Secoli fa, Illarion è stato tradito; un drago reso umano contro la sua volontà e poi costretto a servire l’umanità come drago da cavalcare nell’esercito degli uomini, e a combattere per loro nelle guerre barbariche, anche se lui odiava tutto degli umani. Reso schiavo e separato da tutti quelli che conosceva e dai suoi fratelli drago, è stato costretto all’esilio in un regno fatato dove ha perso l’unica cosa che abbia mai veramente amato.
Ora ha la possibilità di riconquistare ciò che aveva perso, di avere l’unica cosa che desidera di più. Ma solo se consegna i suoi fratelli e rinuncia ai giuramenti che gli stanno più a cuore. Ma ciò che lo terrorizza di più non è il prezzo da pagare per la sua felicità, ma il fatto che ci sia abbastanza umanità nel suo cuore di drago da poter in realtà essere disposto a pagare e tradire tutto e tutti, per vedere l’intero mondo bruciare…
Questo libro, che avevo atteso con trepidazione, mi ha deluso. Doveva raccontare la storia di Illarion, un potente e spietato Drago Katagaria, uno degli ultimi rimasti della sua specie, che vive in solitudine e protegge qualcosa che, in mani sbagliate, potrebbe portare la fine del mondo.
Nel 609, nel giorno della festa di St. George, quando il clan dei draghi si presenta alla festa per trovare il guerriero o la guerriera migliori e più nobili, destinati a diventare i loro compagni di guerra o di vita, Illarion incontra la sua Edilyn, un’orfana, maltrattata dagli altri abitanti del villaggio, che vive praticamente in solitudine.
Nessuno ha mai visto Illarion, è quasi una leggenda: quel giorno si presenta in forma umana, come un vecchio barbone, ed Edilyn, ragazza dal cuore grande, lo aiuta. È brava a usare l’arco, ma durante la prova di abilità fallisce, non per colpa sua, rischiando di venire uccisa. Illarion si mette in mezzo e la salva, mostrandosi nella sua vera forma.
Da quel momento viene raccontata la loro storia d’amore ed è tutto molto dolce e bellissimo, ma come dicevo all’inizio questo libro doveva raccontare la storia di Illarion: peccato che al tredicesimo capitolo una tragedia metta termine a tutto.
Fine.
Della serie: è stato breve ma intenso.
All’improvviso non viene più raccontata la storia della coppia, ma riviviamo quelle di Cade e Josette da Son of No One e di Max da Dragonbane, i due libri precedenti a questo. Perché, mi chiedo? Sì è vero, alcune cose sono viste dal punto di vista di Illarion, ma non viene aggiunto niente che non si sapesse. È quasi tutto copiato dagli altri due libri, non è raccontato in un altro modo o aggiungendo informazioni o particolari che non c’erano nei libri precedenti, è proprio uguale uguale: copia/ incolla. Che senso ha avuto? L’unico scopo, forse, è stato quello di dimostrare che Edilyn lo aveva reso più umano e che, in memoria sua, lui aiutava gli altri, perché lei avrebbe fatto così… e poi? Sono ben 12 capitoli su 30 copiati, quasi metà libro. E in molti pezzi Illarion nemmeno c’è. Poi Edilyn torna negli ultimi due capitoli in un finale decisamente affrettato.
Peccato, perché i due protagonisti erano davvero bellissimi e la Kenyon avrebbe potuto sfruttare loro e la loro storia in mille modi diversi, cosa che sa sicuramente fare bene. Quindi, che senso ha avuto tutto questo?
Per carità, mi è piaciuto rileggere della rimpatriata per la battaglia, dove ci sono tanti personaggi storici tra cui Acheron e Styxx, i Peltier, addirittura Artemide, però sapevo già tutto, quindi boh… non ho capito lo scopo.
Altra cosa da dire è che il mondo dei Dark-Hunter è già complesso di suo, ma la Kenyon ha il vizio di inserire un sacco di nomi, anche nuovi, che a un certo punto mi rifiuto persino di ricordare. Poi ci mette questi viaggi temporali e ti infila in un’altra serie, che non necessariamente si è letta, dato che sono romanzi storici scritti con lo pseudonimo di Kinley MacGregor. Inoltre, si fosse presa la briga di scrivere, all’inizio del capitolo, in che epoca ci si trova! No, iniziavo a leggere un capitolo e pensavo: “forse mi sono persa qualcosa”, perché sembrava mancasse qualche pezzo, quindi tornavo indietro a vedere. E invece non mi ero persa niente, insomma, è un casino stare dietro a tutto.
Ecco, avrei preferito una storia breve, ma che parlasse solo di loro due, sinceramente. Che mi frega di leggere di nuovo di Cade e Josette, di Max, Seraphina e tutto il resto, se so già ogni cosa e non è nulla di nuovo? Sono perplessa, davvero. Una delusione!
Avrei dato 5 stelle se si fosse limitata alla loro storia, gliene do 3 solo perché è Sherrilyn Kenyon (fosse stata un’altra probabilmente avrei dato meno), un’autrice che ho sempre amato e che ha scritto e sta continuando a scrivere una delle mie serie preferite. Spero solo sia stata una piccola défaillance, ma dovrò aspettare un anno per saperlo.
Ve lo consiglio? Non saprei, forse solo per leggere i primi 13 capitoli e gli ultimi 2. C’era del gran potenziale, peccato.
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