Feel The Book | Recensione – “Toccata e Fuga” di Abigail Roux (#7 serie Armi & Bagagli)

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Immagine Feelthebook per Trama

Dopo che le loro facce sono comparse su tutti i notiziari a causa di un’indagine ad alto profilo, gli Agenti Speciali dell’FBI Ty Grady e Zane Garrett sono diventati più utili al Bureau come modelli per servizi fotografici piuttosto che come agenti sotto copertura. Proprio quando Zane sta cominciando a considerare l’idea di ritirarsi, Ty riceve una richiesta d’aiuto da parte di un amico, che li porta in una città colma di echi del loro passato.

New Orleans indossa la propria storia sulle sue strade ed è il luogo in cui Ty teme di finire ucciso. Circondati da problemi fin dall’atterraggio, i due agenti si devono confrontare con un passato che Ty non può più nascondere, uno che ha una sorprendente connessione con Zane.

Mentre i pericoli li raggiungono da ogni direzione, entrambi gli uomini dovranno venire a patti con le realtà del loro passato e le bugie che hanno raccontato. Scopriranno presto che non tutti i segreti sono ancora venuti allo scoperto e che niente dura per sempre.

Immagine Feelthebook per Recensione

«Chi sei, Ty?»

Ty sorrise contro il petto di Zane.

«Ero un assassino,» sussurrò.

«Sono un Marine.

Sono l’uomo che non manca un colpo.

E sono tuo.»

Un pugno allo stomaco.
Un muro che ti frana addosso.
La sensazione di affogare e che non ci sia via d’uscita, se non annaspare.
Uno sguardo che perde vita e che non vede niente, se non un baratro.
Così mi sono sentita per buona parte della lettura, un ottovolante di emozioni: tenerezza, devastazione, commozione, incredulità, dolore, allegria, speranza, desolazione…

Parlare di questo libro, che ho appena chiuso con la sensazione lacerante di non volerlo lasciare andare, è durissima; descrivere una cosa che ti ha fatto male, tanto quanto battere forte il cuore, è complesso e si teme sempre di non renderle merito.
Tenterò lo stesso.

Ty e Zane si amano. È una certezza, un punto fermo a cui appigliarsi anche nei momenti più bui.

Qui li troviamo dopo un anno di convivenza nella routine di una qualsiasi coppia innamorata, sempre con un filo di malinconia per l’incertezza di ciò che riserverà loro il futuro, ma comunque felici. Per quanto riguarda gli incarichi sotto copertura, il loro tempo è agli sgoccioli, perché ormai sono noti ai media tanto che vengono contattati persino per un calendario. Poi, una telefonata cambia tutto: Ty non può non rispondere a una richiesta d’aiuto così importante.

Cynthia sospirò, facendo scorrere il resto delle foto. «Queste ultime, però…» Scosse la testa. «Queste sono qualcosa di speciale.»
Guardando l’ultima serie di foto, Susan mugolò il suo consenso. Ty si avvicinò ancora di più. Erano più malinconiche di quanto si fosse aspettato, tutte in bianchi, neri e grigi. In una, Zane sembrava riflessivo e malinconico, persino il sorriso giocoso di Ty sembrava disincantato visto attraverso le lenti della macchina fotografica. […]
Studiò di nuovo le immagini, chiedendosi cosa ci avrebbero visto degli estranei. Non c’era nulla di sessuale o romantico. Ma c’era qualcosa.
«Quelli siamo noi,» disse piano Zane. «Siamo davvero noi.»
«Ho chiesto una copia,» gli disse Ty, guardandolo attentamente.

Ed è così che i nostri protagonisti prendono il primo volo per New Orleans, una città ricca di atmosfere oscure e affascinanti, ma soprattutto scrigno di ricordi indelebili, nel bene o nel male, sia per Ty che per Zane.
Qui incontriamo di nuovo la Sidewinder, la squadra di Ricognitori già conosciuta e che comprende i più cari amici di Ty, e apprezzeremo l’unione, la lealtà, l’umorismo travolgente e l’amore che lega questi ragazzi, uniti da un passato difficile e da un affetto incondizionato.
Attraverso degli abili flashback, che ci catapulteranno nella vita precedente di Ty – così diversa da quella attuale – facciamo anche la conoscenza di altri personaggi del suo passato.

Non posso e forse non voglio neppure spiegare di più della trama, perché ogni scena e ogni tassello sono dei pezzi importanti del puzzle che l’autrice ha voluto creare con questa saga. Sì, perché le briciole lasciate lungo il cammino sono come quei puntini che vanno uniti per formare una figura molto più grande e anche terrificante.
Il rischio spoiler tuttavia è troppo elevato e quindi cercherò di concentrarmi molto di più sulle sensazioni.

Il passato di Ty non lo lascia andare e, proseguendo nella lettura, scopriremo fino a che punto è legato a quello di Zane, come se il destino li avesse sempre voluti uniti; a seguito di alcuni fatti, Ty si ritroverà a dover fare delle confessioni brucianti che avranno il potere di annientare Zane.
È da questo punto in poi che il lettore non può più staccarsi, nemmeno per un secondo, dalle pagine: deve sapere e allo stesso tempo deve condividere il grado di distruzione di due anime.

Grida che lacerano, cuori sanguinanti, anime in lacrime… per dei motivi validissimi, sì ma, ragazze, riuscire a sopportare ciò che uscirà dalla bocca di Zane sarà un’esperienza devastante.
Ty ha solo svolto il suo lavoro, ma Zane si sente tradito in modo così totalizzante che rischierà di distruggersi e quindi, a sua volta, cercherà di distruggere irrimediabilmente anche l’amore della sua vita: l’uomo che lui ama e che l’ha tradito così profondamente…
E non ci sono parole, se non quelle dell’autrice per questo momento:

Zane vide la vita spegnersi nei suoi occhi, trasformandoli in duri specchi vuoti. Una parte di lui gli stava urlando di smetterla: di smetterla di parlare, di smetterla con la rabbia, di smetterla di proseguire lungo quella strada.

Ty & Zane toccata e fuga Assistere a Zane che cerca di distruggere Ty, per ricomporre la sua anima spezzata, è stato un macigno in pieno petto: ero sempre sull’orlo delle lacrime, sempre a un bivio tra il capire l’uno o l’altro.

Ty gli premette le dita contro la schiena, stringendolo e sé. Avvicinò le labbra al suo orecchio e sussurrò: «Mi dispiace tanto.»
Sotto le sue mani, i muscoli di Zane si irrigidirono. «Ti avrei scelto sopra ogni altra cosa,» sibilò. Poi si tirò indietro, si liberò dalla sua stretta, gli afferrò la maglia con entrambe le mani e lo attirò a sé. Ty si sentì sollevare da terra e si ritrovarono naso a naso. «Il mio lavoro, la mia famiglia, mia moglie. Avrei dato la vita per te! Ma tu no! Tu non mi hai potuto dare neppure la verità!»

Ty capirà che il suo mondo potrebbe sgretolarsi da un momento all’altro, che l’eco delle parole “è finita” potrebbe trasformarsi in realtà e annientarlo definitivamente, facendogli perdere l’unica sua àncora col presente.
Una cosa è certa: la sfiducia, la rabbia e il dolore non potranno impedire loro di accorrere ogni qualvolta abbiano bisogno di aiuto.
Ma basterà questo per salvare il loro amore?
E i punti fermi delle loro vite saranno sempre meritevoli di fiducia cieca?

Questa è una storia di rinascita e, per poter essere davvero liberi, i nostri protagonisti dovranno toccare il fondo; Zane dovrà capire che la sua dipendenza da Ty lo sta annullando, mentre Ty, per avere un futuro, dovrà fare i conti con i fantasmi del passato.

«Sono un assassino,» disse Ty, con voce instabile. «Sono un killer. Sono la punta di una lancia.»
Zane si sentì rizzare i peli sulle braccia e stringere lo stomaco. Un’altra lacrima seguì il percorso della prima sul viso sporco di Ty, ma lui sembrò non farci caso.
«E tu,» continuò Ty con voce rotta. «Tu sei una fenice, Zane. Che risorge dalle sue ceneri. E tutto ciò che faccio io è farti bruciare.»

Non un difetto di trama, non un’incongruenza e, lasciatemi dire, non è poco considerando che questo è il settimo volume di una saga con gli stessi protagonisti; non è da tutti e la Roux si è dimostrata un’autrice con la A maiuscola.
Concludo col dire che ogni singola riga mi ha trasportato in un vortice di emozioni e che il trovare delle parole che rendano merito a tanto sentimento mi è quasi impossibile, quindi spero con tutto il cuore che, malgrado il dolore e la voglia quasi di urlare, possiate amare queste righe quanto le ho amate io.

Ty gli posò la mano sulla guancia. «Te lo giuro, Zane. Pensavo che quello che stavo facendo fosse giusto. Ti ho cercato dopo aver lasciato New York, ma non potevo raggiungerti. Quando Burns mi ha dato l’ordine, ho pensato soltanto che fosse l’unico modo per tornare da te. Averti come partner fisso, riuscire a… riuscire a vederti tutti i giorni, ad averti nella mia vita. Quando ha detto che andavi protetto è stata l’unica cosa che ho sentito, te lo giuro. Tutto quello che ho desiderato, fin da quando ti ho lasciato in quell’ospedale, eri tu. Era tornare da te.»