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«Segui la scia, il profumo che ti è proprio, percepiscilo, troverai la vera essenza della tua anima…»
Calaeron vive la sua vita nella città di Calaer, diviso tra menzogne e mezze verità. Innamorato del mare, arriva a odiarlo quando la guerra bussa alle porte della sua città e gli porta via le persone a lui care: il padre, la madre e Faervel, l’unico uomo che è stato capace di dargli amore.
Rimasto solo, intraprende un viaggio alla ricerca di se stesso, delle radici della sua famiglia. Arrivato a Lotphen, la capitale del regno, diventa un profumiere per seguire le ultime volontà di Faervel.
Qui conosce Andaer, figlio della Luna, a cui è proibito amare e vivere al di fuori del tempio. Entrambi seguono la scia propria della loro anima: si trovano, si scontrano, diventano amanti fino a scoprirsi innamorati.
Ma le tenebre li portano a non comprendersi, a non sentire più il richiamo forte delle loro anime. La verità si può nascondere? Le stelle che tessono il loro destino manderanno un segnale per ritrovarsi?
Calaeron vive a Calaer, unico porto d’accesso al continente di Aglar. La sua esistenza pacifica e serena viene stravolta da una minaccia che arriva proprio dal suo amore più grande: il mare. Uomini di altri continenti vogliono appropriarsi della sua città e forse dell’intero Aglar.
Il ragazzo, cresciuto seguendo la scia della propria anima come insegnatogli dalla madre e dal padre, diventa un guerriero sanguinario, offuscato di ogni luce.
La guerra gli porta via i genitori e, da ultimo, l’uomo che l’ha aiutato a risalire dal baratro di violenza in cui era caduto: Faervel. Quest’ultimo, in punto di morte, riesce a strappare a Calaeron la promessa di allontanarsi dalla guerra: gli chiede di andare a Lotphen, capitale del continente, e di lavorare presso la bottega di profumi di suo padre. A malincuore, il guerriero depone le armi e realizza il desiderio dell’unica persona che l’ha amato anche quando era diventato una belva senza cuore.
Lotphen, la capitale, è intrisa di profumi e bellezza. Circondata da montagne e cascate, sembra un luogo fin troppo perfetto. Sulla cima più alta sopra la città, tra bianche colonne, sorge il Tempio della Madre, dove i figli e le figlie della luna celebrano i riti che consentono al regno di prosperare.
Calaeron, in quanto discendente di una figlia della luna, sa riconoscere le anime e le emozioni attraverso i profumi. Conosce il significato dei fiori e di quanto il loro odore possa influire sulle persone. Non appena arriva a Lotphen, percepisce una scia meravigliosa e sensuale: gelsomino.
La sua anima sembra rispondere al suo richiamo così, dopo aver iniziato da pochi giorni il lavoro alla bottega del padre di Faervel, fa una cosa severamente proibita: sale al tempio mentre sono in corso le celebrazioni per la luna piena, e lì, nel tripudio sensuale di corpi che si muovono nella radura, trova la persona che la sua anima sente e a cui appartiene la scia dal profumo di gelsomino.
Andaer, figlio imperfetto della luna in quanto nato durante un’eclissi, è un principino viziato, votato alla lussuria e al disimpegno. Grazie alle circostanze particolari della sua nascita, gode di una maggiore libertà rispetto agli altri adepti. Anche lui, però, deve sottostare alle due leggi più importanti: non si può innamorare di qualcuno che viva al di fuori dalle bianche colonne e non può lasciare per nessun motivo il servizio al tempio. O meglio, un modo per abbandonare quella vita ci sarebbe, ma è talmente difficile da risultare quasi impossibile.
Incapaci di resistere l’uno alla scia dell’altro, Calaeron e Andaer, sfidando le leggi dei saggi, riescono a trovare il modo di passare del tempo assieme. Dapprima, la lussuria ha la meglio su tutto, ma quando questa si affievolisce un sentimento più grande e importante comincia a prendere il sopravvento.
“Se il destino non ti avesse condotto da me, avrei continuato a sentire la mia vita incompleta. E avrei continuato a errare nell’attesa di percepire l’essenza della tua anima, quella scia che è parte stessa del mio essere!”
“Non so cos’è l’amore, il mio cuore non lo ha mai provato. Non sa distinguerlo. È come una rosa bianca: il suo profumo evoca purezza e candore, una perfezione che nulla tocca o intacca. Ecco, io sono come quella rosa, non so nulla dei sentimenti e di cosa comportano, ma so che c’è qualcosa che mi lega a te, che cerca te e io non voglio perderla, ora che ti ho trovato.”
Le ombre, però, sono vicine. Calaeron è convinto che il suo destino sia di perdere tutto ciò che più ama al mondo, mentre Andaer è legato a doppio filo alla legge e agli uomini del tempio.
Conosceva ogni piccola sfumatura di quella parola, “perdere”. Lui perdeva sempre, non restava niente alla fine delle sue lotte. Tutto scivolava via dalle sue mani come sabbia tra le dita. Faervel, la sua piccola luce in grado di riportarlo indietro, aveva compreso appieno il suo animo.
Può l’amore superare le prove più ardue e permettere loro di amarsi, o l’oscurità avrà la meglio?
La storia narrata in Profumo di stella mi ha colpito. Il filo conduttore è la sensibilità delle anime che, in questo caso, si riconoscono come appartenenti l’una all’altra grazie alle scie di profumo che emanano. L’evoluzione lenta e graduale di Calaeron, poi, accompagna l’intera durata del romanzo. Le vicende della sua famiglia, che discende in parte dal Tempio della Luna e in parte dal Tempio del Mare, donano all’intreccio un bel movimento, e spiegano molte delle particolarità inserite nel romanzo. Andaer, Faervel, Hellethil sono personaggi ben concepiti, che contribuiscono ad abbellire il racconto. La storia d’amore, poi, è incantevole. Emoziona, spezza il cuore, lo ripara per poi spezzarlo di nuovo, tenendo incollato il lettore alle pagine fino alla fine.
Nonostante abbia amato tanto questo libro, però, non posso dare una valutazione di 5/5.
La stesura presenta alcune ridondanze, qualche incongruenza e lo stile non è scorrevole, lineare.
A volte le parole si incastrano, ma non fluiscono come dovrebbero.
In sintesi la storia è magnifica, ma pecca di fluidità nel racconto.
Recensione:
Editing:
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