♦ Traduzione a cura di Francesca Bernini
Triskell Edizioni, acquistabile qui ♦
Il magnate della finanza Daniel Derenzo vive per il lavoro, fino a che il padre morente gli ricorda quanto la vita sia breve. Quando comincia a guardarsi intorno con occhi nuovi, fa una scoperta sconvolgente: sebbene abbia sempre pensato di essere etero si sente attratto dal suo socio in affari e miglior amico Nick. Alla tipica maniera degli studenti più brillanti, disseziona i suoi nuovi desideri con l’aiuto degli esperti della clinica del sesso Expanded Horizons e punta Nick con la stessa feroce determinazione che gli ha fatto ottenere molti contratti d’affari.
Nick era stato innamorato di Daniel anni prima, quando erano compagni di stanza al college. Ma Daniel era etero e Nick aveva rimesso insieme i pezzi del suo cuore infranto sposando Marcia. Due figli e quattordici anni dopo, il loro matrimonio si trascina stancamente come una nave alla deriva. I figli, però, sono tutto per lui e teme che in caso di divorzio non riuscirebbe mai a ottenerne la custodia congiunta. Se riuscirà ad affidare il suo cuore a un Daniel che si sta appena riscoprendo, forse tutti quanti potranno trovare la strada del loro “vissero per sempre felici e contenti”.
«Sono abbastanza, Daniel. I soldi che hai sono abbastanza. Ama qualcuno. Fai del gran sesso. Viaggia. Siediti in un portico in un cazzo di bosco e leggi un libro. Ma non lasciare che il tempo ti sfugga dalle dita, perché il tempo, Daniel, il tempo è di gran lunga meglio di qualsiasi cosa vendano in borsa. Ascolta un uomo che è quasi alla fine. Vivi la tua vita, Daniel.»
Queste semplici parole, pronunciate da un letto d’ospedale da Frank Derenzo, bastano a far sì che tutta la scala di valori su cui si è costruito la propria vita suo figlio Daniel si sgretoli inesorabilmente, portando alla luce, in maniera improvvisa e sconvolgente, una parte di se stesso che il giovane uomo d’affari ha sempre inconsapevolmente represso, troppo preso come è sempre stato dal tentativo di dimostrare al mondo intero, ma sopratutto al suo eccellente padre, il proprio valore.
Da qui a comprendere di essere attratto dal proprio migliore amico, nonché socio in affari Nick, il passo è breve. Ma come fare ad essere sicuro di non essere solo vittima di una qualche crisi esistenziale passeggera?
Nulla è lasciato mai al caso nella vita perfetta e di successo di Daniel Derenzo, e anche in questa occasione l’unico approccio concepibile è un’attenta e meticolosa pianificazione: innanzitutto trovare una risposta alla domanda “sono gay?” Ed è proprio per trovare questa risposta che si affida alla migliore clinica della città, la Expanded Horizons, e alle cure del dott. Halloran (che abbiamo conosciuto come protagonista del precedente romanzo della serie), il quale gli consiglia innanzitutto di testare la propria sessualità con uno dei loro surrogati, Michael Lamont.
Michael si strofinò leggermente contro di lui, strusciando il suo membro contro quello di Daniel con movimenti lenti e circolari. E tutto ciò che lui riuscì a pensare fu: Oh cazzo , sì. Oh Dio! In quel momento il cielo si aprì, un raggio di luce penetrò l’oscurità di Seattle, per non parlare del tetto del palazzo di Michael, e colpì Daniel come San Paolo sulla via di Damasco. E lui capì. Spinse il giovane lontano e si alzò con un urlo. «Saaaaanta Madre di Dio, sono gay!»
Quindi, una volta appurata la reale natura delle proprie inclinazioni sessuali, non gli rimane altro da fare che conquistare Nick, peccato che sul proprio cammino si troverà ad affrontare una moglie tenace, un piccolo uragano appassionato di baseball e un’adolescente in conflitto col proprio corpo.
E tutto questo naturalmente dando per scontato che l’altro elemento dell’equazione sia in sintonia con i propri sentimenti. Ma cosa prova realmente Nick? E sopratutto, cosa è disposto a sacrificare in nome di un amore a lungo sognato, e cosa invece non vuole assolutamente perdere anche a costo di vivere una vita a metà?
Non sarà facile per Daniel, da sempre abituato a ottenere tutto ciò che vuole, affrontare la possibilità di non poter avere proprio l’unica cosa che potrebbe renderlo veramente felice e libero. Ma non si diventa potenti uomini d’affari accettando passivamente i rifiuti…
Non aveva mai desiderato niente in vita sua tanto quanto desiderava Nick: nessun accordo commerciale, nessun voto, nessun grosso assegno. Perché il desiderio di quelle cose veniva dal suo ego. Quello invece veniva da un nocciolo puro dentro di sé, che non sapeva nemmeno esistesse. Nick era stato al suo fianco per anni e lui era assolutamente convinto che fosse il suo futuro, che si appartenessero a vicenda. Era sicuro di potercela fare. Finché Nick lo avesse voluto, potevano fare qualsiasi cosa.
Con questo secondo capitolo della serie Sex in Seattle la Easton non ha fatto altro che confermarsi come una delle mie autrici di romance M/M preferita, con la sua grande capacità di gestire storie a volte molto diverse tra loro sempre con grande maestria e coerenza.
Ne “Il Caso di Tony” la vicenda era permeata di un forte umorismo, che in alcun punti sfociava quasi nella comicità pura, mentre qui c’è un’ironia più leggera, concentrata più all’inizio della storia, forse per accompagnarci con leggerezza nel cuore di una vicenda che a conti fatti risulta molto più triste, addirittura quasi tragica in alcuni punti.
I temi trattati sono molteplici, dal tentativo di essere all’altezza delle aspettative altrui, al vivere in nome di un benessere puramente materiale; dallo spettro della morte, che ci pone di fronte alla realizzazione del giusto valore della vita, alle occasioni perdute che non possono essere recuperate; dall’annullare se stessi in nome del “quieto vivere”, al rivendicare una felicità che va oltre a ciò che la società si aspetta da noi.
[…] non preoccuparti di quello che pensano le altre persone. Fai ciò che ti rende felice. Fai tutto ciò che serve per rendere le persone della tua vita felici. Rincorri la gioia come se fosse l’aria che ti serve per respirare.
Fin dall’inizio Daniel ci appare come un essere egoista, che ha sempre vissuto secondo regole arriviste e predatorie, e che persino quando viene posto di fronte a una “revisione” della propria vita e capisce ciò e chi più conta per lui, trova nell’attacco attentamente pianificato l’unico modo per ottenerlo: fondamentalmente tutto per lui si riduce a “ti voglio quindi non mi fermerò di fronte a nulla per averti”. Solo con lo svolgersi della vicenda capiamo che il suo non è altro che un meccanismo di difesa, uno scudo dietro cui nascondere un animo estremamente fragile e sensibile all’eccesso.
Nick invece è un uomo che in un momento di profonda delusione, ha fato una scelta che lo ha incastrato in un matrimonio infelice. L’unico motivo che lo tiene legato alla moglie, sono i due figli e la paura di vederseli strappati per sempre.
Ma alla fine sarà proprio vedere i propri figli crescere sgomitando per cercare di crearsi la propria strada che lo porrà in condizione di rivalutare la valenza delle proprie scelte.
Prese entrambe le mani della figlia nelle sue. «Voglio che tu sappia che ci ho pensato a lungo, perché prendo la cosa molto, molto seriamente. Sono stato infelice per tanto tempo, e forse ho viaggiato tanto per questo motivo. Non voglio essere una persona a metà per te, Jen. E non voglio che tu ti ricordi di me come quello che affrontava la giornata come un robot o quello che cedeva a qualsiasi cosa tua madre volesse. Perché non voglio insegnarti ad arrenderti quando desideri qualcosa o a lasciare che qualcuno ti passi sopra. Voglio che siamo davvero felici, non solo che tiriamo avanti. E voglio che voi ragazzi capiate che una relazione può essere una cosa meravigliosa. Magari sono un egoista. Magari sto cercando una giustificazione per quello che voglio fare davvero, ma è quello che penso.»
Incredibilmente in questa storia uno dei personaggi che più mi hanno colpito è Marcia, la moglie di Nick. All’inizio appare solo come la classica moglie arrivista, tenacemente attaccata ai soldi del marito e superficialmente legata alle regole perbeniste dell’alta società, ma man mano che la vicenda si svolge diviene sempre più chiaro che c’è ben altro al di sotto, e che forse anche lei reprime dentro di sé il proprio vero io, fino ad arrivare ad una rivelazione finale che permetterà a ognuno dei protagonisti di trovare la propria strada.
Sicuramente vi starete chiedendo: “Ma in tutto questo che fine abbiano fatto i protagonisti del precedente romanzo?” In realtà il Dott. Halloran e Tony fanno solo poche apparizioni, e intuiamo da alcune frasi che tra loro tutto va bene, ma nulla più, fondamentalmente si potrebbe leggere questo libro anche senza aver letto il precedente.
In conclusione? È sicuramente un romance che vale la pena leggere.
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