Sfuggiti per un soffio alle grinfie della Guardia, Sefia e Arciere si sono rimessi in marcia, sfruttando la protezione della foresta per curare le ferite e pianificare la prossima mossa. Arciere è perseguitato da ricordi dolorosi, frutto di un trauma del passato che si ripresenta ogni volta che chiude gli occhi. Quando vengono circondati da un gruppo di marchiatori, Arciere trova finalmente il modo di sconfiggere i suoi incubi: combattere gli aggressori e liberare i ragazzi che tengono prigionieri. Con Sefia accanto, comincia così la sua missione, attraverso il regno di Deliene. Ma più battaglie si trovano ad affrontare e più Arciere desidera combattere ancora, fino a che la sua sete di violenza non rischia di trasformarlo da ragazzo timido a spietato guerriero con un destino di sangue. Non appena Sefia comincia a collegare il destino di Arciere al passato misterioso di suo padre, la minaccia di una nuova guerra tra regni inizia a farsi pressante e i due ragazzi dovranno trovare un modo per evitarla a tutti i costi, se non vogliono che il futuro dell’intero mondo precipiti in un abisso di morte e distruzione.
In un mondo parallelo dove leggere sarà illegale, l’unica arma è un libro
«Ciò che è scritto accade».
Abbiamo lasciato Sefia e Arciere appena all’inizio della loro comprensione del mondo che li circonda. Il loro unico scopo ora è fuggire, allontanarsi il più possibile dalla Guardia e ricominciare da capo.
Risposte. Riscatto. Vendetta.
Era stata così ingenua. Voleva strappare la copertina del libro, voleva spaccare qualcosa in mille pezzi. Tanin, per aver ucciso Nin. I suoi genitori, per averle tenuto nascoste così tante cose. La Guardia, per aver causato tutti quei danni.
Ma c’era solo una cosa che poteva fare. L’unica a cui era stata preparata. Fuggire.
Con loro ci immergiamo di nuovo nel loro mondo dove la scrittura è magia, e il Libro che Sefia porta con sé contiene il destino del regno e quello di Sefia e Arciere.
Sulla loro strada incontrano un gruppo di marchiatori e in quel momento la vera natura di Arciere, che abbiamo intravisto nel primo libro, si rivela del tutto: con una straordinaria abilità, riesce a sconfiggere i marchiatori e a liberare i ragazzi catturati.
In breve Arciere diventa comandante dei Sanguinari, con l’unico scopo di liberare Deliene dai marchiatori.
Ma mentre proseguono questa missione, con l’assistenza del libro e della crescente abilità magica di Sefia, altri eventi e scoperte cominciano a fare luce sul loro destino.
Mentre nel primo libro avevamo due personaggi solitari, due anime ferite, bisognose una dell’altro, in questo secondo libro il loro viaggio diventa anche un percorso di conoscenza di loro stessi.
Arciere non è più solo il misterioso e silenzioso ragazzo duramente segnato dall’addestramento dei marchiatori, è diventato un giovane comandante assetato di vendetta, animato dalla necessità di combattere. Le sue capacità straordinarie sono state ottenute al prezzo di creare una perfetta macchina per uccidere, che ha bisogno di uccidere. Non per questo, però, è disumanizzato, anzi percepiamo chiaramente il lacerante contrasto nella sua anima, che razionalmente sa di non dover abbandonarsi all’assassino che è diventato ma che trova nella battaglia la sua vera realizzazione.
Arciere sentiva la battaglia che gli veniva incontro, scura e furiosa, e tanto vicina che poteva quasi coglierne il sapore.
La voleva. Ne aveva bisogno. Se non fosse arrivata presto, sarebbe esploso.
Anche Sefia combatte contro i suoi demoni: scoprire il passato dei suoi genitori tramite il libro la mette di fronte al senso di colpa per gli atti che i suoi genitori hanno compiuto, e alimentano il suo desiderio di porre rimedio ai torti da loro causati.
In tutto ciò il tenero amore che li lega diventa fonte sia di sostegno che di sofferenza, entrambi convinti di non meritare l’affetto dell’altro.
Intorno a Sefia e Arciere conosciamo i Sanguinari, che costituiscono la loro unica famiglia, descritti con rapide pennellate, diventano parte integrante della vita dei due protagonisti e contribuiscono a rivelarne la vera natura.
Erano passati meno di due giorni dalla battaglia alla fattoria, ma combattere adesso, per Arciere, era come bere acqua fresca dopo una settimana nel deserto. Tagliò gole, trafisse crani, lacerò tendini e staccò ossa. Ogni istante era morbido, fragrante e sinuoso come seta che si increspa nell’acqua.
Era bello.
Era giusto.
Tutti i Sanguinari combattevano con lo stesso vizioso abbandono. Qualsiasi cosa pur di creare più danno possibile. Qualunque cosa pur di infliggere il dolore più acuto. Niente avrebbe potuto placarli.
La narrazione non è mai noiosa: è carica di avvenimenti e continue scoperte. Il particolare espediente del libro consente di seguire non solo più storie contemporaneamente (anche qui viene lasciato spazio ai pirati, protagonisti tutt’altro che secondari), ma soprattutto di vedere scorci del passato. Ma nonostante le battaglie, i misteri che si svelano piano piano e gli intrighi, nella prima parte fa fatica a coinvolgere il lettore, manca un po’ di pathos. La seconda, invece prende velocità e trascina, rivelando un destino da combattere forse già scritto o forse no, e includendo inaspettati retroscena della Guardia, avversari che forse non sono esattamente come ci si aspettava. Il poco spazio concesso all’amore e al romanticismo non lo rendono però meno fondamentale in questa storia: l’amore, limpido e ingenuo tra di due ragazzi e non solo, si rivela una forza fondamentale nella loro battaglia.
Sefia sollevò il mento, e le loro labbra si toccarono. Sembrò quasi che il resto del mondo scomparisse, l’erba, l’orizzonte scintillante, i sensi di colpa. L’unica cosa che li proteggeva da quel vortice di oscurità era il bacio che li teneva uniti.
La narrazione rispetto al primo diventa più complessa, come stanno crescendo e imparando i protagonisti, forse meno evocativa ma più struggente nelle riflessioni amare sul destino, sulle scelte e sul prezzo che si paga per ogni decisione che pervadono il loro viaggio. E tra i protagonisti c’è il Libro, che sembra avere una sua personalità, un suo obiettivo. E il Libro è talmente importante che nella versione cartacea del romanzo sono stati inseriti piccole sorprese e anche alcuni piccoli dettagli, apparentemente casuali, sono frutto di scelte volute.
Il finale, che lascia comunque abbastanza soddisfatti, ovviamente non è chiuso ma è il trampolino di lancio per il terzo volume.
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