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Il Roseto è una piccola oasi di pace, una palazzina circondata da siepi fiorite. I suoi abitanti si conoscono tutti, e non perdono occasione per incontrarsi e scambiarsi ricette, favori, consigli. Alla morte della vecchia Dora, la comunità si stringe per farsi coraggio e allo stesso tempo vibra di curiosità: chi prenderà il suo posto nel piccolo appartamento con vista sul giardino? All’arrivo dei nuovi inquilini – una giovane coppia con un figlio di dodici anni – i condòmini sono pieni di eccitazione, pronti ad accoglierli come membri della loro grande famiglia. Silenziosi, discreti, gentili, “gli altri” sembrano i vicini perfetti… eppure c’è qualcosa che non va. Perché si rifiutano di partecipare a feste e riunioni? Perché lasciano sempre solo il piccolo Antonio? E perché non rispondono al campanello anche quando sono in casa? In poche settimane, l’aria al Roseto diventa elettrica: antiche tensioni che tornano a galla, litigi che scoppiano per un nonnulla, una macchia sospetta che invade la facciata allargandosi a dismisura. E il dubbio cresce: di chi è la colpa? Sono stati “gli stranieri” a portare scompiglio con la loro presenza? O le responsabilità vanno cercate altrove?
Il Roseto è un condominio apparentemente perfetto, dove chi ci abita fa di tutto per esserne parte attiva, prendendosi cura dei luoghi comuni e degli altri.
Tutti sanno tutto e vogliono sapere, nulla sembra sfuggire dalle maglie di un’attenzione che appare pagina dopo pagina vischiosa e morbosa.
È un piccolo universo dove l’ordine regna sovrano e a cui tutti devono sottostare, firmando all’arrivo un documento in cui ci si impegna a mantenere il decoro e a non destare scandalo con comportamenti bizzarri o sopra le righe.
Tuttavia, quando muore l’anziana Dora gli equilibri così duramente mantenuti vengono meno, poiché l’appartamento viene affittato a estranei, gli stranieri, come verranno chiamati. E i nuovi vicini, riservati, non intendono partecipare alla vita comunitaria del Roseto.
Scaramantici gli altri, snobbati, cercheranno di far loro cambiare idea, con le buone o con le cattive.
Splendida prova narrativa di Aisha Cerami, “Gli altri” è un romanzo che convince e conquista il lettore sia per trama sia per stile. Elegante, divertente, a tratti duro, è una lunga metafora sulla diversità, l’apparenza e sull’odio travestito da perbenismo.
Cinque stelle, meritate.
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