Jax è uno dei migliori agenti dell’MI6.
È nato per essere un soldato, è nato per proteggere il suo Paese ed è una certezza che avverte sin nelle ossa, portandola avanti con orgoglio e dedizione.
O, almeno, è quello che pensa finché una missione non gli sconvolge interamente l’esistenza.
Finché la Terra non emette la sua sentenza.
Dopo quel giorno, dopo aver visto che cosa la mano dell’uomo è in grado di fare, Jax si perde in una spirale autodistruttiva, in una guerra dove non resterà altro che caos.
E la fine, quella che lui si augura. Quella che aspetta.
Sarabi è una donna spezzata, recisa, distrutta.
Una donna che il mondo ha deciso di punire per qualcosa che non ha mai scelto. Per un colore di pelle che deriva dallo stesso spettro da cui hanno origine tutti gli altri e che però viene disprezzato come se appartenesse all’inferno.
Dopo essere stata salvata da una voce che ha infranto l’oscurità, Sarabi non sente più nulla: è un fantasma che vaga in attesa della morte, rifuggendo qualunque contatto umano.
Dopo due anni in cui ha solo tentato di tenere insieme i pezzi, però, decide di far felice sua nonna, il suo unico appiglio per non crollare nell’abisso, e lascia Londra per ritirarsi nella loro fattoria fuori dal tempo, in cerca di un po’ di pace.
Non avrebbe mai pensato che proprio lì avrebbe di nuovo risentito quella voce.
Nelle terre isolate e umide delle campagne inglesi, due persone in guerra si ritroveranno in una clessidra scheggiata fuori dal mondo fatta di stelle e parole, pronte a combattere l’una per l’altra ancora prima di conoscersi.
Insieme a un diario arrivato dal passato, che contiene una storia che cambierà per sempre le loro vite.
Quello che abbiamo vissuto è destinato a ripetersi. Un eterno ritorno dell’uguale.
Una lettura impegnativa e corposa, ricca di emozioni e sensazioni, una lettura che ci immerge in un periodo storico che ha costretto il mondo a vivere l’odio sulla propria pelle. La storia si divide tra oggi e gli anni della Germania nazista, che l’autrice riesce a far rivivere con immagini chiare e nitide, quasi evocative.
Le storie dei quattro protagonisti, quattro anime che paiono sopraffatte dal male ma che usciranno vincitori da una battaglia che pare persa in partenza, si intrecciano e…
Nell’oggi troviamo Jax e Sarabi, nel passato Gwen e Roth.
Sarabi è una donna di successo e realizzata che viene rapita, abusata, torturata per il colore della sua pelle. Un tempo interminabile che ha lasciato profonde ferite nel suo corpo e nella sua mente. Sarabi è solo il guscio vuoto della donna che era. Una donna che si è aggrappata a due iridi color del ghiaccio, a un uomo che, tirandola fuori da quell’inferno, le ha ridato la scintilla per sopravvivere.
Un salvataggio che ha segnato non solo la vittima ma anche il salvatore. Jax è rimasto profondamente colpito dagli orrori che ha visto, dall’odio che ha respirato e le sue reazioni sono quelle di un uomo che soffre di un disturbo post traumatico.
Un evento che ha distrutto due anime, le ha rese vulnerabili, prigioniere in un’ossessione che le sta soffocando.
Il destino le fa rincontrare, il destino che, come una clessidra, fa ruotare la sabbia della vita in un continuo loop.
Persi nella campagna inglese Sarabi e Jax si trovano a convivere, persi l’uno negli occhi dell’altra, ma con la ferma intenzione di allontanarsi, perché la vicinanza riporta a galla gli orrori.
Non sempre possiamo scegliere il luogo che ci salverà l’anima, Jax, a volte è lui che ci chiama a sé, senza darci la possibilità di scegliere.
Eppure non riescono a dividersi, vogliono riportare a galla se stessi, vogliono far rivivere le anime che erano un tempo, riscoprirsi.
Complice il ritrovamento di un diario la cui lettura li incatena e gli mostra una via, una via per vivere finalmente.
Il diario ci porta nella Germania nazista dove Gwen, giovane donna di colore, incontra Roth un SS. Un incontro che sovvertirà le regole. Le parole che rivivono nel diario di Gwen terranno Jax e Sarabi incatenati e gli mostreranno un passato che torna a vivere nel presente.
Resto ferma a fissarlo, gli occhi incastrati nei suoi mentre strane sensazioni ci avvolgono come nebbia nera, il cuore che sbanda quando mi rendo conto che, nascosta sotto la coltre di apatia che circonda i suoi occhi in tempesta, si nasconde una fievole emozione. E sotto ancora, un intero mondo celato. Esso luccica in maniera così fioca e sommessa, però, che potrei essermela immaginata. Eppure adesso riesco a vederlo. E ne sono spaventata. Annuisco appena, stringendo il sacchetto dei Laugenbrot al petto, e scappo via, senza mai voltarmi indietro, senza mai abbassare le spalle. Senza chiedermi perché una SS stesse comprando proprio in questa bottega in un piccolo paesino. Senza sapere che quell’incontro, che quegli occhi avrebbero cambiato per sempre la mia esistenza.
Un viaggio nel passato e nel presente che aprirà le porte del futuro, permettendo a due anime distrutte di ritrovare la speranza.
«Anch’io sento il bisogno di guardare le stelle prima di addormentarmi» mi confida sottovoce, lo sguardo fisso sulla distesa luminosa che splende sulle nostre teste. «Mi aiuta a rimettermi in prospettiva, a capire che non importa cosa possa essere andato storto durante quella giornata, è tutto un granello di sabbia bianca rispetto alla grandezza della clessidra che ci racchiude.»
Jax e Sarabi sono due personaggi completi, vivi, ne cogliamo gli aspetti più profondi, le incertezze, la voglia di tornare a respirare, a vivere, la voglia di tornare ad amare.
Un libro intenso, un viaggio nel destino che in qualche modo torna porsi e riproporsi.
Ho imparato sulla mia pelle che alcune storie sono destinate a diventare granelli di sabbia, perdute all’interno di un mondo troppo debole per poterle conservare, in una clessidra che si perderà in un tempo mai esistito. Dopo tutto quello che ho visto, dopo tutto quello che sono stata costretta a fare, dopo che la Mietitrice è diventata un’amica fedele da aspettare con impazienza, sono dell’opinione che l’essere umano non può imparare dalla sua stessa storia, non può migliorare, non c’è redenzione dopo oggi. Quello che abbiamo vissuto è destinato a ripetersi. Un eterno ritorno dell’uguale.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
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