Pochi autori nella storia della narrativa italiana contemporanea hanno saputo coniugare qualità, quantità e spessore umano come Valerio Evangelisti. “Scrittore totale e militante” – così l’ha definito la rivista “doppiozero” all’indomani della sua scomparsa –, Evangelisti ha sempre difeso con orgoglio la letteratura di genere, troppo spesso colpevolmente relegata al rango di narrativa di serie B, dimostrando che a fare la differenza non sono gli scaffali delle librerie su cui finiscono gli autori, ma la passione, il talento, l’estro creativo e l’anima che vengono profusi in ogni parola.
Curata da Franco Forte, direttore di Urania, questa raccolta di racconti e romanzi brevi ormai difficilmente reperibili persino nelle biblioteche abbraccia un arco temporale di quasi vent’anni, e pescando nella ecletticissima opera di Evangelisti rende onore alla sua capacità unica di spaziare tra generi e registri diversi, dalla fantascienza al romanzo storico, passando per il racconto di cronaca e quello speculativo, arrivando alla satira e persino al racconto erotico, senza mai per questo smarrire la propria distintiva voce, lo slancio autentico e meravigliosamente controcorrente: che navighiamo nel Mar dei Caraibi o ci svegliamo in una Terra avvolta da perenni fumi rossastri, la cifra stilistica è sempre quella, limpidissima, di chi scrive letteratura.
In chiusura al volume Day Hospital, l’autobiografia delle settimane di chemioterapia seguita dall’autore, in cui emerge in maniera definitiva il suo splendido spirito anticonformista, e La fredda guerra dei mondi, i primi capitoli del romanzo inedito, purtroppo rimasto incompiuto, che Evangelisti stava scrivendo a partire dall’omonimo racconto apparso in una raccolta Millemondi Urania nell’estate del 2020. Perché come ebbe a dire Evangelisti stesso “se ignoro la fantascienza, il mio mondo sarà più ristretto e smetterà di coincidere con ciò che mi circonda. E sfido chiunque a dimostrare il contrario”.
Avevo sentito nominare Evangelisti, se bazzichi nel mondo dei libri prima o poi ti capita di imbatterti nel suo nome, ma onestamente non avevo mai letto nulla di suo. Grazie ad Amarilli, che ha organizzato questo Review e mi ha coinvolta, ho avuto la possibilità di colmare la mia lacuna.
Questo libro è una raccolta di vari racconti e romanzi brevi, che spaziano in diversi generi, dall’horror alla fantascienza. Prima di proseguire nella lettura della mia recensione, se non avete letto le opinioni delle mie compagne di review, vi consiglio di rimediare, così che possiate farvi un’idea più precisa di questa raccolta.
“La morte è un sonno eterno”
Day Hospital
È il racconto crudo, una cronaca lucida fatta da Evangelisti dopo aver scoperto la sua malattia, quel tumore che alla fine si è portato via un grandissimo scrittore. Ci viene mostrato come l’autore ha reagito alla scoperta, il dipanarsi delle giornate tra le cure e di come la scrittura lo abbia aiutato a non soccombere alla depressione, a non perdere la sua umanità. Un diario che ci evidenzia il lato “disumano” della malattia, quando il tuo corpo inizia ad abbandonarti, quando persino le azioni più semplici diventano complicate. La perdita di controllo sulle proprie azioni che ti possono causare imbarazzo, e ti portano a non sentirti più umano, come se fossi un alieno, un estraneo in un corpo che non ti appartiene, un corpo che non riconosci più.
La fredda guerra dei mondi (racconto e anche romanzo incompiuto)
Con questo titolo ho letto prima un racconto e, successivamente, a chiusura del libro, un romanzo rimasto purtroppo incompiuto.
Il racconto è praticamente uno scheletro del successivo romanzo, delle idee di base poi sviluppate in maniera più completa.
È la storia di Reverendo: un delinquente e un ladro, che assieme alla sua banda, durante un furto a un generale, si imbatte in una storia incredibile e molto più grande di lui. In questo romanzo Evangelisti ha abilmente mixato fatti di cronaca realmente avvenuti con altri completamente inventati (credetemi lo ha fatto talmente bene che per un attimo ho avuto il dubbio di essermi persa certi avvenimenti…), il tutto per introdurre la storia principale, ovvero l’attacco alieno. Ci vengono narrate le avventure del Reverendo, dei vari colpi progettati e di come, colpo dopo colpo, si ritrovi invischiato nella tela di menzogne e mezze verità create da chi dovrebbe governare e proteggere le varie nazioni.
Un racconto che pare ammantarsi di un’aria complottistica – all’inizio sembra quasi una denuncia verso gli organi di informazione e sui governi e sugli oscuri segreti tenuti – salvo poi, verso la fine, sviluppare il concetto che non c’è peggior nemico dell’umanità che l’umanità stessa. Siamo noi i peggiori nemici di noi stessi, noi con le nostre mille teorie e con la nostra mancanza di rispetto, noi che cerchiamo il nemico lontano quando in realtà è più vicino di quanto vorremmo, quando il nemico siamo noi stessi.
Consigliato a chi ama questo genere, un libro che è una chicca per intenditori.
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