempo per questo. Non so bene cosa dovrei fare con il presente, perché non ho il quadro completo della situazione. E finché non riuscirò a stabilire con esattezza quale sia il mio posto nel mondo, voglio ascoltare le storie delle altre persone. Conoscere le storie che esistono da sempre e che hanno rischiato di scomparire… mi sembra importante.”
Una volta sparita Nonna, Natalie non ha più nessuna allucinazione e crede di averle superate, grazie anche a delle sedute psicologiche.
Ma, quando ritiene di essersi lasciata tutto alle spalle, alcuni anni dopo Nonna le appare di nuovo, solo per dirle di fare attenzione e per avvertirla che ha solo tre mesi per salvare una persona.
Fino alla fine della lettura vivrete con ansia, perché è impossibile prevedere cosa stia per accadere.
Ed è qui che entra in gioco il magnifico Beau. Un ragazzo dolcissimo che vi farà innamorare fin dalla prima apparizione, e che Natalie riesce a vedere solo in strani momenti, quando la sua vista sfavilla e perde il contatto con la realtà. Tutto intorno a lei cambia: case, chiese, parchi, persino le persone. E in questo mondo diverso dal suo, Beau la trova sempre. La trova, le fa compagnia, non la fa più sentire sola. La fa sentire completa, anche se non capisce cosa le stia accadendo.
E a ogni incontro, ogni minuto che scorre via, Natalie sarà ossessionata dal bisogno di capire chi sia la persona che deve salvare. Teme di dare un nome a quella persona, perché ha paura di non riuscire nel suo compito.
E se vi dicessi che esistono diverse versioni di Union, la cittadina in cui vive Natalie? Se vi dicessi che due realtà parallele convivono tra loro?
E se tutto ciò che vi sto dicendo, in realtà non fosse come appare?
È impossibile provare a raccontarvi di più senza fare spoiler, ma sappiate che solo alla fine tutto vi apparirà chiaro. Ma, nel frattempo, nella confusione più totale, io ho portato avanti la lettura perché lo stile è elegante, dolce, appassionante. Persino l’ultimo capitolo, che mi ha lasciato un po’ insoddisfatta, mi è piaciuto, perché è scritto così bene da non far pesare il resto.
E voglio dirvi anche questo: se vi aspettate una classica storia d’amore, eliminate quest’idea dalla vostra mente. Qui dovete saper leggere tra le righe, perché non sarà tutto palese. I due protagonisti non sono i soliti innamorati di cui leggiamo. Non possono stare davvero insieme, ma lo vogliono. Non potrebbero neanche amarsi, ma non riescono a far tacere il loro cuore.
Tanti non posso, ma vorrebbero.
E Natalie cosa sarà disposta a fare, proprio per amore?
Lo dovete scoprire leggendo, perché non posso davvero dirvi di più. Farei un torto a una storia che merita di essere gustata pian piano.
Ricordate: abbiate pazienza. Magari, alla fine, potrebbe lasciarvi ciò che ha lasciato a me.
“Devi capire una cosa, Natalie. A dispetto di quanto possa sembrarti doloroso, non devi aver paura di andare avanti. C’è sempre qualcosa di nuovo da vedere e da sperimentare.”
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