Anita ha trent’anni e insegna biologia all’Università di Colonia. Non ama gli aerei e soffre di vertigini, ma non saprebbe spiegarne il motivo. Quando la sua vita viene sconvolta da un tragico evento, in crisi lascia Hans, il suo compagno, per tornare nei luoghi dov’è cresciuta – in treno naturalmente. Lì, sul lago di Como, è decisa a ritrovare se stessa. Mentre passeggia cullata dallo sciabordio delle onde, incontra una bambina dai tratti giapponesi e dalla voce meravigliosa. Si chiama Yoko e, proprio come lei, è segnata da una ferita difficile da rimarginare. Presto Anita, leggendo il diario della nonna Lucrezia, scoprirà di essere legata a Yoko da una storia rimasta sepolta per anni, che unisce le loro famiglie. Tutto ha origine nel 1943, quando la casa di Lucrezia, la villa delle Farfalle, viene occupata da alcuni ufficiali tedeschi. Tra lei e Will, uno degli ufficiali, nasce un sentimento dirompente, ma la guerra sembra ostacolarli…
Esistono delle specie di farfalle rare e preziosissime, come alcune persone che incontri lungo il tuo cammino. Riconoscile. Dai spazio alle farfalle preziose che avrai la fortuna di conoscere.
Questo libro parla di incontri, di anime che si ritrovano dai meandri del tempo, che attraverso il passato possono finalmente affrontare il futuro.
La casa delle farfalle è un romanzo che si sviluppa su diversi periodi temporali. Anita, Lucrezia, Margherita, Yoko, Yu Kari sono protagoniste ognuna di un frammento di questa storia, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale fino ad arrivare ai giorni nostri. Sono legate non solo dai vincoli familiari, ma soprattutto da vicende che le hanno avvicinate o allontanate e che si ripetono nel corso dei decenni.
Inizia tutto con il mistero che avvolge Anita, che è fuggita da Colonia per motivi che non ci vengono spiegati subito, mistero che poi si fonde con quello che lega la bambina Yoko con la sua famiglia e al farfallario di sua nonna Lucrezia.
E come in un puzzle che viene svelato piano piano, seguiamo le vicende di Lucrezia nel periodo della guerra, il suo amore struggente con Will, militare tedesco e il legame fortissimo con la bambina giapponese Yu Kari salvata dallo stesso Will. E mentre capiamo perfettamente cosa rappresenta il farfallario per Lucrezia, ci vuole più tempo per capire perché la maggior gioia della donna diventa inviso a sua figlia Margherita.
E ancora più tempo per arrivare ad Anita, al suo problema e alla sua seconda possibilità.
La narrazione è semplice ma non banale, scorrevole e affascinante. I capitoli sono aperti da una descrizione di una varietà di farfalla che diventa una massima di vita, l’insegnamento che Lucrezia vuole lasciare tramite il suo diario ad Anita, sua nipote. E questo diario, oltre a raccontare la sua storia, ci fa capire come tutto il dolore e il rancore che circonda le protagoniste deve essere superato, i segreti rivelati, il perdono concesso, perché si possa davvero andare avanti con la propria vita.
ARCTIA VILLICA: è una farfalla notturna della famiglia degli Erebidi. La femmina di questa specie, però, può volare anche di giorno. È fortemente attratta dalle luci e vola da marzo a luglio. È molto sensibile ai climi più rigidi. Alcuni di noi sono animali notturni e si sentono meglio nell’oscurità. Non rinnegare mai te stessa.
Ho trovato particolarmente affascinante la parte del romanzo ambientata durante la guerra. Il loro amore supera i pregiudizi.
Ci sono amori che sono come piante bellissime: crescono in mezzo al fango, inizialmente non visti. Ma poi sbocciano e tutti si rendono conto della meraviglia che si sono persi. E ne diventano quasi gelosi. Allora possono decidere: proteggere la bellezza o distruggerla. Il loro amore era così. Per quanto facessero, per quanto provassero, ci sarebbe stato sempre qualcun altro in mezzo a loro. Qualcuno poco sensibile ai fiori nati sul selciato.
Mentre la bellezza di un canto può far dimenticare la paura di morire e le ristrettezze date dal conflitto.
Fu allora che sentì una strana melodia. Proveniva dall’interno del farfallario: ne era sicura. Ma era troppo buio per vedere qualcosa. Trattenne il fiato. Era la voce acuta e limpida di una ragazzina. Le parole erano incomprensibili, ma il loro suono era bellissimo. Sembrava che un usignolo fosse entrato nella serra e stesse dando la buonanotte alle sue farfalle. Lucrezia, per un istante, si abbandonò al conforto di quella musica e scordò ogni cosa: suo fratello partigiano, la guerra, la mancanza di provviste, la paura di morire.
Un libro femminile, in cui le protagoniste hanno caratteri diversi, compiono atti di grande generosità ma possono dimostrarsi anche inaspettatamente crudeli. Sono umane, vere, ben lontane dall’essere perfette, trascinate da amore, gelosia, paura, coraggio.
E intorno i meravigliosi colori delle farfalle non ci fanno mai dimenticare che per prendere il volo bisogna spezzare la crisalide.
Un libro consigliato a chi cerca una storia con mistero e sogno, in una narrazione che ogni tanto ti costringe a prendere fiato perché nella sua semplicità riesce comunque ad arrivare in fondo al cuore.
CELASTRINA: è una farfalla piccola e delicata. Nei maschi le ali sono interamente azzurre, mentre nelle femmine presentano delle macchie nere. Il bruco vive su numerosissimi arbusti, difeso dalle formiche. Anche se ti sembrano diverse da te, molte persone sono in grado di proteggerti e capirti. Impara dalla natura: sei unica e speciale e qualcuno può imparare a volerti bene, nonostante tra voi non ci sia somiglianza alcuna.
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