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Spencer Cohen è l’uomo giusto per rispondere agli interrogativi che possono sorgere in una relazione. Il suo lavoro consiste nel fingersi una nuova fiamma in modo che l’ex del suo cliente decida una volta per tutte se chiudere il rapporto o andare avanti. In un caso o nell’altro, il cliente avrà la risposta che cerca.
A quel punto, l’ex potrà scusarsi e supplicare, o voltare le spalle e andarsene. Alla fine, però, sarà comunque il cliente di Spencer a vincere, perché la verità – anche se brutta – è sempre meglio del dubbio.
Andrew Landon è stato lasciato senza alcuna spiegazione. Sua sorella, che non riesce a vederlo così distrutto, lo convince suo malgrado ad assumere Spencer affinché faccia finta di essere il suo nuovo ragazzo e lo aiuti a riavere il suo ex.
E Spencer è un professionista: niente emozioni, niente legami, niente complicazioni. Il lavoro è lavoro.
Sì, certo.
Provate a immaginare come finirà questa storia…
* cliccate sulle immagini per ingrandirle *
Un colpo di fulmine.
Questo libro è stato un colpo di fulmine a partire dalla cover intrigante, particolare e per nulla banale. Come in fondo non lo sono Spencer e ognuno dei variopinti personaggi che conosciamo nel libro.
Spencer è un ragazzo australiano, trapiantato a L.A., amici che potrei definire “colorati e luminosi” e un mestiere in cui eccelle: nuovo “fidanzato” di uomini e donne abbandonati in cerca di risposte dai propri ex.
«Sei davvero gay? O fa parte della recita?»
Domanda lecita, a cui non avevo problemi a rispondere. Mi avvicinai, così da non essere sentito da tutti nel bar. «Sono gay. Mi piacciono gli uomini. Mi piace la barba. Mi piacciono i muscoli massicci, non la pellesoffice e femminile. Amo il cazzo. Adoro succhiarlo ed essere scopato ma, più di ogni altra cosa, amo il culo. Quindi sì, sono gay. Gaio come un fringuello.»
Andrew spalancò la bocca e sbatté gli occhi un paio di volte, scioccato dalla mia schiettezza.
La sua migliore amica Lola lo definisce “lambersexual hipster”… fate come me e Spencer stesso, andate a cercare su Google XD.
Andrew è un grafico della Dreamworks, triste e provato dalla rottura della relazione col suo fidanzato che lo ha mollato senza una parola. Insicuro, forse un po’ nerd, ma decisamente interessante nelle sue mille sfaccettature e interessi; per nulla ordinario rispetto a come appare nella sua entrata in scena.
Andrew prese posto con un lieve sospiro e si sforzò di simulare un’espressione pacifica. «Beh, ecco qui il perdente che ha bisogno di riprendersi il fidanzato.»
Lo osservai per un lungo istante. «No, il perdente è il tuo ex e ha solo bisogno di ricordare chi si sta lasciando scappare.»
Le mie parole lo colsero di sorpresa. Alzò il capo, aprì la bocca per dire qualcosa ma poi la richiuse.
Spencer sarà la persona giusta per fargli riconquistare il fidanzato perduto?
Andrew non ne è per nulla convinto, crede sia un errore, ma ha bisogno di sapere, in un modo o nell’altro, e quindi si lascia convincere dalla sorella e dalla promessa di un risultato da parte di Spencer… certo, lui è un professionista.
Con lo scorrere delle pagine ci domandiamo, assieme a Spencer che è l’unica voce narrante, come, un tipo allegro e divertente come Andrew, seppure un po’ timido, possa essere stato lasciato in quel modo, senza una parola, dal precedente compagno. Le cose che hanno in comune i due protagonisti sono molte, i gusti musicali eclettici, i film, così come la predisposizione a fidarsi l’uno dell’altro pur essendo dei perfetti sconosciuti.
Piccoli gesti tra loro li avvicinano ogni giorno di più e il lettore assiste come uno spettatore rapito dalla loro complicità.
La tensione sessuale la fa da padrone in ogni pagina, la senti fremere sotto pelle e ti ritrovi più volte col fiato sospeso in attesa di un momento che non sembra mai arrivare.
Continuavo a chiedermi cosa cazzo ci fosse di sbagliato in Eli. Cosa diavolo lo avesse spinto ad andarsene.
Fu allora che mi resi conto che Andrew stava tenendo la mia mano così come io tenevo la sua. Non si era limitato a lasciarla scivolare nella mia; ne stava accarezzando un lato col pollice, e le sue dita erano intrecciate alle mie. La sua stretta era rassicurante e calda ma, più di ogni altra cosa, era piacevole.
Ingoiai il groppo inaspettato che avevo in gola.
Spencer capisce quindi che “il suo stupido cuore” è entrato in campo e non riesce più a fare a meno della compagnia di Andrew.
Dovetti trattenermi dall’avvicinarmi a lui e toccarlo. Dal prendergli il viso tra le mani e baciarlo. Dall’afferrarlo per un braccio e trascinarlo in camera da letto. Lo volevo. Cazzo, quanto lo volevo.
E sapevo che ero spacciato.
A un certo punto, non sapevo bene come, avevo superato il limite. Non mi ero limitato a metterci un piede sopra. Oh, no. L’avevo oltrepassato alla velocità di Usain Bolt. E invece di fermarmi, di fare un passo indietro e concentrarmi sul mio lavoro, il mio stupido cuore si fece avanti, battendo sul tempo il mio stupido cervello.
Una colazione marocchina sarà l’inizio di un percorso di scoperta, un regalo inaspettato getterà le basi per la fiducia reciproca, la presenza dell’ex sarà sempre la brusca frenata dell’esplorazione dei loro sentimenti.
Non vi parlerò del passato di Spencer, né di come Andrew intaccherà le dolorose barriere che lo separano dalla possibilità di essere felice, o di come i piccoli gesti di Spencer accresceranno l’autostima di Andrew e lo faranno aprire al mondo.
Questo è un libro che fa innamorare e di cui ci si innamora, una parentesi viva, colorata e sexy che non si vorrebbe finisse mai. Un romanzo breve ma completo.
Così come completi, irresistibili e delicati sono i due protagonisti, così diversi fisicamente eppure così affini.
Non potete perdervi questo libro e io non vedo l’ora che esca il prossimo.
P.S. Segnatevi questo sottofondo musicale da gustare durante la lettura… di quelli che ti fermi e non riesci quasi a pensare: Il Chiaro di Luna di Beethoven e Hallelujah di Jeff Buckley.
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