Sappiamo entrambi che io sono il male; che, per quanto possiamo sperare e credere che dentro di me ci sia qualcosa di buono, sono una bomba a orologeria pronta a esplodere.
E lei non può essermi vicina quando succederà.
Il suo cuore non può essere mio quando accadrà.
A poco meno di un anno dalla pubblicazione del primo volume “Krane il male puro” (qui potete trovare la nostra recensione) esce il secondo della duologia scritta da Andrew Levine, che ci riporta nelle vite di Hailee e Sebastian.
In questa parte della storia, dove sostanzialmente ritroviamo i personaggi dove li avevamo lasciati, Hailee si troverà ad affrontare diverse scelte.
Dovrà decidere se il non provare dolore, per non soffrire, sia il modo migliore per affrontare la vita.
Qualcuno sta singhiozzando. Qualcuno sta soffrendo.
Apro gli occhi. Sono tornata alla realtà.
Baxter è di fronte a me.
La persona che singhiozza e soffre sono io mentre immobile annaspo tra le lacrime e respiro a fatica nel dolore. Gocce di sofferenza bagnano il mio viso con rabbia. Sento la loro perdita in ogni particella del mio corpo e la disperazione brucia e vibra in ogni mio osso. Mi stringo le braccia al petto, abbracciando me stessa per cercare conforto o per tenere insieme ciò che resta di me. «Fa male…» singhiozzo tra le lacrime e un breve respiro.
«Lo so.» sussurra Bax.
«Fa male.» ripeto, crollando su di lui senza più nulla nel petto, se non cenere d’amore.
Dovrà capire se i sentimenti che prova verso Sebastian sono reali, o se sono “collaterali” alle scelte che Sebastian ha fatto per salvarle la vita.
E dovrà fare i conti con il rimorso di essere tornata ad amare.
Sebastian continuerà la sua lotta non solo contro un padre che vuole ucciderlo, ma contro la sua stessa natura, per non essere più ciò che è stato. Per essere migliore, sia per se stesso che per Hailee.
Adesso so cosa si prova a respirare per un’altra persona. Adesso so cosa vuol dire svegliarsi con l’unico obiettivo di vivere per un’altra persona.
Adesso so cosa si prova ad amare. Per la prima volta non escludo nulla a causa della mia natura, ma mi concedo il beneficio del dubbio e mi chiedo:
Merito di amarla ed essere amato?
Mi sono lasciata trasportare dalla storia, sono stata spettatrice consapevole della crescita del rapporto tra Hailee e Sebastian, li ho visti inseguirsi, perdonarsi, esserci l’una per l’altro. Li ho seguiti avida di conoscere, di sapere, di scoprire dove la loro storia li avrebbe portati.
I momenti che mi hanno più colpito, più coinvolto e più emozionato sono stati quelli dove Hailee deve affrontare l’ineluttabilità della morte, del dolore e della perdita che ne consegue. È qui che la tecnica narrativa dell’autore dà il meglio di sé, riuscendo non solo a raccontare, ma mostrandoti la storia fino a diventarne parte e viverla sulla tua stessa pelle.
La narrazione è a POV alternati tra i due protagonisti, e questo ci permette sicuramente di comprendere meglio le diverse dinamiche e rendere i personaggi convincenti e ben caratterizzati.
La trama purtroppo non mi ha convinta pienamente, per diversi motivi: la parte in cui Hailee ritorna al college e Sebastian diventa professore l’ho trovata superflua ai fini dell’evolversi degli eventi, spezzando il ritmo della storia che in questo modo rallenta senza che accada alcun evento significativo.
Il nemico mortale e i suoi seguaci, l’Ordine, nonostante siano una costante minaccia, sono presenti un po’ troppo marginalmente a mio avviso e ritengo che lo sviluppo dell’epilogo che porta alla resa dei conti sia un po’ affrettato: che il male supremo possa avere un atteggiamento così arrendevole mi ha lasciato spiazzata; sicuramente mi aspettavo qualcosa simile a un nuovo scontro epico, con la terra che trema, fuoco e fiamme ovunque, in pieno stile “infernale” insomma.
Poi ci sono scelte narrative dell’autore che anche in questo volume “fanno male”. Anche se hanno una loro coerenza (e non parlo del finale che comunque è stato davvero bello), ti domandi perché ha preso certe decisioni rispetto ad alcuni personaggi. Ma questo è puramente una valutazione soggettiva. Non posso dire di più per non rischiare spoiler.
Rimane il fatto che durante la lettura ci sono state emozioni molto forti che l’autore è riuscito a trasmettermi, quindi ne consiglio la lettura, partendo ovviamente dal primo volume.
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