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La mia infanzia venne rubata il giorno in cui mi rapirono, condannandomi a una prigionia di undici lunghi anni. Anche una volta libera non conoscevo più il significato di amore, speranza o felicità. Ero smarrita in un mondo che non mi apparteneva e cominciavo a pensare di non aver diritto ad alcun futuro. Non avrei mai potuto immaginare che il mio principe azzurro sarebbe arrivato con le sembianze di un uomo schivo, coperto di cicatrici e tatuaggi, incapace di pronunciare una singola parola. Il momento in cui i nostri occhi si sono incontrati le nostre anime hanno vibrato e ho capito che era l’unica persona al mondo in grado di salvarmi. E adesso desidero soltanto riuscire a sentire il suono della sua voce.
Holly aveva solo cinque anni quando l’uomo cattivo l’ha rapita, strappandola dalla sua quotidianità e dalla sua famiglia, e da quel giorno, per ben undici anni, la sua vita si è svolta in stanze piccole e buie, con la sola compagnia di una televisione e in seguito di un meraviglioso cagnolino, Poppy, che diventa il suo unico amico.
Seviziata, torturata e costretta a fare cose indicibili solo per un po’ di cibo, l’unica via di fuga di Holly sono le fiabe, storie fantastiche ambientate in boschi magici e incantati, dove il principe e la principessa alla fine hanno il loro lieto fine e vivono per sempre felici e contenti. È grazie alle favole se lei è sopravvissuta, sperando e aspettando per tutto quel tempo che il principe la salvasse. Tyler Grace è un uomo segnato, distrutto nel corpo e nell’anima, che ha deciso di vivere nei boschi e di isolarsi dal resto del mondo senza più parlare. Ma un giorno, mentre è in giro a cercare animali abbandonati per salvarli e affidarli al rifugio della madre sente degli strani rumori provenire dal sottosuolo ed è allora che trova Holly rannicchiata al buio, così magra da poter essere sollevata da un soffio di vento, insieme a un cane con le corde vocali danneggiate.
È allora che il principe trova la principessa e sconfigge l’uomo cattivo.
«Perché continui a tornare?», domanda d’un tratto, e capisco perché me lo chiede.
“Perché tu sei il mio principe, soltanto che ancora non lo sai”.
Questo libro mi ha colta completamente di sorpresa: chi ha letto la mia recensione di “Ti prego non spezzarmi il cuore” (potete trovare il link in fondo all’articolo) sa bene quanto abbia amato quella storia e quanto ammiri la scrittura di Carian Cole, così diretta e poetica da risultare ipnotica, e questa caratteristica in effetti non è mutata.
Devo fare un’avvertenza però: questo libro non ha nulla a che fare col primo, i temi trattati sono molto forti e Ty è molto diverso da Torn, ha vissuto esperienze terribili, è stato in bilico tra vita e morte per molto tempo e all’inizio del libro pare quasi un uomo che ha rinunciato alla vita, decidendo di limitarsi a sopravvivere e andare avanti per inerzia da solo con la sua volpe, Boomerang.
Scrivere questa recensione per me non è semplice, perché avevo aspettative molto alte dopo il primo romanzo, ma purtroppo ci sono una serie di accadimenti che mi hanno lasciato un po’ interdetta.
Ma come sempre andiamo con ordine.
Le emozioni sono vivide, intense ed evocative e la scrittura è davvero fluida e scorrevole, rendendo impossibile qualunque interruzione di lettura. Quando si inizia questo libro, bisogna finirlo, impossibile altrimenti.
Holly è una ragazza meravigliosa, che malgrado tutto quello che ha subito non si lascia scoraggiare, affronta un percorso riabilitativo e prova a reinserirsi nel mondo, ma non è così facile quando gli incubi la trovano, facendola ritornare in quella stanza vuota e angusta, costretta all’obbedienza e al silenzio.
Dentro di me mi trovo ancora in quella stanza buia, sola, aspetto che l’uomo cattivo prima o poi si faccia vivo; non so mai se sarà una bella giornata in cui si limiterà a parlarmi, o uno di quei giorni tanto brutti in cui mi toccherà e mi dirà cose cattive.
Perché nessuno, da fuori, riesce a vedere che non sto affatto bene?
Lei però continua a cercare quel principe che l’ha salvata, perché sa che solo con lui potrà avere il lieto fine che tanto spera.
Il loro primo incontro mi ha fatto battere il cuore a mille e una dolce sensazione mi ha invaso la bocca dello stomaco, facendomi sorridere davanti al Kindle come se stessi effettivamente vivendo quella scena, perché anche se le parole sono poche (lui ha un danno alle corde vocali per un incidente che poi vi sarà spiegato) i loro gesti sono ancora più magici e significativi.
Si passa lentamente la lingua sul labbro inferiore e mi domando se stia per dire qualcosa, ma resta in silenzio. Eppure i suoi occhi continuano a bruciare nei miei in una miriade di emozioni che riesco a sentire, ma non a descrivere. Ancora una volta ho quell’emozione allo stomaco. Ricordo l’emozione provata la prima volta che ho assaggiato il gelato, dopo tanto tempo. Avevo voglia di farne un unico boccone, ma mi sono sforzata di mangiarlo lentamente per apprezzarlo meglio.
È così che mi fa sentire Tyler.
Loro si salvano a vicenda, si ritrovano e imparano a vivere insieme, l’uno accanto all’altra.
Due anime lacerate, ma che lottano per tenere insieme i pezzi, capendo che l’unico modo per farlo è smettere di affannarsi a raccogliere i brandelli e crearsi ricordi felici nella loro favola.
Tutto questo sarebbe stata la premessa per un libro indimenticabile, uno di quelli su cui rimugini per giorni prima di poterne iniziare un altro, ma per me purtroppo non è scoccata la scintilla.
Trovo che ci siano delle forti incoerenze che non rendono questo romanzo all’altezza del primo e mi hanno impedito di potermi innamorare totalmente della storia.
Innanzitutto i genitori. Dio, avrei voluto prenderli e picchiarli fino a far tornare loro un po’ di senno, perché capisco che la situazione non è facile nemmeno per loro, che ritrovare una figlia dopo undici anni sconvolge tutto il proprio mondo, ma il loro comportamento è inaccettabile. Dopo che Holly è stata ritrovata, i genitori decidono di mandarla in una clinica riabilitativa dove team di esperti la aiuteranno ad ambientarsi nel mondo non più come una bambina, ma come un’adulta. Okay, strano che due genitori non vogliano trascorrere tutto il loro tempo con la propria bambina ritrovata, ma fin qui posso accettarlo. Il problema però sussiste dopo, quando malgrado tutti quegli psicologi stiano aiutando Holly a crescere e le insegnano a socializzare e relazionarsi con le persone, i suoi genitori la trattano come un oggetto difettoso, un’eremita e tutto questo dura per tutta la storia fino ad arrivare al finale, quando il suo rapporto con genitori viene messo da parte, come se l’autrice si fosse dimenticata della loro esistenza.
L’altro punto che per me ha scalfito la coerenza della storia sono i momenti di intimità tra Holly e Ty. Lei all’inizio è molto restia a qualunque tipo di contatto fisico, il che per me ha perfettamente senso, ma poi quelle remore spariscono troppo in fretta, come se fossero solo futili preoccupazioni passeggere da bypassare senza spiegazioni. Durante i loro contatti lui a volte è persino un po’ rude (ci sarà persino un punto nel libro in cui lui dirà di essere eccitato dalla paura delle sue partner, ma anche questo dettaglio poi viene un po’ accantonato) e lei sembra non esserne minimamente turbata. Questo secondo me va un po’ contro la psicologia di Holly, perché dopo tutto quello che ha subito, avrei preferito passaggi più graduali e meno affrettati e un po’ più di attenzione a questi dettagli. Dopotutto un libro è proprio una costellazione di dettagli, sono il pilastro di tutto e in questa storia mancano troppe volte.
Non so, per quanto il romanzo resti comunque godibile, in una magica atmosfera fiabesca che vi renderà impossibile non sorridere e alberi di Natale che vengono addobbati da un Babbo Natale della foresta misterioso, è mancato quel fattore che avrebbe reso davvero perfetto questo libro.
Aspetto comunque con ansia altri romanzi della scrittrice, perché sono sicura che si riscatterà con facilità e che ci regalerà altre storie magiche e mozzafiato in grado di farci sognare.
Le fiabe si avverano. Bisogna soltanto crederci.
E vissero felici e contenti.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
La serie:
- Ti prego non spezzarmi il cuore (autoconclusivo) – Recensione qui
- Ti prego non lasciarmi andare (autoconclusivo)
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