Carter Castlereagh è il più celebre libertino della sua generazione.
Raffinato edonista, colleziona amanti con la stessa disinvoltura con cui lancia nuove mode, ma dietro un volto scolpito e occhi di ossidiana, nasconde un terrificante segreto.
Insofferente alle regole, non si cura della reputazione compromessa, né di quanto lo disprezzi il Visconte suo padre, poiché non è destinato al titolo e alle responsabilità del rango.
Juliana Conway è conosciuta come la Baronessa.
Rimasta vedova in giovane età, con la morte dell’anziano marito ha ereditato, oltre a un cospicuo patrimonio, una mole di maldicenze tale da renderla invisa al ton. Si mostra al mondo indossando una maschera di frivolezza e superficialità, dietro la quale nasconde numerose ferite. Avendo sempre a cuore la propria dignità, ha giurato di restare libera per il resto della vita.
Ciò nonostante, per entrambi, le nozze restano l’unica soluzione ai problemi familiari e alle insistenti pressioni sociali. Così i due, pur detestandosi, decidono di unire i loro destini in un matrimonio di facciata, convinti di poter condurre esistenze autonome. La convivenza forzata, però, mostrerà lati inediti dei loro caratteri e molte sorprese: perché quando due anime così profondamente provate e infelici si incontrano, nulla potrà mai tornare a essere come prima.
Mentre Carter, tenacemente convinto di non possedere più un cuore, non esiterà a spezzare quello di Juliana, pur di allontanarla da sé, i segreti che entrambi avevano gelosamente custodito verranno alla luce. A quel punto, Carter e Juliana impareranno a fidarsi l’uno dell’altra o le ombre del passato li allontaneranno per sempre?
Juliana Conway. Una giovane donna che ha vissuto l’inferno. Il suo matrimonio con un mostro le ha lasciato ferite profonde, un ostracismo sociale fatto di cattiveria e rifiuto e l’assoluta determinazione a non fidarsi mai più di un uomo.
Carter Castlereagh, famigerato libertino, conduce una vita fatta di eccessi e distacco. Tagliente, spietato, gli occhi di ossidiana a cui nulla sfugge, indulge nel vizio e nella perdizione, in apparenza senza turbamento alcuno. Ma le Moire imperscrutabili filano i destini e là che intrecciano i loro fili, conducendoli a un matrimonio di facciata che li obbligherà, lentamente e dolorosamente, a svelarsi, a scoprire paure, desideri, battiti del cuore e l’incanto di un sentimento incontaminato, in un crescendo di emozioni disperate e totalizzanti.
Certo, entrambi sono poco avvezzi a mettersi a nudo, e fidarsi l’uno dell’altra – e di se stessi – è impresa assai ardua, ma… Il cuore e l’anima dei due protagonisti cantano una melodia ammaliante a cui neanche l’orrore delle loro vite può resistere. E si piega, questo orrore, alle ragioni di un sentimento puro e semplicissimo: l’amore.
Non guardarmi così, Juliana. Come se fossi un eroe, un cavaliere pronto a scalare la torre più alta per liberarti. Sono recluso in una prigione dalle mura invalicabili, come posso salvarti se prima non salvo me stesso?
Con questo romanzo Estelle Hunt dà forma a due personaggi ineguagliabili: le ombre che li avvolgono hanno radici lontane e profonde e la società che li accoglie e li rifiuta, allo stesso tempo, è colpevolmente e ottusamente responsabile del loro dolore. Tutto è descritto e narrato con uno stile eccelso, elegante e vivo, e le sue parole ci portano a conoscere ogni angolo, ogni pensiero nascosto, ogni lacrima non versata dei due protagonisti. Ho letto il romanzo in una notte, affascinata dallo scorrere dei fatti e ancor più dall’uso sapiente e attento di ogni frase, di ogni pausa, di ogni sospiro, catturata dai riflessi di tenerezza che l’autrice lascia intravedere, dalle fragilità, dalle ferite esposte e nascoste.
Una grande emozione, riconoscere la maestria di una nostra autrice che, con questo romanzo, raggiunge, nella mia personale classifica, il podio delle migliori.
Una grande emozione, questa lettura, nello stile e nella vicenda, che incanta e irretisce e avvolge. Senza tregua, fino alla parola fine.
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