«Che cos’è successo a Kitty?»
«Ha urlato per metà della notte. Ora dorme.»
«Le è uscito qualcosa di comprensibile?»
«Sì, che la Regina Nera sta arrivando.»
Dooling è una piccola città fortunata del West Virginia, con una splendida vista sui monti Appalachi e lavoro per tutti. È a Dooling, infatti, che qualche anno fa è stato costruito un carcere all’avanguardia destinato solo alle donne, che siano prostitute o spacciatrici, ladre o assassine, o ancora tutte queste cose insieme. Ed è una di loro, in una notte agitata, ad annunciare l’arrivo della Regina Nera. Per il dottor Norcross, lo psichiatra della prigione, è routine, un sedativo dovrebbe sistemare tutto. Per sua moglie Lila, lo sceriffo di Dooling, poteva essere un presagio. Perché poche ore dopo, da una collina lì vicina, arriva una chiamata al 911, ed è una ragazza sconvolta a urlare nel telefono che una donna mai vista ha ammazzato i suoi due amici, con una forza sovrumana. Il suo nome è Evie Black. Intorno a lei svolazzano strane falene marroni e sembra venire da un altro mondo. Lo stesso, forse, dove le donne a poco a poco finiscono, addormentate da un’inquietante malattia del sonno che le sottrae agli uomini. Un sonno dal quale è meglio non svegliarle.
Sleeping Beauties è una favola nera gloriosamente ricca di storie, idee, eventi e personaggi memorabili, che inizia con un C’era una volta a Dooling e termina con un finale degno dei King. Potente, provocatorio, sorprendente. Anonymous Content (casa di produzione di True Detective e Mr. Robot in TV e di Revenant e Spotlight al cinema) si è assicurata i diritti di Sleeping Beauties, per farne una serie con la collaborazione di Stephen e Owen King.
La storia è ambientata in una delle contee nella regione degli Appalacchi, per la precisione Dooling, dove è dislocato un carcere femminile ritenuto all’avanguardia. Una notte, una delle detenute delira di una regina nera che sta arrivando e da quel momento tutto ha inizio. Uno strano morbo, chiamato dell’Aurora, come la bella addormenta della fiaba, incomincia a mietere vittime nella popolazione femminile. Le donne, ma anche le bambine, cadono in uno strano sonno. La stranezza è data dal fatto che sono avvolte in un bozzolo, come i bachi da seta, e chiunque tenti di svegliarle fa una brutta fine.
La regina nera altri non è che Evie, una strana ragazza spuntata dal nulla, e rinchiusa in carcere perché ha ucciso due uomini che tentavano di aggredire una donna. Non si sa da dove provenga, né che cosa ci faccia a Dooling, ma forse lei è la chiave per risolvere il mistero perché, a differenza di tutte le altre donne, non cade vittima del morbo.
Intanto il panico dilaga nel mondo, oramai composto da soli maschi. Alcuni cadono in depressione, altri si suicidano, altri indulgono nella violenza più sfrenata. E le donne? Le donne addormentate si risvegliano in una nuova dimensione e creano una società solo femminile ribattezzandola il Nostro Posto, dove il tempo scorre in modo diverso.
Perché succede? Qual è lo scopo di tutto questo? Il resto dovrete scoprirlo leggendo il libro, io mi fermo altrimenti rischio spoiler.
Premesso che King è tra i miei autori preferiti, ho trovato questo libro un po’ caotico. Le storie dei personaggi si susseguono a un ritmo troppo sostenuto e, devo essere sincera, questo passare da un personaggio a un altro, e poi di nuovo indietro a quello prima, mi ha confuso un po’ e spesso non sono riuscita a star dietro alla trama. Tuttavia nessun personaggio è marginale e ognuno di essi porta un importante contributo alla storia.
Consiglio la lettura a chi ama il modo in cui scrive King e sa quanto possa diventare inquietante e, a volte, macabro.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Ho provato a leggerli proprio per i amore per king, ma mi sembrava di percepire nettamente le parti non scritte da lui. Sicuramente lo riprenderò in mano ma concordo sul caotico.