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Toby Kincaid adora il suo lavoro nella biblioteca della città di Sandy Lake, in Ohio, dove passa i suoi giorni circondato dai libri a parlare con i visitatori. Adora specialmente il suo capo, il signor Miggles: gentile, arguto, sapiente in qualsiasi campo e totalmente innamorato del Natale. Sean Miggles, oltretutto, è davvero carino, specialmente per essere un adulto che veste completo e cravatta.
L’uomo, però, si tiene a distanza da tutti, e c’è una tristezza nei suoi occhi che Toby non comprende. Quando Sean viene accusato ingiustamente di un crimine che non ha commesso si arrende e non prova neanche a lottare, perciò Toby si rende conto che deve essere lui da solo a salvare la biblioteca… e il suo capo.
Cercherà, così, di smascherare l’oscurità che si cela nel passato di Sean e dimostrargli che anche lui merita una seconda possibilità, nella vita come nell’amore. E, mentre si occupa del suo personale miracolo di Natale, magari riuscirà anche lui a ricevere il dono a cui ambisce tanto: amare ed essere amato dal signor Miggles.
Quando son arrivata alla fine di questo delizioso romanzo, tre pensieri si son fissati nella mia mente:
Io adoro definitivamente la Easton e la sua capacità di mescolare in maniera perfetta ironia, romanticismo, drammaticità e sesso bollente;
Voglio anch’io un Mr. Miggles nella mia vita, che mi sussurri citazioni letterarie all’orecchio con voce sexy, indossando con nonchalance un completo formale e una cravatta con i babbo natale ballerini;
D’ora in poi non riuscirò mai più a guardare il reparto Thriller e Mistero di una biblioteca senza arrossire e farmi venire le scalmane!
Ora so che dovrei spiegarvi questi miei pensieri, analizzare la trama e la costruzione dei personaggi magari, o farvi un bel riassunto della storia, ma seriamente, credete che tutto ciò potrà mai darvi un’idea di cos’è questo romanzo?
No io non lo credo, quindi cosa aspettate? Compratelo e leggetelo, non ve ne pentirete!
*Come dite? Ah, si, ok va bene….*
Ehm, dalla regia mi fanno sapere che forse non è così che posso fare una recensione, quindi ricominciamo…
Buongiorno mm dipendenti! Oggi son qui per parlarvi del romanzo natalizio di un’autrice che io amo molto e che considero una delle più dotate ed eclettiche del panorama gay-romance. Oramai i romanzi di Natale della Easton son diventati una tradizione per me, e devo dire che ogni volta son sempre più belli.
Questo in particolare si è fatto amare in tanti modi diversi: per l’autoironia che caratterizza Toby, voce narrante della vicenda, che è stato capace di farmi sorridere spesso con un semplice “commento tra le righe” anche nei momenti più seri o hot; per la personalità eccentricamente stupenda di Sean Miggles, uno dei personaggi più poliedrici, assurdi eppur concreti e realistici che abbia mai conquistato il mio cuore di lettrice; perché questa storia è un po’ anche un’ode al valore della cultura e del sapere in ogni sua forma; perché semplicemente è una dolce e stupenda favola sul Miracolo di Natale che ognuno di noi sogna di poter avere.
Toby è giovane, non solo per la sua età, ventiquattro anni, ma anche per come vede il mondo, per l’ingenuità con cui affronta la vita; fa il lavoro che gli piace, ha un fidanzato bello e disponibile, di cui però non vuol vedere i difetti, e una famiglia che lo ama e lo supporta in ogni cosa che fa.
Di contro Mr. Miggles, il suo capo, è un uomo serio e posato, che veste in maniera sempre impeccabilmente formale, che ha una cultura gigantesca e un animo gentile, sempre pronto ad aiutare tutti, ma anche capace di vedere cosa c’è d’ingiusto e sbagliato nel mondo che lo circonda. Sempre apparentemente triste, ha un solo periodo dell’anno in cui sembra trasformarsi per diventare un eccentrico ed entusiasta patito del Natale.
Per la maggior parte dell’anno, il signor Miggles sembrava triste, come se portasse un mantello invisibile dal peso insopportabile. Quel peso, però, pareva scomparire in quelle poche settimane che andavano da metà novembre al 24 dicembre. Insisteva sempre per tenere la biblioteca aperta fino a mezzogiorno della Vigilia di Natale. Era poi con grande riluttanza che chiudeva la porta per le vacanze, augurava a me e alla mia famiglia un Buon Natale e se ne andava via sotto la neve. Da solo.
È proprio la grande gentilezza e disponibilità che metterà nei guai Sean Miggles, che sarà accusato di un crimine deprecabile. Ovviamente è innocente, ma basta il semplice sospetto, nonché l’accenno a un’ombra nel suo passato, a far sì che venga messo in dubbio il suo ruolo di capo bibliotecario. E persino l’esistenza della biblioteca stessa è a rischio.
E in tutto questo Mr. Miggles sembra arrendersi.
Ma Toby, che ha cominciato a vederlo sotto una luce diversa e che ha finalmente compreso come a volte la vita non è giusta e semplice, non accetta questa sua passività e si rimbocca le maniche, tentando di far di tutto affinché anche per il suo bel capo possa avvenire un Miracolo di Natale (e magari ci scappi anche il proprio di Miracolo).
Credo che stessi pensando che… Beh, non sono sicuro di cosa stessi pensando. Volevo mostrargli che ci tenevo, che ci tenevo tanto, che gli credevo. […] Non volevo lasciarlo svanire, scomparire dalla mia vita come in una storia che avevo letto tempo prima. Soltanto il pensiero mi terrorizzava. La vita che mi aspettava senza Sean Miggles era piatta. Chi sarebbe stato il mio ninja della biblioteca? Il cavaliere errante di Sandy Lake? Chi mi avrebbe tenuto in riga? Chi avrebbe fatto citazioni letterarie che mi avrebbero scaldato il petto? Chi sarebbe stato il più grande e segreto desiderio custodito nel mio cuore? Arriva un momento della vita in cui devi prenderti quel che vuoi. E maledizione, se non era quello.
Al di là dei personaggi bellissimi, sono i libri a far da protagonisti nella storia, con le continue citazioni letterarie che l’autrice usa in ogni occasione,
«Persino il signor Rochester, che ha rinchiuso sua moglie e poi ha sposato un’altra persona, persino lui ha il suo lieto fine!» L’espressione di Sean era tra il triste e il compiaciuto. «Beh, per essere precisi, Toby, ha perso Jane per un lungo periodo. È stato disprezzato, la sua casa è stata bruciata, e ha perso la vista.» “Oh mio Dio,” pensai. “Sono innamorato perso di quest’uomo.”
e con la biblioteca che fa da sfondo ma anche da fattore legante di tutta la vicenda.
La biblioteca ci circondava, i libri erano un’armatura d’oro fatta di milioni di scaglie, che ci teneva al sicuro. O magari erano milioni di amici.
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