Annie non aveva mai provato prima una sensazione simile. Credeva che le farfalle nello stomaco e le ginocchia che tremano fossero luoghi comuni… Fino alla notte in cui si è trovata faccia a faccia con Jack. Un uomo affascinante e misterioso, con degli splendidi occhi grigi, che ha letteralmente mandato in cortocircuito i suoi sensi. Perché tra loro non è semplicemente scoppiata una scintilla: è stata un’esplosione. Annie però è spaventata da un uomo in grado di avere su di lei un impatto così intenso e, dopo la notte più incredibile della sua vita, sguscia via dalla camera d’albergo che hanno condiviso, decisa a tornare alla sua quotidianità. Quello che non sa è che presto si incontreranno ancora, perché lo studio dove lavora come architetto ha richiesto la consulenza di un collaboratore esterno: Jack. Questa volta mantenere il controllo sarà indispensabile, per quanto difficile. Perché Jack le aveva nascosto un dettaglio sulla propria vita che lo rende proibito. E cosa c’è di più irresistibile di una tentazione pericolosa?
Vi dico subito che questo è uno di quei romanzi che si amano o si detestano, ma, almeno per me, bisogna leggere.
È difficile spiegare le ragioni di questa mia affermazione senza rischiare lo spoiler, cosa in cui assolutamente voglio evitare di cadere.
Intanto vi parlo di Annie, così come l’ho letta io: una giovane donna, quasi trentenne, affermata nella professione dopo tanto studio e tanta abnegazione, sicura di sé, divertente, aperta, pronta alla piena realizzazione dei suoi sogni.
Poi vi parlo di Jack, un uomo dolce e bellissimo, profondo anche nel silenzio, che ha lavorato duramente, serio, ma, si avverte, solo e disperato.
Annie e Jack si incontrano, come da tradizione, una sera di un fine settimana qualsiasi, in un bar, e scocca la scintilla. O piuttosto è una deflagrazione, un tornado, un terremoto che scuote nel profondo la vita e le convinzioni di entrambi.
Annie è spaventata dall’intensità delle sensazioni che quello sconosciuto le fa provare e, alla fine di una notte di sesso stellare, scappa in silenzio dalla camera dell’hotel nel quale si sono fermati, ritenendo meglio non cercarlo e non vederlo mai più. Ma, a distanza di pochissimo, il fato li mette uno sulla strada dell’altra e lei scopre, ed è uno shock terribile, che lui è “proibito”.
Lei combatte l’attrazione in tutti i modi, ritenendola sbagliata, moralmente inaccettabile, si sente come portata via dalla corrente, turbinosa e fredda, sente di tradire se stessa e i suoi principi, ma riconosce:
Mi sono innamorata intensamente, velocemente e furiosamente. Mi sono finalmente innamorata di un uomo – un uomo proibito.
Un uomo che non mi spetta.
E ancora:
Non ho mai voluto qualcosa così tanto da essere disposta a sacrificare la mia integrità.
Perché il nocciolo della questione è questo: l’onestà, l’integrità dei principi e delle scelte e il tormento di doverli accantonare, a causa di un sentimento furioso, devastante.
La relazione, nascosta, segreta, dolorosa, comincia e scorre, sempre più intensa, sempre più fragile e difficile e i silenzi di Jack sulla sua situazione fanno intuire ad Annie quale mondo di infelicità ci sia dietro, ma ne avrà la più brutale delle conferme in un momento risolutivo.
Ha quasi raggiunto il bivio? È sul punto di fare la mossa che getterà la nostra bolla di segreti e beatitudine in un mare di angoscia e dolore? Quello che abbiamo ora è facile. A parte il tempo limitato insieme, è tutto molto facile. Troppo, forse, il che rende ancora più complicato fare il passo che senza dubbio cambierà la situazione. Non so se sono pronta per le ripercussioni.
Questa è una storia accaduta mille e mille volte, fin dai tempi più remoti, ma non per questo è, ogni volta, meno dolorosa.
Non è un libro fatto di sorrisi e leggerezze, sono due adulti che si misurano con l’amore, la passione, i sensi di colpa…
Critico fortemente le scelte dell’autrice sulla caratterizzazione dell’antagonista, molto simile a un personaggio della sua più famosa trilogia, un déjà-vu che disturba, una caduta nell’ovvio in un contesto tutto sommato coinvolgente. Un’altra cosa, ma è un tratto caratteristico della Malpas: la voce che ascoltiamo è solo quella femminile. Forse è una scelta, e se lo è, lo accetto più volentieri.
Da leggere, da discutere.
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