Indy Savage, figlia di un poliziotto e proprietaria di un negozio di libri usati, è una vera rockettara. Fin da quando aveva cinque anni, è innamorata di Lee Nightingale, che adesso ha abbandonato la sua fama di cattivo ragazzo per dedicarsi alla Nightingale Investigazioni come detective privato. Indy ce l’ha messa tutta per catturare l’attenzione di Lee, ma nonostante i suoi piani ingegnosi e sempre più elaborati, lui non ha mai dimostrato il minimo interesse, così, con il passare del tempo, Indy si è arresa e ha cominciato a evitarlo. Quando però Rosie, una dipendente di Indy, perde una borsa piena di diamanti e si ritrova in una spirale inquietante di rapimenti, macchine che esplodono e persino ritrovamenti di cadaveri, Lee torna prepotentemente nella vita di Indy. Ma questa volta la ragazza è determinata a impedire che il cuore si metta in mezzo. Il suo obiettivo è risolvere il mistero dei diamanti prima di Lee. Il detective, invece, cerca disperatamente di proteggerla e, allo stesso tempo, di riconquistare il suo amore.
A un anno di distanza dalla pubblicazione in italiano del terzo volume della serie Mystery Man – Dream Man in originale – avevo quasi abbandonato le speranze di poter leggere il volume quattro, Motorcycle Man, quand’ecco che la Newton Compton finalmente si decide a pubblicarlo ad aprile col titolo “Non dirmi di andare via”.
Ottimo e grazie! Tra l’altro si rivelerà essere, almeno per me, il libro più bello di una serie comunque tutta carina. A quel punto mi sono detta che magari la casa editrice italiana avrebbe acquistato i diritti anche per la serie spin-off, The Chaos series, ambientata nello stesso club di bikers del quarto libro, serie che segue cronologicamente la Dream Man e ne riprende taluni personaggi già conosciuti, per sviluppare le loro storie. All’idea già mi fregavo le mani, lo debbo confessare, ma ahimè, pare che mi fossi sbagliata, perché la Newton pubblica invece il primo volume della serie Rock Chick, scritta dalla Ashley prima della Dream Man, avente come protagonisti maschili gli uomini della Nightingale Investigations, gli stessi uomini che ricompaiono in più occasioni nei romanzi già pubblicati. Insomma, un passo indietro, come i gamberi, ma va bene, dato che più volte in lettura mi ero domandata quale fosse la storia passata di Lee, Vance, Eddie, Hector…
Ma veniamo, dopo questa ampia e doverosa premessa, al romantic suspense “Dimmi che sarà per sempre”, i cui protagonisti sono appunto Lee Nightingale e Indy Savage, i quali si conoscono fin da bambini per essere praticamente cresciuti assieme. La rock chick del titolo, innamorata da sempre di Lee e ripetutamente rifiutata da lui in passato (sarà lui stesso a spiegarne in seguito il motivo) fino a doversene fare una ragione, è lei, contrariamente a quel che la cover italiana lascerebbe pensare. Ci troviamo davanti allo stesso canovaccio base della serie Dream: lui è il classico maschio alfa, rude, forte, il sogno erotico di ogni donna, se escludiamo madre e sorella, insomma quello che “non deve chiedere mai”; lei la donzella in pericolo, che suo malgrado si trova invischiata in una situazione ad alto rischio, e che l’uomo sente il bisogno di proteggere. Le somiglianze con la Dream si estendono all’utilizzo esclusivo del punto di vista in prima persona del personaggio femminile, che però nel caso di questo romanzo è stato abbastanza limitante per me, dal momento che Indy è un tipo particolare: simpatica a tratti, ma alla lunga irritante, col suo descrivere minuziosamente ogni volta gli abiti che mette o toglie, i vari cinturoni, le scarpe, l’intimo, il trucco e così via; col suo modo di prendere la vita con innata superficialità e fin troppa leggerezza; col suo mettersi in continuazione nei pasticci, facendo sempre il contrario di quello che dovrebbe, pur sapendo di essere nel mirino di un buon numero di delinquenti. Per contro, Indy si dimostra al contempo un tipo oltremodo orgoglioso e capace di reagire con prontezza e lucidità quando viene a trovarsi di fronte al pericolo, e credetemi succederà fin troppo spesso in questo romanzo, tanto che a un certo punto ho creduto che a Lee potesse spuntare l’aureola. Santa pazienza! Vi do giusto un paio di assaggi di India Savage, così che possiate farvi una vostra idea:
Mi sentivo strana perché non mi sentivo strana dopo aver confessato a Lee il mio amore, e pensavo invece che avrei dovuto sentirmi strana. Domanda: cosa fai quando hai ottenuto esattamente quello che volevi? Risposta: vai a fare shopping con la tua migliore amica, e poi prendi un gelato.
E ancora:
Avevano sparato a qualcuno (di nuovo), ma per fortuna era uno dei cattivi a essere stato colpito, e non c’erano gas lacrimogeni. Non ero truccata e non dovevo temere le sbavature del mascara, e neppure di restare soffocata dai gas.
La storia prosegue un po’ forzatamente e in maniera abbastanza ripetitiva tra un rapimento e l’altro, tra sparatorie e salvataggi, senza riuscire a trovare quella verve che a mio parere è presente nella serie Dream, e se alla fine l’autrice riesce a salvare capra e cavoli (in tutti i sensi) lo si deve soprattutto al carisma e alla sicurezza del personaggio maschile, che le fa tutte giuste anche quando apparentemente le sue scelte sembrano sbagliate.
Nonostante Lee, non aspettatevi chissà quali scene erotiche; il libro, al contrario di quanto riportato, non è un erotic suspense ma, come dicevo prima, un romantic suspense. E anzi l’autrice gioca per più di metà romanzo sul fatto che ogni qualvolta i nostri “eroi” sono sul punto di farlo, vengono matematicamente e ripetutamente interrotti, con grande frustrazione reciproca.
Infine, debbo spendere due parole sulla traduzione italiana, che lascia a desiderare. In particolare disturbano molto i tempi verbali ballerini, saltellanti senza motivo tra presente, passato prossimo, remoto o imperfetto. Anche i refusi, purtroppo, sono abbondanti.
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