Un diabolic non conosce la pietà.
Un diabolic è potente.
Un diabolic ha un solo compito: proteggere la persona per la quale è stato creato. E per farlo è disposto a tutto.
Per Nemesis questa persona è Sidonia, unica erede del senatore von Impyrean, noto in tutta la galassia per i suoi contrasti con l’Imperatore. Anche se sono cresciute insieme, l’una accanto all’altra, il loro non è un rapporto tra pari. Nemesis, se necessario, darebbe la vita per Sidonia. E non esiterebbe a eliminare chiunque ne mettesse in pericolo la sicurezza. Sidonia, infatti, è tutto il suo universo. Senza di lei, la diabolic non avrebbe ragione di esistere.
Perciò quando l’Imperatore della galassia, uomo crudele e assetato di potere, convoca Sidonia a corte con l’intento di prenderla in ostaggio e colpire così il padre ribelle, a Nemesis non resta che una soluzione per proteggerla: sostituirsi a lei e partire alla volta del palazzo imperiale.
Una volta lì, mentre l’incombere della ribellione inizia a far tremare l’Impero, Nemesis si ritrova catapultata in un mondo di individui ambigui e corrotti, e scopre così in sé un’umanità ben più profonda di quella trovata tra i cosiddetti esseri umani. Ciò che ancora non sa è che proprio questa potrebbe essere la chiave per salvare se stessa e forse anche l’Impero…
Molti di voi ricorderanno quello spot anni ’80 che faceva all’incirca così: “Ambrogio, avverto un certo languorino… non è proprio fame… mmm… più voglia di qualcosa di buono”. Sì, ma che c’entra, penserete voi. E non lo so mica se c’entra in verità, sta di fatto che ci sono giorni in cui, tra le centinaia di libri tra cui potrei scegliere, tutto mi sembra banale. Succede anche a voi? E così inizio a scartare: “questo no, quello neppure, questo genere ora non lo reggo, l’altro mi annoia solo a pensarci…”. Brutta storia, perché a furia di escludere le ore passano, e finisce che per quel giorno rinuncio a leggere. Il giorno dopo sono ancora più demoralizzata all’idea di rifare inutilmente la trafila degli scarti, tanto che potrei non aprire il kindle. Ecco, a me i blocchi di solito si presentano così, e più giorni passano, più difficile diventa poi uscirne. Di rado succede di trovarmi subito tra le mani il famoso “cioccolatino”, ma quando accade mi sento proprio come la dama in giallo di quella vecchia pubblicità: la mia giornata si illumina d’immenso! Tutta questa ampia premessa solo per dire che con Diabolic mi è accaduto esattamente questo, ovvero ho trovato il libro giusto, quello perfetto per me in quel particolare momento, e ho goduto come un riccio (ehm…) facendo metaforici gestacci al pericolo incipiente di blocco del lettore.
Passo a descrivervi brevemente la storia e i personaggi. Siamo in un indefinito futuro, talmente in là nel tempo che non avrebbe avuto senso inventare una datazione che si potesse relazionare ai giorni nostri. Il pianeta Terra, su cui è nata l’umanità, è ormai solo un ricordo lontanissimo, quasi un mito. L’uomo ha prima sviluppato un elevato livello di tecnologia, poi raggiunto altre galassie e colonizzato tanti altri pianeti. Nel periodo in cui è ambientato il romanzo vige una forma di governo imperiale, con una netta separazione tra la nobiltà, che risiede su astronavi e stazioni spaziali permanenti, e gli “eccedenti”, che vivono sui pianeti, e dipendono per la loro sopravvivenza dall’imperatore e dal ceto più alto. Le conoscenze tecnologiche sono andate perse in favore di un governo reazionario, di una decadenza dei costumi, di lussi e agi per pochi privilegiati.
I diabolic sono esseri creati mediante manipolazione genetica del DNA, dotati di forza sovrumana ma privi di sentimenti, a esclusione del legame con la persona per cui sono stati creati, persona che è la loro unica ragione di vita, e che proteggerebbero fino alla morte. Nemesis è la diabolic di Sidonia, ed è la voce narrante del romanzo, tutto raccontato in prima persona. Sidonia la tratta come una persona, ma Nemesis si rifiuta di considerarsi tale, non conosce empatia né altre emozioni, sa di essere pronta a tutto ed è pericolosa per chiunque tranne Donia. L’altro personaggio principale è il principe erede al trono, Tyrus, un giovane scaltro, calcolatore, manipolatore, intelligentissimo, disposto a tutto per garantirsi la sopravvivenza e raggiungere i suoi obiettivi volti al bene comune e alla nascita di una nuova era, anche fingersi pazzo. Al centro del romanzo vi è un intreccio di intrighi politici imbastiti da chiunque aspiri a raggiungere o mantenere il potere, perciò sono davvero tanti i personaggi che si incontrano durante la lettura. Il bello è che sono tutti caratterizzati in maniera perfetta, dal primo all’ultimo, onore all’autrice. A latere vi è la crescita emotiva di Nemesis, la sua graduale presa di coscienza di essere “umana” più di tanti esseri umani. E non poteva mancare la storia d’amore, delicata e intensa allo stesso tempo, graduale, realistica, coerente con la psicologia dei due scorpioni, il machiavellico principe e la fredda killer.
Sugli sviluppi della storia non ho intenzione di dire altro, sappiate solo che mi è piaciuto moltissimo, e per più di un motivo: ho già accennato alla perfetta caratterizzazione psicologica dei personaggi, principali e secondari, a cui va aggiunta l’abilità dell’autrice nel descrivere in modo semplice e scorrevole un mondo complesso e stratificato e complicate manovre di palazzo, e la capacità di tenere alta la tensione per tutta la durata del libro, con scene d’azione veloci e avvincenti. Ma soprattutto c’è la scelta del pov in prima persona di Nemesis, sempre coerente con quella che è la sua personalità, senza mai cadere in forzature sdolcinate, che avrebbero stonato con il suo essere una diabolic, perché tale ella rimane, anche quando diventa padrona di se stessa. Mi sarebbe piaciuta una maggiore descrizione dei luoghi, sia nello spazio sia sui pianeti, ma poi penso che si correva il rischio di appesantire la storia, quindi va bene così.
Il romanzo può essere letto come stand alone, anche se l’autrice nel frattempo ha deciso di farne una trilogia, ed è già uscito il secondo volume in lingua originale. Spero che lo traducano anche da noi al più presto.
Qualcuno avrebbe potuto definirci una coppia mostruosa, e avrebbe avuto ragione. Io e Tyrus eravamo entrambi scorpioni, a modo nostro, esseri pericolosi che attraversavano insieme il più pericoloso dei fiumi. Insieme avremmo potuto pungere… ma insieme saremmo anche rimasti a galla. Forse gli scorpioni erano gli unici che potevano salvarsi a vicenda.
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