Sono trascorsi esattamente otto anni dalla fine della Guerra. La vita sulla Terra scorre serena, l’Universo è avvolto dalla Luce e le minacce sembrano lontane.
Per tutti. Ma non per Andir.
Una forza oscura è sempre più vicina. La percepisce, la teme, così come teme se stesso e le sue capacità.
Ha paura. E se il male stesse di nuovo per rovinare ogni cosa? E se lui fosse davvero un mostro, come riteneva la sua gente? Questa è sempre stata l’accusa che ha dovuto subire, ma Andir non vuole fare del male a nessuno a causa dei suoi poteri.
Vuole salvare chi ama. Vuole essere buono. Vuole seguire la Luce.
Proprio per questo cercherà di stare alla larga dall’unica persona che lo ha sempre salvato quando ne ha avuto bisogno: Annie.
Questa ragazza dai capelli color del fuoco e occhi profondi lo ha conquistato anima e cuore, con la sua bontà e la sua empatia. Ma Andir non sa che anche lei nasconde un segreto.
Un segreto che cela l’inizio della Fine.
La Luce riuscirà, ancora una volta, a vincere contro il Buio?
Ma, soprattutto, Andir e Annie riusciranno a stare insieme nonostante le loro diversità?
Lo scopriranno solo vivendo, e non dovranno arrendersi.
Perché il Destino è già stato scritto e le loro anime sono più intrecciate di quello che credono.
“L’Universo ha sempre in serbo delle dolci sorprese. Non scappare: ascoltalo. Lasciati abbracciare. Lasciati sorprendere.”
Si potrebbe usare la stessa frase cambiando il soggetto, usando Destino al posto di Universo, e quella semplice parola non andrebbe a modificarne il senso.
Ognuno di noi vive la propria vita come meglio crede, ci hanno concesso il libero arbitrio, perciò spetta a noi scegliere da che parte stare. E se invece non fossimo noi a decidere? Se la nostra esistenza fosse legata a qualcosa che va oltre il nostro corpo e la nostra mente? Se la Natura e l’Universo tenessero in mano le redini e ci guidassero passo dopo passo?
La “Luce del Lago” cerca di rispondere a queste domande e lo fa attraverso i protagonisti, attraverso gli ambienti descritti e a quel filo rosso che unisce eventi e creature viventi e che conosciamo bene.
Andir e Annie sono due persone estremamente diverse tra loro: il primo è per metà Siork e per metà Merfik, la seconda è umana. Andir, nonostante sia stato convinto di essere un mostro fin da bambino, di essere una creatura capace solo di portare odio, dentro di sé sa che quella parte Merfik che gli appartiene non prevale sull’altra, ma ha paura. Ha paura dei poteri che gli sono stati donati, poteri che non è in grado di controllare e, soprattutto, ha paura dell’estrema sensibilità nel cogliere gli stati d’animo altrui, che non gli consentono di toccare le persone a cui tiene.
Annie è la sorellina di Delia. Da sempre curiosa di quello che circonda la sorella, decide di andare a trovarla su Senelis, il mondo che, insieme a William, sta cercando di far rinascere, dopo la battaglia avvenuta anni prima, luogo in cui la Natura e la Dea sono in costante sintonia e donano energia vitale agli abitanti del pianeta. Annie non sa che quando arriverà su Senelis, accompagnata da Andir, scoprirà di non essere una semplice umana, ma anzi le verrà rivelato il suo destino e capirà che, per amore, si è disposti a sacrificare qualunque cosa, persino la vita stessa.
Per amore non si intende necessariamente quello legato alla coppia. L’autrice, come ha già fatto capire nel precedente romanzo, dà voce all’amore in tutte le sue forme: la famiglia, gli amici, le persone che si legano nelle loro diversità e che delle loro diversità fanno un punto di forza.
E proprio per questo, ancora una volta, ci ritroveremo davanti a scelte estremamente difficili, dalle quali si srotolerà il filo della matassa. La Natura e l’Universo sono nuovamente in pericolo, una terribile guerra sta per scoppiare e, si sa, in battaglia o si vince o si perde, non c’è la via di mezzo, tutto dipende da qual è il motivo per cui decidi di combattere. Ci saranno legami che si spezzeranno e altri, dati per persi, che invece si rinsalderanno, portando il lettore a nutrire ancora della speranza.
“Alla fin fine è così che capita, no? Si ha tanto tempo per porre rimedio a uno sbaglio, si ha tanto tempo per cercare di riavvicinarsi a qualcuno, ma non ce ne rendiamo conto. Lasciamo che la vita scorra normalmente, facendo finta di aver dimenticato, facendo finta che non importi più. Invece, nei momenti di difficoltà si vorrebbe tornare indietro, riavvolgere il nastro del tempo e fare tutto ciò che è stato tralasciato. Ma quelle ferite sono destinate a restare impresse nel cuore, sono destinate a non guarire mai.”
Ho avuto la fortuna di leggere “La Luce del Lago” in anteprima e quindi non posso raccontare tutto quello che vorrei, ma una cosa posso dirla: mi sono emozionata tanto leggendolo, forse più che nel leggere il primo libro. È un romanzo che nella sua semplicità raccoglie tanti temi diversi, nella sua freschezza si possono trovare il calore, il buio e la luce, il sole e due lune.
Ne “La Luce del Destino” abbiamo conosciuto William e Delia, due personaggi che personalmente ho adorato (li ritroveremo più grandi, più consapevoli e ci regaleranno nuove sorprese) e trovavo difficile pensare che Sara potesse crearne altri altrettanto profondi e particolari e, invece, c’è riuscita. Andir e Annie sono la dolcezza, il coraggio e la Natura stessa.
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