Primo volume della trilogia fantasy delle Cronache di Daederian.
Seconda edizione, acquistabile qui.
Daederian, un regno prospero e pacifico, che si estende dagli impervi altopiani del Nord alle ricche regioni della Costa. Un messaggero giunto da lontano stravolge la quiete di Briden. Sebbene sia stato rinnegato dalla sua stessa famiglia, è a lui che tocca il gravoso compito di scoprire che cosa abbia causato la rovina dei Lanser di Roccabruna, caduti in disgrazia presso Re Uther. Perché sua sorella Miriana, un tempo regina, è stata ripudiata, e il suo gemello Blane, favorito del sovrano, è tornato a casa spezzato nel corpo e nell’animo? Nella spregiudicata corte di Llyle Briden cercherà le risposte a queste domande, e a molto altro, dubbi e interrogativi che tormentano il suo cuore da sempre, e che nemmeno il suo percorso lungo il Cammino del Sapiente ha saputo risolvere. Riuscirà nel suo intento, o cadrà vittima delle insidie che lo attendono nella Capitale del Regno?
prima edizione.
Bellissimo: posso definire questo libro solo così.
Leggere quest’opera è stato un unico vero piacere, un viaggio nella poesia di dettagliate descrizioni, di immagini vivide, di personaggi ricchi e complessi, con personalità di valore. La Soprani ci porta in un mondo fantasy assolutamente credibile in cui, almeno in questo volume, sono gli uomini e i loro pensieri a dominare.
Profondamente diversi l’uno dall’altro i protagonisti si “intersecano” completandosi come il reticolo di vicoli che corre nella fortezza dove l’autrice ha ambientato la storia, ricchi di colori come i boschi che circondano la città, colori che vibrano come la passione che li unisce.
Lo aveva sentito, prima di vederlo, la sua voce possente che lo chiamava, più forte del rumore degli zoccoli dei cavalli al galoppo, del vento che gli ruggiva nelle orecchie. Un suono nuovo, alieno, diverso da qualsiasi altro avesse mai udito, da quello dei fiumi e dei torrenti impetuosi della sua terra, diverso da quello sublime e spaventoso delle cascate che precipitavano dalle rocce in un volo di centinaia di metri, perdendosi in crepacci senza fondo.
Quel canto di onde lo aveva attirato, passo dopo passo, oltre le dune di sabbia coperte di arbusti verde-argento, tra le rocce ammantate di licheni simili a fiori di pietra, mentre il vento gli sferzava il volto, catturandogli i capelli in folli mulinelli, minacciando di strappare le sue vesti.
E infine eccolo, oltre l’ultima duna, che aveva scalato scivolando a ogni passo, tentando invano di trovare appigli nella sabbia sottile, nella quale i piedi sprofondavano: il mare.
Non era d’argento, non era di porpora o oro. Era blu come i fiordalisi, e ogni onda era incoronata di spuma bianca, che esplodeva ricadendo in stille splendenti sulla rena bagnata, e ritirandosi lasciava una filigrana impalpabile che subito svaniva. Era più vasto di qualunque abisso, lo sguardo non riusciva ad abbracciarne la totalità. Solo il cielo, che lo sovrastava col suo azzurro più pallido e immoto, sembrava poterne contenere l’immensità.
Tre uomini, tre vite, tre destini che il fato lega in maniera indissolubile.
Questo non è un libro fatto di azioni eclatanti, è una storia creata da pensieri, riflessioni, gesti, una storia di un re e dei suoi amori.
C’era qualcosa nel suo sembiante, nei suoi occhi che sembravano catturare il bagliore del fogliame d’estate, che rimandava alle creature che popolavano le leggende del Nord, le Antiche Genti che nei tempi remoti avevano popolato i boschi e gli altopiani delle Golden Highlands, e che erano stati sospinti dall’avanzata degli uomini oltre i confini dell’Altrove fino a esserne esiliati.
Uther è un uomo d’azione, un uomo che non si nega nulla, violento e irruento nella vita come nell’amore e nel sesso; insofferente ai doveri di corte rincorre le sue passioni e segue il suo istinto anche se lo conduce all’eccesso.
Il suo fratellastro, Maddox il Bastardo, gli tiene testa. La passione, il loro passato, le violenze che hanno affrontato, hanno creato tra loro un legame indissolubile. Il sentimento che li unisce brucia come il fuoco. Maddox è l’amico fedele, l’amante appassionato, l’innamorato geloso, l’uomo che mai abbandonerà il suo re.
Infine Briden. Si era allontanato dalla sua famiglia per una vita di studi ma il dover intercedere proprio con re Uther lo porta in un mondo che non condivide. Uther lo attrae, lo ipnotizza, lo attira a sé e Briden si fa fagocitare in un triangolo in cui catalizza le attenzioni dei fratelli. Briden è la mente e il cuore, la sua mancanza e intollerabile.
Ogni incontro sembrava tendere tra loro una trama sottile, impalpabile, eppure impossibile da ignorare, nella sua ineffabilità. Da quella ragnatela invisibile Briden si sentiva sempre più irretito, preda consapevole e consenziente di un ragno del quale poteva solo indovinare la minaccia, ma alle fauci del quale anelava con segreta e non del tutto cosciente voluttà.
Per tutti il finale è una sferzata alla storia; il cliffhanger ci trascina in un buio che solo il prossimo libro potrà dissipare
Aspetto, tremo ma aspetto.
Recensione a cura di:
Editing:
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