Katie Corfield ha un dono: riesce a entrare nella mente delle persone in coma, a guidarle in sogno e infine a riportarle in vita. Con l’aiuto di Matt O’Brien, suo amico e assistente, è riuscita a salvare molte persone. La fama è però un’arma a doppio taglio e Katie lo scopre sulla sua pelle quando viene rapita dal boss Alexander Mancini. L’uomo, incurante delle guerre tra clan che stanno dividendo Boston, ha il solo obiettivo di salvare il figlio Daniel, caduto in coma dopo un tentato omicidio. Mentre Katie è costretta a intervenire da sola in una situazione in cui fallire equivale a morire, Matt cercherà in tutti i modi di raggiungerla nel disperato tentativo di salvarle la vita. Rischiando di perdere se stessa nei violenti ricordi di Daniel Mancini, Katie scoprirà che l’aggressore del giovane è molto più vicino di quanto creda.
Questo libro mi ha coinvolto in un modo incredibile. Mi sono sentita travolgere in vari punti della storia, talmente tanto, da accorgermi di non aver respirato; ho provato sensazioni inquietanti che mi hanno fatto piacere di più questo libro. Adoro i thriller e se poi mi fanno questo effetto è perché sono scritti davvero molto bene; ed è così per tutta la durata della storia, narrata in modo impeccabile, con personaggi reali in tutto, così come gli ambienti.
Il romanzo comincia facendoci entrare subito nel vivo di ciò che Katie e Matt fanno, cioè cercare di salvare le persone in coma, entrando nella loro testa e convincendoli a risvegliarsi, rivivendo insieme il trauma che li ha portati a quella situazione di stallo. Vi assicuro che è stupefacente ciò che riescono a fare ed è anche molto inquietante, a volte pure molto doloroso, anche fisicamente, ed è incredibile che ci riescano.
«Non riesco a crederci.» La voce dell’uomo era spezzata. Stava facendo un grosso sforzo per controllare le emozioni. «Non offendetevi. Vi conoscevo già di fama, ma…» «Quando è venuto da noi aveva già perso le speranze», finì per lui Matt, appoggiandosi allo schienale. «Non si preoccupi, è qualcosa a cui siamo abituati. L’importante è che la ragazza stia bene.» «Ora il medico ci ha fatti uscire. Ha detto che deve fare degli accertamenti. Ma Julie parla. Ci riconosce. È di nuovo con noi.» Alzò lo sguardo, stringendo la mascella. «Non siamo una famiglia ricca, ma…» «Non abbiamo parlato di compensi», lo interruppe Katie, prendendo di nuovo la tazza di caffè. Si stava freddando. «Non ce n’è bisogno. Non è qualcosa che facciamo per denaro. Perderebbe tutto il significato.»
Matt è un tipo pratico, semplice, vive con la madre malata e un fratello più piccolo e, a quanto pare, ha una piccola cotta per Katie, che invece è più chiusa, fredda e poco incline al contatto fisico. I due si sono conosciuti dopo aver avuto un incidente, che durante la storia viene spiegato, anche se a grandi linee, e Katie, che è stata in coma per parecchio tempo, quando si è risvegliata ha scoperto di avere questo dono.
«Non si affatichi a cercare di comprendere», disse Katie. La nausea era quasi passata, presto sarebbe stata in grado di camminare. «Perché a dire il vero non ci capiamo molto neanche noi. È qualcosa che accade e basta.
Matt è “addetto alla sicurezza” di un banco dei pegni, dove lavora anche un suo grande amico. L’ultimo “intervento” a cui hanno partecipato lui e Katie è stato piuttosto duro e ha debilitato entrambi.
E a questo punto entra in gioco il boss Mancini che, dopo aver cercato informazioni su Katie, decide di darle una possibilità per poter salvare il figlio; ovviamente, essendo un mafioso, il suo approccio non è proprio convenzionale. Infatti rapisce la ragazza e la porta nel suo nascondiglio, con la promessa che se riuscirà a svegliare Daniel, sarà salva. I problemi si moltiplicano quando Matt, durante il suo turno di lavoro, sviene perché sente che Katie lo chiama. Il loro modo di interagire ed essere collegati è diventato fortissimo, tant’è che riuscirà a raggiungerla.
Quando Katie avrà modo di entrare in contatto con Daniel, si accorgerà che questa volta sarà davvero difficile non perdersi nella mente del dormiente.
…E, tanto per concludere il discorso, arriviamo al punto. Tu non vuoi restare qui per paura di rivivere il momento della sparatoria. Tu vuoi restare qui perché non vuoi affrontare il mondo reale. Un mondo in cui sei solo e non sei in grado di gestire niente di niente. Non sei stato neanche capace di avere un dialogo decente con la ragazza che sostieni di amare. Tutto ciò che pensavi di aver costruito è crollato come un castello di carte al primo sbuffo di vento.
Non manca davvero nulla in questo libro incredibile, ogni pagina è piena di emozioni molto forti e il finale non è da meno, ed è per questo che mi sento di consigliarlo a chi è abituato a leggere questo genere, ma anche a chi è tentato di provare: fatelo perché è una storia scritta benissimo.
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