A causa della sua natura, Dagon ha sempre vissuto ai margini: metà Daemon, metà Lykae, senza la possibilità di essere mai completamente l’uno o l’altro. Dagon sa di avere, da sempre, un debito con Connor, l’Alpha del branco dei Lykae, ma l’ultima cosa che si aspetta è di ricevere una richiesta d’aiuto da parte sua affinché ritrovi Lia, sua figlia, misteriosamente scomparsa.
Dagon vede in quella collaborazione l’opportunità per saldare il debito contratto anni prima, quindi accetta, ma non mette in conto che il destino ha ben altro in serbo per lui. Il richiamo che da subito proverà per la donna lo costringerà a mettere in discussione alcune scelte fatte in passato e, come se non bastasse, a fare i conti con la propria natura.
Lia sa bene che se cederà all’attrazione per Dagon non potrà più tornare dal branco e si condannerà a una vita da reietta.
Avrà Lia abbastanza fiducia da rischiare tutto per un uomo che si ostina a negare il legame che già li unisce? E avrà Dagon il coraggio di accettare il sentimento che prova per Lia e quindi la sua vera natura?
Leggendo questo libro ho ritrovato le stesse emozioni, se possibile amplificate, provate con il primo della serie, “Eternal Flame”. Lo scenario che Martina Salice ha creato, partendo dagli archetipi del vampiro e del licantropo – nonché di altre figure dell’immaginario fantasy tra cui i demoni – è spettacolare. È riuscita a dire qualcosa di nuovo sul mondo delle creature della notte e non è un’impresa da poco visto quanto il filone è stato sfruttato in passato. Dal vampiro di Polidori in poi, i signori delle tenebre hanno invaso la letteratura di genere, dall’horror, all’urban fantasy, al romance. Ma qui l’autrice ha creato una nuova gerarchia, complessa e affascinante, nella quale si muovono molteplici figure che, pur mantenendo alcuni dei caratteri tradizionali con cui il fantasy le ha delineate, si evolvono mostrando tratti innovativi e autonomi.
Nella gelida città di Inverness troviamo i Daemon, potenti guerrieri che difendono il mondo dai Mangiatori di Anime, ossia daemon che sono passati al lato oscuro e che per mantenere i loro poteri devono risucchiare l’essenza stessa della vita dagli altri esseri. Per far questo hanno creato i Servi, o Senz’anima, ex-uomini assoggettati al loro padrone e le cui caratteristiche si avvicinano alla visione classica del vampiro succhiatore di sangue.
Il libro precedente si era concluso con un cliffhanger, la descrizione del rapimento di tre donne, molto diverse tra loro. Da questo punto in poi riprende la narrazione in “Dark Moon”.
I nuovi protagonisti sono Dagon, un Daemon, e Lia, una Lykae. Anche in questa occasione l’autrice ci presenta una coppia “mal assortita”, connotata più dalla diversità che dalla vicinanza. L’appartenenza a due specie diverse comporterà il dover superare molti ostacoli anche perché provare amore per Lia costringerebbe Dagon a riavvicinarsi a quella parte di sé che ha sempre ripudiato. Quello che mi è piaciuto di più in questa coppia è il parziale ribaltamento dei ruoli che matura durante tutta la narrazione e che consente di superare lo stereotipo di genere, lui forte e determinato, lei debole e impaurita.
Molti personaggi, adesso comprimari, ma in futuro speriamo protagonisti, contribuiscono a rendere il romanzo completo e avvincente.
In primis il Re, Eamon, tormentato da un passato che gli impedisce in parte di essere il leader di cui tutti hanno bisogno…
Breas e Eleanor che si inseguono come falene intorno a una luce…
Connor, il pericoloso padre di Lia, l’Alpha del gruppo di Cawdor che dovrà affrontare la prova peggiore che possa esistere per un Lykae…
Anche i cattivi sono spettacolari e senza redenzione… o quasi.
Kieran, il Mangiatore di Anime che complotta per ottenere potere e soggiogare chiunque si metta sulla sua strada, e infine, ricordatevi questo nome, Christy… e non posso aggiungere altro!
La scrittura della Salice è fluida e accurata, ogni termine appare scelto con attenzione ed evidenzia un lavoro certosino e una grande attenzione al lettore, cosa che ultimamente è rara nei libri. La storia è un incastro perfetto, un balletto tra i personaggi che avvince fin dalle prime battute.
Perché leggerlo? Perché per gli amanti dell’urban fantasy ci sono tutti gli elementi per spiccare il volo con la fantasia e innamorarsi perdutamene di questi guerrieri che nell’ombra ci difendono dal male.
Il fatto che siano anche dei pazzeschi maschi alfa non intacca minimamente la mia capacità di giudizio, ci tengo a precisarlo, ed è solo un “in più” per una storia che ha il potenziale per piacere davvero a tutti.
Recensione a cura di:
Editing a cura di:
Livello sensualità: 3 su 5
Voto: 5 su 5
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