Vincitore nel 2016 del premio Arthur Clarke come miglior romanzo di fantascienza. Anche gli ultimi umani sopravvissuti alla rovina della Terra stanno ormai fuggendo nel disperato tentativo di trovare una nuova casa tra le stelle. Seguendo le orme indicate molto tempo prima dai loro antenati, riescono a scoprire un pianeta apparentemente perfetto per ospitare vita umana. Ma la realtà sulla nuova Terra non si rivelerà così tranquilla e pacifica come avevano sperato… Nei lunghi anni trascorsi dal giorno del loro arrivo, il faticoso lavoro dei predecessori ha dato vita a frutti disastrosi e controproducenti, e il pianeta adesso è tutt’altro che incontaminato e ospitale. In più, l’incontro con una nuova specie aliena non farà altro che complicare i progetti iniziali degli umani… Lo scontro tra le due civiltà, in lotta per raggiungere lo stesso obiettivo, appare ormai imminente e inevitabile. E mentre il destino dell’intera umanità resta appeso a un filo sempre più sottile, una domanda risuona più minacciosa che mai: chi saranno gli eredi della nuova Terra? Un’avventura interstellare per la sopravvivenza. Due civiltà in rotta di collisione per decretare il destino del nuovo pianeta.
Era da molto tempo che non leggevo un romanzo di fantascienza così originale e particolare, ma al tempo stesso assolutamente comprensibile e facile da seguire, e ne sono rimasto favorevolmente colpito.
Grazie a una sapiente gestione del punto di vista, il narratore ci mostra il succedersi degli eventi come se ci trovassimo al cinema, alternando capitoli dedicati alla specie aliena residente nella nuova Terra, a capitoli dedicati alla astronave Arca umana e del suo equipaggio primario che esce e rientra periodicamente in “sonno freddo” (o crio-stasi) nel corso della sua rotta ultra-millenaria verso questa nuova Terra promessa.
Possiamo così assistere, e appassionarci, alle vicissitudini di due civiltà diversissime tra loro in ogni cosa, e tuttavia in rapida convergenza (e, forse, collisione), ciascuna con i propri pregi, difetti ed idiosincrasie, e alle vicende vissute dei principali personaggi, descritti tutti con grande abilità nelle loro mille sfaccettature caratteriali e sottoposti a pressioni e paure sempre maggiori man mano che l’astronave Arca si avvicina alla Terra Promessa e con essa l’inevitabile confronto.
Avremo, quindi, occasione di stupirci, e forse anche di rabbrividire leggermente, di fronte alla natura e all’origine degli alieni che abitano la nuova Terra promessa verso cui si sta dirigendo la Nave Arca umana, per poi affezionarci a poco a poco a tali alieni e ai loro discendenti, e di appassionarci alle sfide che si troveranno ad affrontare, soffrendo con loro nei momenti più duri e difficili.
Allo stesso tempo, avremo occasione di conoscere i membri più importanti dell’equipaggio chiave della Nave Arca umana, di familiarizzare e fare amicizia con loro, di amarli, stimarli, disprezzarli od odiarli a seconda del loro carattere, azioni e decisioni, di soffrire per i loro fallimenti e gioire per i loro successi.
Tutto ciò fino al fatidico momento finale, il confronto decisivo, e all’ultimo sangue, tra due specie senzienti, aggressive e battagliere, per il possesso dell’unico pianeta abitabile rimasto dopo la nostra cara, vecchia Terra. Per una di tali specie sarà la fine – l’estinzione totale –oppure no?
Consiglio quindi caldamente questo romanzo a tutti gli appassionati di fantascienza “spaziale”, la cosiddetta Space Opera, e in particolare a quanti hanno letto ed apprezzato il Ciclo della Elevazione di David Brin, perché potranno rivivere le atmosfere e le emozioni provate allora con tali opere.
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