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Gideon la Nona di Tamsyn Muir ci svela una galassia di duelli a fil di spada, spietati giochi di potere e necromanti lesbiche. I suoi personaggi saltano fuori dalla pagina, magistralmente animati come arcani redivivi. Allevata da ostili monache calcificate, valletti vetusti e un’infinità di scheletri, Gideon è pronta ad abbandonare una vita di schiavitù – nell’aldiquà – e una da cadavere rianimato – nell’aldilà. Prenderà la sua spada, le sue scarpe e le sue riviste zozze e si preparerà a un’audace fuga. Ma la nemesi della sua infanzia non la lascerà di certo andare senza chiederle qualcosa in cambio. Harrowhark Nonagesimus, Reverenda Figlia della Nona Casa e prodigio della magia ossea, è stata convocata. L’Imperatore ha invitato tutti gli eredi delle sue fedeli Case a prendere parte a un torneo all’ultimo sangue fatto di astuzia e abilità. Se Harrowhark avrà successo, diventerà un’onnipotente servitrice immortale della Resurrezione; ma nessun necromante può ambire all’ascensione senza un paladino. Senza la spada di Gideon, Harrow fallirà e la Nona Casa morirà. Chiaro, ci sono sempre cose che è meglio se restano defunte.
Devo ammettere che la prima cosa che mi ha colpito di questo libro è stata la cover, poi la trama.
Premetto che è un romanzo impegnativo, nel senso che ci sono molte informazioni, quindi va letto con la mente libera altrimenti si rischia di rallentare molto la lettura, ve lo dico perché a me è successo.
Detto questo parto subito con il dirvi che mi è piaciuto, e molto; il mondo creato dalla Muir è davvero interessante, i personaggi che lo popolano ancora di più, ma il vero pregio di questo romanzo sono le protagoniste, una in particolare… Gideon.
Pensavo di trovarmi di fronte a un romanzo dove i signori e i relativi paladini si affrontavano in un’arena in duelli, niente di tutto questo invece, o meglio: l’autrice ha preso l’idea di base e l’ha adattata alla sua fervida immaginazione e al mondo che ha creato. Ha trasportato l’ideale cavalleresco in un contesto molto particolare e diverso, in realtà non è un uno contro tutti ma più un tutti contro uno, perché tutti si troveranno a doversi alleare contro un nemico comune.
Nove pianeti con altrettante specializzazioni nel ramo della negromanzia, tutte letali, e tutte diverse tra loro. Una chiamata dell’Imperatore supremo, un torneo per trovare un neovo Littore dà inizio ad una girandola di avvenimenti, così inizia l’avventura di Gideon e di Harrow.
Harrow la mente, Gideon il braccio, entrambe sono ben caratterizzate, con pregi e difetti, ma stranamente complementari. Gideon è una paladina fuori dai soliti canoni, è sboccata, è dichiaratamente lesbica (adora le sue riviste zozze), ma è anche leale e coraggiosa, puro istinto (forse per via delle sue origini misteriose).
Harrow dal canto suo è fredda (apparentemente) e molto ambiziosa, ha una mente molto agile e soprattutto è la migliore nel suo campo ed è ligia alle regole. Le due si odiano e si tollerano a fatica – siamo sicure sia proprio così? Io non credo – ma se vogliono vincere devono imparare a fidarsi l’una dell’altra. Due lati della stessa medaglia, diverse ma complementari e assieme sono molto più forti che divise.
Durante tutto il libro le vedremo crescere e imparare a collaborare e fidarsi, si nota anche nel ritmo del romanzo. Finchè sono separate e individualiste il ritmo è basso e la storia quasi noiosa come se i due fossero disallineati. Ma nel momento stesso in cui Harrow e Gideon iniziano a collaborare anche il ritmo e la storia hanno iniziato a farlo, si sono allineati e hanno iniziato a fluire, insomma hanno preso il volo e con essi anche io.
Gideon contrasse le spalle per sostenere il peso di quello che stava per fare. Si sbarazzò di diciotto anni trascorsi a vivere nell’oscurità con un mucchio di monache spregevoli. Il suo compito, alla fine, si dimostrò sorprendentemente semplice: prese fra le braccia Harrow Nonagesimus e la tenne stretta, forte, a lungo, come un grido.
Un’ambientazione che pone l’accento sul decadimento dei vari mondi, sia quello di origine delle due protagoniste che quello dove si svolge tutta la storia. La decadenza dell’ambientazione da un tono cupo alla storia, e accresce il pathos degli avvenimenti che vi si svolgono.
Se siete di stomaci delicati questa storia non fa per voi, è cupa e truculenta, piena di violenza e io ne ho adorato ogni singolo spargimento di sangue. La Muir ha una mente perversa senza ombra di dubbio, ha creato una storia che mi ha catturata e mi ha spiazzata, trascinandomi in un vortice di avvenimenti e colpi di scena che si sono susseguiti uno dopo l’altro in un crescendo parossistico fino allo scioccante finale, che ammetto non me lo aspettavo proprio – ora devo assolutamente leggere il seguito.
Questo libro è una via di mezzo tra il fantasy e il fantascientifico, mescola tratti tipici di entrambi i generi, nove pianeti invece di nove contrade. La figura dell’imperatore, che nello spazio combatte contro un nemico pericoloso di cui ancora non conosciamo gli intenti, mi ha ricordato un film visto tempo fa, “Gods of Egypt”, dove il dio del sole Ra a bordo della sua astronave combatte contro Apopi, la distruzione.
La thanergia– il carburante della morte– abbondava dove qualcosa era morto o stava morendo. Lo spazio profondo era un incubo per i necromanti, perché là fuori nulla era mai stato vivo, quindi non esistevano pozzangheroni pieni di defunti che Harrow e quelli della sua risma potevano risucchiare con una bella cannuccia.
È stata una bella lettura, molto particolare e non adatta a tutti, ma se vorrete provare a leggere questo libro lasciando da una parte preconcetti e dubbi credo proprio che vi divertirete e troverete una nuova beniamina, Gideon vi conquisterà.
Editing recensione:
05 The Mysterious Study of Doctor Sex
1 Gideon la Nona
2 Harrow the Ninth
3 Alecto the Ninth
prima o poi lo leggerò!
Se la tua lista dei libri da leggere somiglia alla mia è più poi che prima.
Io l’ho amato tantissimo, sono contenta che sia piaciuto anche a te
Oh si mi è piaciuto molto. Ora sono curiosa di leggere i seguiti, spero che escano quanto prima!